La Ferrari si presenta in Cina con molte più certezze rispetto a quelle che aveva alla vigilia del Bahrain, nonostante il problema tecnico avuto da Leclerc che è costato al giovane pilota monegasco una vittoria ormai certa. Vediamo tutte le caratteristiche del tracciato di Shanghai. Il GP è in diretta esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207)
Ferrari si presenta in Cina, sul tracciato di Shanghai, con molte più certezze rispetto a quelle che aveva alla vigilia del Bahrain nonostante il problema tecnico avuto da Leclerc che è costato al giovane pilota monegasco una vittoria ormai certa.
A livello tecnico, da quello che si è visto nei test post GP del Bahrain, potrebbero essere provate durante le prove libere delle ali posteriori più scariche rispetto a quello che si è visto nelle prime due gare. Ferrari ha provato, nell’ultimo dei due giorni di prove, un’ala posteriore con il profilo principale a “cucchiaio” mentre, Mercedes, ha collaudato un’ala con un profilo principale molto scarico per cercare di migliorare la velocità massima sul dritto che è stata una delle cose che è mancata nel precedente fine settimana.
GP CINA – IL CIRCUITO: viene esaltata l’efficienza aerodinamica
Il circuito di Shanghai è stato realizzato da Hermann Tilke, misura 5451 m, e presenta delle caratteristiche tecniche completamente diverse rispetto a quelle dei tracciati di Melbourne e di Sakhir. E’ una pista molto tecnica e completa dove, per essere veloci, occorre avere una vettura con un’ottima efficienza aerodinamica. Molto importante è il carico aerodinamico per essere veloci nelle curve in appoggio (curva 7, 8, 16), trazione in uscita dalle curve lente (Curve 1,3,4, 6, 9, 11, 12,13 e 14) e tanta potenza della Power Unit da sprigionare sui rettifili.
Shanghai ha due lunghi dritti dove si può attivare l’ala mobile: quello principale (720 km) e quello posteriore (1400 km), che consentono buone possibilità di sorpasso sfruttando la scia e la larghezza della pista. I punti del tracciato dove sarà possibile tentare il sorpasso sono: Curva 6, 9, 14). Vista la conformazione della pista sarà importante per i team cercare, fin dalle prove libere, il giusto setup aerodinamico e meccanico
GP CINA – GLI PNEUMATICI: il maggior sforzo dovrà essere sostenuto dall’anteriore sinistra
Le curve più stressanti per gli pneumatici sono: la numero 1, una piega a raggio decrescente che immette direttamente su Curva 2, e la 13 che si percorre in pieno acceleratore a velocità piuttosto elevata. Se in Bahrain le gomme posteriori erano molto sollecitate a causa delle molteplici decelerazioni e accelerazioni, qui in Cina, il maggior sforzo dovrà essere sostenuto dall’anteriore sinistra. I lunghi rettifili potrebbero causare un raffreddamento delle gomme con conseguente formazione di graining sugli pneumatici. Il graining è un fenomeno di fatica degli pneumatici che si manifesta usualmente quando la pista è sporca, o comunque non gommata. Il risultato del graining è l’abrasione della superficie dello pneumatico con la presenza delle tipiche “benchmark” dei fenomeni di rottura a fatica.
Se andiamo ad analizzare le scelte fatte dai top team, relativamente ai set di gomme, possiamo notare che sono state prese decisioni diverse. Sebastian Vettel e Charles Leclerc avranno a disposizione 7 set di gomme soft ma in Ferrari hanno diversificato la scelta delle medie: 5 treni per il monegasco, solo 4 per il tedesco. Mercedes molto aggressiva con ben 8 set di soft per i propri piloti, Lewis Hamilton avrà anche quattro treni di medie mentre Valtteri Bottas ne avrà solo tre. Anche in Red Bull si è usciti dagli schemi: 8 soft e 3 medie per Max Verstappen, 7 morbide e 4 “gialle” per Pierre Gasly.
GP CINA – AERODINAMICA: importante trovare fin da subito il giusto compromesso aerodinamico
L’asfalto è piuttosto liscio: ciò rende più facile la ricerca del set up perfetto. Qui è importante trovare il miglior compromesso tra deportanza e resistenza aerodinamica. Il circuito di Shanghai è caratterizzato da un mix di curve, con diverse velocità e raggi di curvatura e rettilinei. Per questo i team dovranno scegliere assetti di “compromesso” per essere veloci nelle curve senza compromettere la velocità di punta.
GP CINA – POWER UNIT: un tracciato che esalta la potenza ed il recupero di energia
Il circuito di Shanghai è piuttosto impegnativo per le Power Unit visto che si sta con il piede a tavoletta sul gas per il 74% del giro. Oltre alla velocità di punta è fondamentale avere una Power Unit con un’erogazione di potenza molto delicata in modo da avere una vettura piuttosto guidabile nelle curve lente.
Fondamentale sarà l’efficienza del sistema ibrido visto che sarà possibile recuperare da MGU-K intorno ai 700kj mentre, da MGU-H, si potrà recuperare 3800 kj per un totale di 4500 kj. Su questo tracciato sarà possibile capire chi tra i motoristi avrà il sistema ibrido più efficiente visto che, negli anni scorsi, alcuni team, al termine del lungo rettifilo soffrivano di clipping. Come sapete, da regolamento tecnico, la Power Unit può usare la potenza del motore elettrico MGU-K solo per un determinato tempo ogni giro, anzi per essere precisi possono essere spesi solo 4 MJ di energia ogni tornata. Considerando che la potenza massima che il regolamento concede per il MGU-K è di 120 kW (164 cv), possiamo stimare che l’utilizzo, a massima potenza, del motore elettrico sia di circa 33 secondi al giro. Ogni scuderia ha diverse tarature elettroniche per distribuire questi 4 MJ o 33s nei momenti migliori. In circuiti con rettilinei piuttosto lunghi, l’energia immagazzinata nella batteria potrebbe non essere sufficiente e, quindi, interviene l’elettronica per tagliare la potenza del motore elettrico MGU-K provocando una diminuzione di velocità massima alla fine dei rettilinei.
In gara diventerà fondamentale avere dei motori endotermici piuttosto efficienti visto che, il tracciato cinese, è esoso per quanto riguarda il consumo del carburante. Le vetture partiranno con il massimo quantitativo di carburante ma, se non ci saranno safety car, dovranno cercare di risparmiare carburante per terminare la gara senza problemi.
GP CINA: se la Power Unit sarà al 100% sarà dura battere la Ferrari SF90
Sulla carta sembra una pista che può esaltare le caratteristiche della SF90 visto che la Rossa ha dimostrato di fare la differenza sui competitors sui rettilinei ma riesce ad essere veloce anche nelle curve medio-veloci. Anche l’asfalto piuttosto liscio può rappresentare un vantaggio per la vettura di Maranello in quanto, a livello di setup meccanico, sembra prediligere assetti molto rigidi.
Mercedes, nonostante le due vittorie, teme molto questa trasferta in terra cinese in quanto le prestazioni offerte dalla SF90 nell’ultima gara hanno sorpreso molto anche loro. Proprio la velocità sul dritto è uno dei fattori che sta preoccupando molto gli ingegneri anglo-tedeschi e se questo vantaggio ci sarà anche in Cina il gap tra la SF90 e la W10 potrebbe essere maggiore rispetto al Bahrain. Un vantaggio che non deriva dalla differenza di carico utilizzato sulle due monoposto e nemmeno di potenza massima visto che le rilevazioni fonometriche hanno stabilito che le due Power Unit si equivalgono. Ma la scuderia di Maranello sembra avere un grosso vantaggio in termine di recupero di energia da MGU-H dove, il regolamento tecnico, non impone nessun limite. Questo sta a significare che più energia riesci a recuperare da questo moto-generatore e più puoi trasferirne direttamente a MGU-K e questo fa una differenza molto importante in termine cronometrici soprattutto nei rettifili lunghi che compongono, per esempio, il circuito cinese.