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Formula 1, GP Baku: da Leclerc a Giovinazzi: la pista dove sbocciano i talenti

Formula 1

Andrea Sillitti

In Azerbaijan la Ferrari non ha mai vinto ma teoricamente il tracciato ben si adatta alle caratteristiche della Rossa. E poi è una pista particolarmente amata da Leclerc che qui è sbocciato, prima in F2 e poi in F1. Baku evoca bei ricordi anche a Antonio Giovinazzi, protagonista di un avvio di mondiale deludente. GP in diretta esclusiva su Sky Sport F1 (canale 207) alle 14.10

GP BAKU, LA DIRETTA DELLA GARA

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La storia è breve ma intensa. A Baku si gareggia da appena tre anni, nel 2016 come GP d'Europa, e già abbiamo visto di tutto. In F1 dopo la prima edizione dominata da Rosberg le gare sono state segnate dagli autoscontri: nel 2017 Vettel che va addosso a Hamilton e il duello Ocon-Perez in casa Force India. L'anno scorso il botto clamoroso Ricciardo-Verstappen. Ma a regalare spettacolo in Azerbaijan in questi tre anni ci hanno pensato anche le categorie minori, con protagonisti che ora ritroviamo in F1.

Quando Giovinazzi e Gasly lottavano per vincere

Sono i due piloti sotto esame dopo le prime tre gare di questo mondiale: Antonio Giovinazzi, complice una bella dose di sfortuna, è ancora a zero mentre il compagno di scuderia Raikkonen è sempre andato a punti. Pierre Gasly è lontano anni luce dalle prestazioni di Verstappen: se vuole garantirsi un futuro in Red Bull il francese deve darsi una mossa. Eppure non sono arrivati in F1 per caso, il loro passato nelle categorie minori sta lì a dimostrarlo. Tre anni fa Antonio e Pierre si contesero il titolo della GP2 fino all’ultima gara: prevalse il francese ma a Baku dominò l'italiano: pole, vittoria in gara1 ma soprattutto il capolavoro in gara2.

Giovi Show

Un problema al via della cosidetta sprint race fa scivolare Giovinazzi in ultima posizione al termine del primo giro. Sembra tutto compromesso ma poi inizia una gara pazza: continui incidenti, la safety car entra continuamente e ad ogni giro Giovi scala posizioni. Dopo l'ultima ripartenza è quarto, poi però arriva l'ennesimo crash tra Matsushita e Marciello e Antonio sale in seconda posizione proprio dietro a Gasly. Che non è solo il rivale in campionato ma anche compagno di scuderia alla Prema: Giovinazzi è più veloce e alla prima staccata dell'ultimo giro brucia Pierre andandosi a prendere una vittoria strepitosa. Doppietta a Baku, cui seguiranno altre tre vittorie e il secondo posto in campionato ad appena 8 punti da Gasly.

Leclerc nel nome del padre 

L'anno successivo la categoria ha cambiato nome (da GP2 a F2) e protagonisti. Il dominatore assoluto è un monegasco della Ferrari Driver Academy, Charles Leclerc. Pochi giorni prima di arrivare a Baku Charles ha perso il padre Hervé: sceglie di gareggiare lo stesso, con la scritta 'je t'aime papà' su casco e macchina. E riesce a omaggiare il padre nel migliore dei modi, centrando la pole e dominando gara1. Nella prova sprint finirà secondo per una penalizzazione ma poco importa. Quello che poteva essere il weekend più difficile della carriera lo lancia definitivamente verso il titolo e al salto in F1 l'anno successivo.

CL16 Show

Anche nel 2018 Leclerc arriva a Baku in un momento difficile: nulla di paragonabile alla tragedia dell'anno prima, solo problemi sportivi: nei primi tre GP nella massima categoria il ragazzino non ha mantenuto le promesse, anzi, si è fatto battere dal compagno Eriksson. Ma in Azerbaijan scatta qualcosa: Charles si dimostra veloce già in qualifica e in gara che compie il capolavoro portando l'Alfa Sauber al sesto posto e conquistando i suoi primi punti in F1. E' la prima di una serie di prove da campioncino che lo porteranno in Ferrari.

Sotto esame

La rossa dopo i primi tre GP è sotto esame: il feeling di Leclerc con Baku è sicuramente un'arma a cui aggrapparsi su una pista dove la Ferrari non ha ancora vinto. E lo stesso vale per Giovinazzi: non c'è tracciato migliore di quello dove hai fatto un numero da fenomeno per dimostrare il proprio valore.