Formula 1, GP Russia: l'analisi tecnica della gara a Sochi

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Cristiano Sponton

La Mercedes ritorna alla vittoria e lo fa nel migliore dei modi ottenendo un’importantissima doppietta con Hamilton davanti a Bottas. Un successo che non è arrivato grazie alle prestazioni della W10 ma il team anglo-tedesco deve ringraziare la “Dea Bendata” che ha servito su un vassoio d’argento il successo al cinque volte campione del mondo

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La Ferrari, nelle prime fasi a Sochi, stava controllando piuttosto agevolmente la gara ma, il ritiro di Sebastian Vettel, ha scombussolato anche la gara di Charles Leclerc che si è dovuto accontentare del terzo posto. Max Verstappen, quarto al traguardo, ha ottenuto il massimo risultato possibile perché, la sua Red Bull, per tutto il fine settimana, non ha mai avuto il ritmo di gara per insidiare Mercedes e Ferrari. Buona la gara di Albon che ha approfittato al meglio della Safety Car per pizzarsi al quinto posto dopo essere scattato al via direttamente dalla pitlane. Nella lotta per il quarto posto in classifica costruttori, McLaren, allunga sulla Renault (P10 per Hulkenberg) grazie al sesto di Sainz e l’ottavo di Norris. Settimo posto per Perez, mentre, Magnussen (P7 al traguardo) per la penalizzazione di 5s’ha terminato al nono posto.

Ferrari ha fatto gioco di squadra in partenza?

La partenza è stata studiata nei minimi dettagli dal team Ferrari con l’obiettivo di girare alla prima curva in prima e seconda posizione. La cosa è riuscita perfettamente. Sia Leclerc che Vettel hanno sfruttato al meglio l’extra grip delle gomme soft per avere un miglior spunto sulla Mercedes che, invece, partiva con le medie. Leclerc, ha mantenuto una linea piuttosto larga per cercare di non dare nessuna scia ad Hamilton ma per “risucchiare” Vettel che è riuscito, alla prima curva, a portarsi in prima posizione. L’accordo tar i due piloti in Rosso era quello che, nel caso Vettel fosse andato in P1 grazie alla scia, doveva restituire immediatamente la posizione al compagno di squadra. Vettel, invece, ha continuato a spingere ed ha allungato nei confronti di Leclerc., come potete osservare dal grafico seguente.

Giusta la strategia Ferrari?

Il box Ferrari, nel decidere la strategia, ha fatto valere gli accordi pre-gara. Per questo è stato richiamato ai box Leclerc che si trovava in seconda posizione. Una scelta strana perché, solitamente, viene richiamato per primo per la sostituzione delle gomme il pilota davanti. In questo caso è stato fatto l’opposto per permettere a Leclerc di scavalcare Vettel visto che, il pilota tedesco, nei primi giri di gara, non aveva rispettato il patto iniziale. La scelta fatta dal muretto di Maranello non è da considerarsi né giusta né sbagliata. Senza il problema di Vettel, probabilmente, staremmo discutendo di una doppietta tutta Rossa e per il team, visto che non si sta lottando per il titolo mondiale, credo sia veramente insignificante privilegiare un pilota nei confronti dell’altro. Ma per la buona armonia della squadra, visto che esisteva un patto, si è pensato di ristabilire le posizioni iniziali. Scelta strategica che non ha compromesso il risultato finale visto che, la vittoria, è sfuggita principalmente per la rottura di Vettel e il conseguente regime di Virtual Safety Car.
Per quanto riguarda la scelta di Leclerc di montare le soft in regime di safety car la decisione è stata principalmente del pilota che voleva lottare, a parità di gomma, con le due Mercedes. Questa scelta ha fatto perdere una posizione a Leclerc che si è trovato ad essere terzo anziché secondo. Una decisione condivisibile perché si è cercato di andare a vincere la gara e non si è pensato esclusivamente ad un piazzamento e, con le gomme medie, la vittoria, era impossibile da raggiungere. Leclerc, seppur nettamente più veloce di Bottas sul dritto, non è mai riuscito ad impensierire il pilota finlandese. La Mercedes è riuscita a far valere la supremazia nel terzo settore e, questa maggior performance nel tratto guidato, permetteva a Bottas di uscire con del vantaggio dall’ultima curva che immetteva sul lungo rettifilo. Il ritmo tra Leclerc e Bottas, come è possibile vedere anche dal grafico, era troppo simile per riuscire ad effettuare un sorpasso nonostante lo sfruttamento dell’ala mobile da parte del monegasco, che, su questo tracciato, dava un beneficio di circa 10 km/h.

Cosa è successo a Vettel?

Il pilota tedesco, dopo il pit stop, è stato costretto a parcheggiare a bordo pista la sua SF90 per un problema al sistema ibrido. Nello specifico il guasto è stato alla centralina che comanda tutto il sistema ibrido e, gli ingegneri, per motivi di sicurezza, hanno indicato al pilota tedesco di spegnere immediatamente la macchina. Vettel ha prontamente ubbidito ed ha parcheggiato la sua vettura in curva 15 dove era collocata un’uscita di emergenza indicata con un cartello di color arancio.
Quello che è successo è stato spiegato a fine gara da Binotto che ha anche spiegato i motivi del non rientro ai box, cosa che avrebbe evitato la direzione gara ad esporre il regime di Virtual Safety Car: “È un vero peccato, perché poco dopo c’era l’ingresso della pitlane, ma è stata presa la decisione che ovviamente ha messo la sicurezza davanti a tutto. Se il problema fosse stato su un’altra parte della vettura forse ci saremmo fermati in una posizione diversa. Ma a Seb è stata data un'istruzione: appena puoi, fermati”.

Il pilota tedesco aveva il passo per vincere?

Si, Vettel, nel suo primo stint, ha dimostrato di avere la velocità per andare a vincere la corsa di Sochi. A differenza della qualifica, il pilota tedesco, si trova perfettamente a suo agio con la SF90 a pieno carico di carburante e lo ha dimostrato nella prima parte di corsa quando è riuscito ad allungare su Leclerc. C’è da dire che, sul tracciato di Sochi, è piuttosto difficile seguire il pilota che ti precede, in quanto, sotto i 2,5 s di distacco, gli pneumatici tendono a surriscaldarsi. Per questo, Leclerc, è stato molto vicino a Vettel nei primissimi giri ma poi è stato costretto a prendersi dello spazio per gestire al meglio le gomme.
Detto ciò, Vettel, aveva sicuramente il ritmo per giocarsi la gara con il compagno di squadra.

La scelta delle gomme medie ha avvantaggiato la Mercedes?

Mercedes, fin dalle libere, aveva capito che le chance di poter vincere questa gara erano molto ridotte e per riuscirci doveva fare qualcosa di diverso rispetto alla Ferrari. Per questo hanno deciso di partire con le medie e di allungare il più possibile il primo stint. Lo scopo era quello di “pittare” nel caso fosse uscita una Safety Car o Virtual Safety Car. L’occasione c’è stata grazie al ritiro di Vettel e subito, gli uomini della Mercedes, ne hanno approfittato per fermare entrambi i piloti, montando le soft. Un soddisfatto Hamilton a fine gara ha ammesso: “Non mi sento affatto fortunato, semplicemente devi farti trovare nella posizione giusta al momento opportuno. Qualificarmi secondo mi ha consentito di stare vicino alle Ferrari […]. Alla fine avremmo potuto lottare perché lui doveva montare le medie e noi le soft, ma non è stato così".

Il ritmo della W10, in condizioni di gara, era sicuramente a livello della Ferrari ma, le chance di vittoria, erano piuttosto ridotte nel caso di corsa lineare.
Nel primo stint, Hamilton, seppur con gomme meno prestazionali è riuscito a tenere il ritmo delle due Ferrari mentre Bottas ha faticato parecchio. Con gomme soft, la W10, si è ben comportata e Hamilton è riuscito ad allungare fin da subito sul duo Bottas–Leclerc. Il cinque volte campione del mondo è riuscito anche a conquistare il punto addizionale avendo ottenuto, negli ultimi giri, il best lap della gara.