Suzuka è uno dei circuiti più completi del Mondiale di Formula 1, che lascia molto spazio alle interpretazioni di guida. Lo dimostra il confronto delle telemetrie all'interno di due team, Ferrari e Mercedes
Meravigliosa Suzuka: dove il pilota conta davvero!
La Formula 1 sbarca in Giappone su uno dei circuiti più belli del mondiale, quello di Suzuka. Una pista tecnica e completa, dove sono presenti tanti tipi di curve diversi, sezioni ad alto ritmo, saliscendi, curve ad alta velocità, veramente di tutto. Soprattutto il tracciato nipponico lascia tantissimo spazio alle interpretazioni di guida.
Infatti, sebbene i riscontri velocistici rilevati nelle prime due sessioni di prove libere siano dopotutto abbastanza simili, ogni pilota ha raggiunto quel risultato in un modo particolare, con una tecnica ed uno stile sempre diverso l’uno dall’altro.
Abbiamo quindi confrontato lo stile di guida dei 4 piloti di Ferrari e Mercedes tramite i dati telemetrici per ammirare il ventaglio di possibilità che lascia al pilota questa pista e per provare a capire quale sia il più efficace.
Bottas vs Hamilton
Se è vero che i due piloti di casa Mercedes hanno dominato le due sessioni fin qui disputate, è altrettanto vero che le differenze tra i due piloti nello stile di guida sono notevoli. Nonostante infatti le vetture di Stoccarda abbiano lasciato solo le briciole agli avversari per ora con un’agilità e una velocità al momento impareggiabili, i due piloti hanno raggiunto risultati simili tramite strade diverse e prevalendo in fasi alterne della pista.
Primo settore il regno di Hamilton
Lo "snake", ovvero le veloci curve in successione dalla 3 alla 7, rappresentano uno dei tratti più esaltante dell’intero mondiale. Il ritmo è incessante e le curve hanno un raggio sempre diverso e sempre minore, costringendo il pilota ad essere aggressivo ma anche a rallentare progressivamente. Una vera sfida dal punto di vista della guida.
Questo settore così particolare ha visto il predominio assoluto di Lewis Hamilton, che ha fatto registrare qui la miglior prestazione assoluta. Nel confronto col compagno di squadra vediamo come l’andamento dell’acceleratore sia molto diverso fin da subito, con Hamilton che riesce a tornare molto prima sul gas in uscita di curva 2 per poi affrontare la sequenza di curve in maniera aggressiva, modulando l’acceleratore per tutto il tratto, senza mai alzarlo completamente. Fino a curva 6 infatti Hamilton non tocca il freno e tiene l’acceleratore premuto sempre almeno del 50%. Al contrario Bottas alza molto più il piede rispetto al britannico, dovendo anche toccare il freno a curva 4. In curva 6 poi, la penultima della serie, Hamilton alza il pedale solo a metà nonostante tocchi anche il freno, e riesce poi a riaccelerare molto prima verso curva 7. Al contrario Bottas alza il piede completamente ed è molto in ritardo sul gas nell’accelerazione verso la curva successiva.
Settore centrale di Bottas
Da curva 8 in poi però lo stile di guida aggressivo di Hamilton appare perdere d’efficacia. Nonostante infatti l’inglese tenga il piede sempre un po’ più sull’acceleratore rispetto al compagno e riesca a lasciare il freno prima in uscita di curva, non riesce poi a gestire le fasi di accelerazione con la stessa efficienza, con Bottas che porta generalmente una velocità superiore in allungo. Sul cambio la cosa è davvero evidente e notevole: Bottas riesce a lavorare con una marcia più alta in tutto il tratto di curva 8 e curva 9, nell’approccio di curva 10 e 11 e nel tratto finale prima della famosa "Spoon Curve". Anche in uscita dalla curva del cucchiaio, in direzione 130R Bottas parte da una marcia più alta e anticipa le cambiate rispetto ad Hamilton, portando in tutto il tratto più velocità e guadagnando oltre 3 decimi in questo settore.
Terzo settore molto simile
Nell’ultimo settore, molto breve, è sempre Bottas ad avere la meglio cronometricamente, anche se appare meno incisivo dal punto di vista della guida. Arrivando con più velocità alla staccata dell’ultima chicane, il finlandese è ovviamente costretto a staccare qualche metro prima del compagno, per poi scegliere di percorrere il destra-sinistra in terza marcia ed avere una modulazione del gas abbastanza conservativa. Al contrario di Lewis Hamilton che stacca all’ultimo e torna prestissimo sul gas, percorrendo però la chicane in seconda. Forse un po’ troppa irruenza da parte di Hamilton che anche in questo settore perderà quasi 1 decimo.
Leclerc vs Vettel
Anche in casa Ferrari ci sono differenze tra i piloti, ma meno evidenti, soprattutto sul cronometro. Sommando i primi due settori dei piloti del cavallino si ottiene un tempo infatti che differisce per solo un millesimo. Proprio in questo caso quindi si vede molto bene come due approcci di guida diversi stiano portando ad un risultato simile.
Primo settore Leclerc aggressivo
Il primo settore vede un Leclerc in grado di approcciare la staccata di curva 1 ritardando molto la frenata ed in generale di essere più aggressivo specialmente in curva 4 ed in curva 6 quando da un "colpo" di gas mentre tiene premuto il pedale del freno. Vettel è però molto pulito ed uniforme nell’approccio delle curve in sequenza e il tempo di Leclerc sarà migliore di soli 20 millesimi.
Settore centrale Vettel più efficace
Il settore centrale invece vede il tedesco quattro volte campione del mondo riuscire ad essere più efficace, approcciando curva 8-9 e curva 13 con una marcia superiore rispetto al compagno e in generale a tornare sempre una frazione di secondo prima sul gas in uscita di curva. Quella che appare come una probabile sbavatura in percorrenza della “Spoon Curve” (un tocco di freno tra i due tratti di curva) però fa riavvicinare Leclerc e anche questo settore terminerà con un distacco di soli 19 millesimi a favore di Vettel.
Vettel cauto nell’ultima chicane
Difficile in realtà dire se sia stata cautela o scarso feeling con la macchina, ma nell’ultimo breve settore del tracciato Vettel accumula tutti i 2 decimi e oltre di distacco accusati in classifica dal compagno. La SF90 numero 5 stacca prima in approccio all’ultima chicane e va sul gas molto più timidamente della numero 16, con anche una piccola esitazione in percorrenza di curva 18. Leclerc è fin troppo aggressivo, aprendo molto presto il gas dopo la prima curva a destra della successione, ma dovendo poi toccare di nuovo il freno. In questo passaggio il monegasco perderà molto rispetto alle Mercedes.
Vedremo se domenica mattina troveremo approcci ancora così diversi o che si sono andati assimilando con lo studio incrociato dei dati all’interno delle squadre. Di certo c’è che Suzuka rimane un bellissimo banco di prova per vetture e piloti.