Morte Hubert, chiusa indagine Fia: "Nessun errore dei piloti, è stata una fatalità"

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La Safety Commission della Federazione internazionale dell’automobile ha diffuso il suo report finale sul tragico incidente di Spa di Formula 2, costato la vita al pilota francese. “Una catena di eventi e incidenti che ha coinvolto quattro piloti, nessuna causa specifica”, si legge nel comunicato

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Nessun errore da parte dei piloti, ma semplice fatalità. Può essere riassunto così il report finale diffuso dalla Safety Commission della Fia sull’incidente mortale di Spa, in cui perse la vita il pilota francese Anthoine Hubert. La Federazione internazionale ha concluso la sua indagine sul tragico schianto della gara di Formula 2 della scorsa estate. "L’indagine non ha trovato prove sul fatto che i piloti coinvolti non abbiano reagito adeguatamente al segnale di bandiere gialle", si legge nel comunicato. E poi ancora. "Non è stata individuata una causa specifica, ma sono stati identificati molteplici fattori. Una catena di eventi che ha provocato una lunga e complessa sequenza di incidenti che ha coinvolto quattro piloti". Inoltre, prosegue ancora il report, "la reazione dei commissari e della direzione gara è da considerarsi tempestiva".

La dinamica dell’incidente

Tutto è partito da Giuliano Alesi, che ha perso il controllo della sua vettura per via della perdita della pressione alla gomma posteriore destra. Dopo l’impatto sulle barriere del francese, Ralph Boschung e Anthoine Hubert hanno provato a evitarlo, ma quest’ultimo, non è riuscito a controllare la monoposto ed è andato a sbattere contro le barriere per poi rientrare in pista. Proprio in quel momento transitava Juan Manuel Correa: lo statunitense ha colpito la macchina di Hubert sulla parte sinistra a una velocità di 218 chilometri orari, provocando la morte del driver transalpino.