F1, GP d'Austria in Stiria 2020: l'analisi delle qualifiche del Red Bull Ring

Formula 1

Cristiano Sponton

Hamilton, dopo la delusione della scorsa settimana, ha ottenuto il miglior tempo in qualifica su un tracciato a causa della pioggia. Il pilota inglese ha centrato la pole numero 89 rifilando distacchi abissali a tutti. Il compagno di squadra, a parità di macchina, è quarto staccato di ben 1,4s. ll GP d'Austria/Stiria in diretta alle 15.10 su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)

IL GP D'AUSTRIA/STIRIA IN DIRETTA

Pole di Hamilton al GP di Stiria, 89^ in carriera, e un distacco abissale rifilato agli avversari. L’unico pilota che è riuscito a dare filo da torcere al sei volte campione del mondo è stato Max Verstappen che ci ha provato fino all’ultimo giro a centrare la prima posizione ma si è girato all’ultima curva. In questo inizio di stagione la McLaren sta diventando sempre di più una conferma con il terzo posto di Sainz e il sesto di Norris. Il pilota britannico sarà costretto a partire dalla nona piazzola a causa di una penalità rimediata durante le FP1 di venerdì. Molto bene anche Renault con il quinto tempo di Ocon e il nono di Ricciardo. 

E la Racing Point?

Deludente la prestazione della Racing Point che, sul bagnato, si è sciolta come neve al sole. Perez è stato addirittura eliminato nel Q1 e Stroll si è dovuto accontentare della 13esima posizione. Per il team inglese andrà sicuramente molto meglio domani visto che è previsto il sole e vedendo la velocità della loro monoposto avranno la chance di lottare per la zona a punti. 

Tempi

Come è stata la prestazione della SF1000?

Per la Ferrari è stata un’altra sessione di qualifiche molto negativa. Anche in questo fine settimana sono riusciti a portare un solo pilota (Vettel) in Q3 mentre, Leclerc, si è dovuto accontentare della posizione 11, poi diventata 14 per la penalità di tre posizioni causa "impeding" su Kvyat nella seconda sessione della qualifica.

Distacco abissale

Il distacco rimediato è stato abissale (2,3 s) a dimostrazione che la SF1000 è nata veramente male e sarà piuttosto difficile renderla competitiva grazie agli sviluppi tecnici. Questa settimana è stata portata in pista una nuova ala e un nuovo fondo che ha leggermente migliorato il comportamento della vettura ma, gli ingegneri, si aspettavano molto di più da queste modifiche. Come vi abbiamo già detto, questa vettura, è stata concepita sui valori di potenza della Power Unit 2019 ed ora sarà piuttosto complicato renderla più competitiva. Quando hai tanti cavalli puoi permetterti di avere maggior drag soprattutto se non riesci ad ottenere carico dal corpo vettura. Quando ti manca spinta verticale dall’alto verso il basso generata dal fondo sei costretto ad utilizzare delle ali più cariche ma questo ti crea molta resistenza all’avanzamento e perciò, per compensare questo svantaggio, hai bisogno di una Power Unit molto potente. Ma quando questi cavalli iniziano a calare (come è successo a Ferrari nel 2020) sei costretto a rivedere i parametri iniziali di progettazione: downforce e resistenza aerodinamica (messi insieme ti danno l’efficienza aerodinamica).

Poco tempo a disposizione

Ferrari sta cercando di farlo ma il lavoro da fare è tantissimo e il tempo a disposizione è veramente poco. L’obbiettivo è quello di abbassare il drag ma, allo stesso tempo, trovare tantissimo carico aerodinamico dal fondo, cosa che, allo stato attuale non riesce ad avere. Se osserviamo i migliori intertempi possiamo notare che, il miglior settore per la Rossa, è stato il primo dove ha pagato “solo” mezzo secondo alla Mercedes. Molto scarsi sono stati i rimanenti due con un gap di 8 decimi in quello centrale e 7 in quello conclusivo. Da segnalare anche che, Vettel e Leclerc, hanno faticato molto a tenere in temperature gli pneumatici da bagnato. Nei primissimi giri, quando tutti avevano gli pneumatici freddi, la Rossa si è difesa ma, giro dopo giro, quando le gomme dei rivali entravano nel giusto range di funzionamento, la SF1000 ha perso prestazione. Impressioni che è stata confermata anche da Sebastian Vettel: “Oggi non è stata una buona qualifica. Abbiamo visto in tutte e tre le sessioni che abbiamo avuto grosse difficoltà, speravo di avere più downforce. Penso proprio che la nostra macchina non avesse l'assetto giusto per la pioggia ed era difficile far funzionare le gomme”. È presto per trarre conclusioni ma si può dedurre che, rispetto alla settimana scorsa, si sia scaricata la vettura per essere più competitivi nel settore di potenza ma questo lo si è pagato molto caro nei rimanenti due caratterizzati da curve a media e alta velocità. Questo dimostra che il nuovo fondo non ha apportato dei grandissimi benefici e non è riuscito a compensare il carico perso per una diminuzione di incidenza dell’ala posteriore.

Chi è il favorito per la gara?

Mercedes parte con i favori del pronostico nonostante la presenza in seconda posizione della Red Bull di Verstappen. A livello di affidabilità le temperature più fresche dovrebbero aiutare la Power Unit tedesca che, lo scorso fine settimana, qualche grattacapo lo ha dato agli ingegneri. Anche i problemi elettronici alla trasmissione sembrano essere stati risolti grazie all’utilizzo di nuovi cablaggi che in questi giorni di prove libere sembrano aver dato i risultati sperati. Pista fresca che potrebbe rappresentare un vantaggio per Hamilton e Bottas visto l’utilizzo del DAS che darà sicuramente una grossa mano a scaldare molto più velocemente le anteriori nel giro di formazione e nel caso ci siano ripartenze dietro la Safety Car.

Quali mescole useranno allo start i piloti?

La sessione bagnata ci regalerà una partenza con una grossa incognita perché i piloti potranno scegliere con quale mescola partire. Le temperature, rispetto alla settimana scorsa, dovrebbero essere molto più basse e questo fattore potrebbe indurre i drivers di testa ad utilizzare la soft. Ferrari, invece, potrebbe optare per una strategia differenziata tra Vettel e Leclerc facendo partire uno dei due con la soft e l’altro con la mediaSicuramente l’obiettivo di tutti i team sarà quello di riuscire a terminare la corsa con una sola sosta. Chi partirà con la soft cercherà di arrivare alla bandiera a scacchi montando la hard. Chi partirà con le medie, invece, monterà le hard fino a fine gara.