Il Presidente della Ferrari, John Elkann, ai microfoni di Sky Sport: "E' un momento doloroso per tutti coloro che amano la Rossa, ci vuole tempo ma ripartiremo. L'anno prossimo vogliamo migliorare, dal 2022 l'obiettivo è portare Leclerc e Sainz a vincere il titolo. Hamilton il più grande della sua generazione, deve essere uno stimolo". Il GP è in diretta oggi su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)
John Elkann è stato protagonista di una chiacchierata ai microfoni di Sky Sport. Tanti gli argomenti toccati, nel giorno della celebrazione del 1000° Gran Premio della Ferrari nel Mondiale. Ecco le parole del Presidente della casa di Maranello.
"Ferrari sta vivendo momento doloroso"
"Questo è un momento doloroso, è un momento che ci fa soffrire. Vedere la Ferrari che combatte per essere quarta o sesta, è difficile accettare questa realtà. Ma è l'unico modo con il quale uno può andare oltre. Ci sono molte ragioni per cui noi siamo qui. Ci sono stati dei cambiamenti, però sono anche scuse che noi in Ferrari non vogliamo avere. La nostra realtà è quella di oggi e solamente prendendone coscienza di quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, abbiamo la possibilità di progredire. Ci vuole tempo, abbiamo davanti a noi una stagione difficile, sarà dura anche l'anno prossimo. Nel 2022 avremo l'opportunità di ripartire con basi nuove".
"Binotto sta rafforzando la Ferrari"
"Se uno guarda all'ultimo decennio, nel quale non abbiamo vinto, e guardiamo i cambi che sono stati fatti nell'organizzazione, ci siamo indeboliti con persone che ci hanno lasciato per rinforzare i nostri concorrenti. Quello che stiamo facendo con Binotto è il contrario: costruire su una base forte e rafforzarla. I prossimi passi li stiamo facendo ora. Prendiamo coscienza di dove siamo e questa cosa ci rafforza. Il nostro obiettivo deve essere rafforzare e non indebolire. Questo lo abbiamo fatto nell'ultimo decennio e non possiamo più permettercelo".
"2021? Inutile creare speranze che non sono raggiungibili"
"Non c'è niente di peggio che dare delle speranze senza poter raggiungere gli obiettivi. La nostra realtà ci dice che siamo tra il sesto e il quarto posto e dobbiamo progredire per l'anno prossimo. Progredire vuol dire essere sul podio, ma non è quella di vincere. Nel 2022 si riscriveranno le regole e in quel momento dovremo avere le ambizioni per tornare a vincere. Per le tante persone che ci amano, interne ed esterne, è peggio creare attese che poi uno disattende. In queste 1000 gare che abbiamo disputato, abbiamo vinto e creato una passione. Per noi è molto importante sentirla dai nostri tifosi, quindi per rispetto dobbiamo essere chiari".
"Presidenza Ferrari è grande responsabilità"
"Essere presidente della Ferrari è una grande responsabilità. C'è un passato glorioso, ma anche un futuro altrettanto glorioso. Mille è un numero incredibile, così come è incredibile che siamo gli unici ad averle fatte tutte in F1. Come famiglia, ci siamo affiancati a Ferrari negli anni '50, proprio nel momento storico in cui dominava la Mercedes. Già in passato siamo riusciti a rovesciare le gerarchie, questo deve essere di buon auspicio per quello che costruiremo in futuro".
"Leclerc-Sainz? Vogliamo portarli a vincere il primo Mondiale"
"Penso che sia una grande opportunità per Charles e Carlos. Siamo orgogliosi di avere dei giovani talenti che vogliono diventare campioni del mondo e costruire con loro. Hanno deciso di essere più presenti a Maranello. Per noi è una lezione quella dell'ultimo decennio: non basta avere grandi campioni del mondo per vincere. Avere dei piloti giovani e costruire con loro un percorso per portarli a vincere il Mondiale è una cosa che ci rende orgogliosi: siamo sicuri sia la cosa giusta da fare"
"Hamilton più grande pilota della sua generazione"
"Lewis Hamilton è il più grande pilota della sua generazione e può diventare il miglior pilota di sempre in F1. Sono in pochi ad avere il suo talento, ancora meno hanno la sua abilità nel trasformare il talento in concretezza. E' qualcosa da ammirare e da prendere come esempio e stimolo per le nuove generazioni, come quella di Leclerc. Non sempre chi ha talento li traduce in grandi risultati".