Formula 1: GP di Russia, tutto sul circuito di Sochi

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Cristiano Sponton

Domenica la Formula 1 sbarca a Sochi per il GP di Russia (con pubblico): un tracciato costruito attorno al Villaggio Olimpico, in cui la Ferrari cercherà il riscatto dopo le difficoltà riscontrate a Spa, Monza e Mugello. Il GP di Russia in diretta su Sky Sport

GP RUSSIA, LA DIRETTA DELLE QUALIFICHE

Dopo il trittico Spa, Monza, Mugello, il Circus della Formula 1 si sposta in Russia sul tracciato di Sochi. Sarà un appuntamento molto importante per la Ferrari SF1000 che dovrà mostrare segnali di ripresa dopo le opache prestazioni delle ultime gare. Non dobbiamo aspettarci una Rossa in lotta per il podio ma sarà interessante capire se il processo di sviluppo imboccato dalla Scuderia di Maranello è quello corretto. Ci saranno sicuramente degli sviluppi sulla vettura che saranno fondamentali specialmente in ottica 2021. Dati alla mano la stagione della Ferrari è molto deludente. Il gap chilometrico rispetto al 2019 è cresciuto notevolmente e, viste le carenze del progetto, sarà dura riuscire a recuperare performance in questo finale di stagione 2020.

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La pista Russa metterà a dura prova le lacune del progetto SF1000 visto che nel primo settore è fondamentale avere tanta potenza di cui la Power Unit Ferrari ne è carente. Ma anche il terzo settore sarà un bel banco di prova visto che è composto da curve a 90° piuttosto lente che metteranno a dura prova le carenze telaistiche e meccaniche della monoposto. Allo stato attuale la SF1000 è la quinta forza del Circus ma dovrà guardarsi le spalle da Renault che, specialmente negli ultimi Gp, sta crescendo parecchio.

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Un circuito dove abbandono le curve ad angolo retto 

Il circuito, lungo 5853 metri, è composto da ben 12 curve a destra e solo 6 a sinistra. il circuito di Sochi è stato costruito attorno al Sochi Olympic Park ed è stato realizzato da Tilke che è la mente di diversi circuiti della new generation. Il tracciato combina sia tratti ad alta velocità (T18-T2, T10-T13) che sezioni più tecniche con quattro curve molto lente (T2, T4, T13, T15). I punti principali dove sorpassare sono tre: staccata di curva 2, curva 13 e curva 17. Il primo settore è quello più veloce ed è caratterizzato da rettilineo di partenza abbastanza breve, seguito dalla curva 1, a destra di media velocità, che immette su un rettilineo più lungo che porta alla staccata di curva 2, dove certamente potranno vedersi dei sorpassi. Curva 3 è una piega a sinistra che immette su interminabile curvone a 180° verso sinistra, che termina con la curva 5, a 90°. Dopo un breve rettilineo, i piloti giungono in una zona ricca di curve ad angolo retto. Si comincia con la curva 6, a destra, seguita da un allungo comprendente una doppia curva a destra (7, da 270 km/h, e 8, da 175 km/h); dopo un nuovo tratto rettilineo, si arriva ad altre due curve a 90° da raccordare, stavolta a sinistra (9-10), dopo le quali si giunge alla curva 11 (anche questa a 90°), che immette nel tratto più veloce della pista, ovvero quello composto dai curvoni 12 (a destra) e 13 (a sinistra), culminanti con la staccata della curva 14 (a destra da 170 km/h) e dal successivo tornante (curva 15), che porta i piloti nell’ultima parte della pista ricca di curva ad angolo retto. A partire dalle curve 16 (a sinistra) e 17 (a destra), seguite da un breve rettilineo che porta alle ultime due curve (18 e 19), entrambe a destra, che disegnano un ampio 180°, dopo il quale si torna sul rettilineo dei box. Il settore 3 è sicuramente quello più importante dove per essere veloci servirà un’ottima stabilità in frenata, un avantreno molto preciso e tanta trazione

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Servirà un assetto aerodinamico di alto carico

A livello aerodinamico i team opteranno per un livello di carico aerodinamico medio-alto per poter trovare il giusto compromesso tra velocità di punte a grip nelle curve lente. La simulazione suggerisce un carico aerodinamico di medio livello ma è possibile ridurre il carico con l’effetto di ridurre i consumi di benzina e aumentare le velocità di punta a spese di minore aderenza a bassa velocità. L’utilizzo dell’ala mobile consente un aumento della velocità di circa 15 km/h che può aumentare sfruttando la scia nei due lunghi tratti veloci fino a 16-19 km/h in azione combinata alla massima spinta dell’ERS.

 

Power Unit e consumi

Sochi è un tracciato impegnativo per il motore che viene sfruttato al massimo regime per oltre il 70% del giro. Il sistema ibrido sarà determinante in quanto è un tracciato che esalta le capacità di recupero di MGU-H. Anche i consumi saranno molto elevati e non è escluso che durante la gara, i piloti, andranno a risparmiare carburante, alzando il piede dal gas qualche centinaio di metri prima della staccata.

 

L’impegno dei freni durante il GP

Il tempo speso in frenata ogni giro è di quasi 15 secondi, pari al 16 % della durata complessiva della gara. Particolarmente alta è invece la media delle decelerazioni massime sul giro (4,6 g) che dipendono dalla presenza di 10 frenate, tutte con decelerazioni di almeno 4 g. Cinque sono le frenate particolarmente impegnative, mentre, le altre cinque sono di media severità. Per tutte e 10 le frenate il carico sul pedale non è mai inferiore ai 130 kg.  La staccata più impegnativa è quella alla curva 2: le monoposto vi arrivano a 314 km/h e frenano per 1,76 secondi per entrare in curva a circa 137 km/h. Quasi altrettanto dure per i freni sono anche le curve 4 e 5, caratterizzate da decelerazioni rispettivamente di 4,8 g e 4,9 g.

 

Le gomme: sarà difficile scaldare l’assale anteriore

Per il Gran Premio di Russia, Pirelli ha nominato, per la prima volta nella stagione 2020 la gomma più morbida C5 “soft”, la C4 “media” e la C3 “hard”. Come ben sappiamo, i set di gomme a disposizione di ciascun pilota, sono stati fissati dal fornitore: ogni pilota potrà così fare affidamento su 8 soft, 3 medie e 2 hard. La Pirelli, per motivi organizzativi e di produzione, non ha più l’obbligo di annunciare la tipologia di mescole per ogni gara con anticipo: prima erano 9 settimane per gli eventi europei e 15 per quelli extra europei. Da rispettare le seguenti regole: ogni pilota ha l’obbligo di conservare per il Q3 un set della mescola più morbida tra quelle nominate (tale set andrà restituito a Pirelli dai 10 piloti che si qualificano per il Q3, mentre sarà a disposizione di tutti gli altri piloti per la gara), ogni pilota dovrà portare un set di hard e medie in gara, con l’obbligo di utilizzarne almeno uno. I livelli di degrado sono tra i più bassi di tutta la stagione e lo stress degli pneumatici è limitato ma bisognerà prestare parecchia attenzione al surriscaldamento delle gomme posteriori e alla

difficoltà nel portare al giusto range di funzionamento quelle anteriori. Su questo fattore Mercedes avrà un grande vantaggio con l’utilizzo del DAS System che Hamilton e Bottas azionano nei giri di lancio proprio per portare maggior temperatura sulle gomme anteriori. La curva più impegnativa è la 3: un curvone a sinistra con diversi punti di corda, simile alla Curva 8 di Istanbul. La gomma anteriore destra è quella che subisce il massimo stress su questo tracciato. Salvo sorprese, vedremo una gara ad 1 sosta ma Pirelli, grazie ai compound portati in pista, si aspetta di vedere strategia diversificate da parte dei team.