Condizioni complicate a Istanbul per un asfalto scivoloso e molto insidioso anche a causa della pioggia. Ci sono precedenti in Formula 1, il primo ci riporta al 1958. Ma è dalla MotoGP che arriva il caso più simile a quello turco. Il GP domenica alle 11.10 live su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201)
Condizioni al limite a Istanbul per una pista scivolosa che, anche nelle terze libere, a indotto a una lunga serie di testacoda. Colpa dell'asfalto risistemato recentemente e di una totale mancanza di grip legata anche all'assenza di altre competizioni in grado di rendere il tacciato più gommato. Come se non bastasse, nel sabato turco ci si è messa anche la pioggia. Ma rimanendo "aderenti" alla questione dell'asfalto, andamo a ricordare quelli che sono stati i precedenti, più o meno analoghi, in Formula 1. Dal passato della MotoGP, invece, arriva il caso più simile a quello del weekend in corso.
"Strada pericolosa", i precedenti in Formula 1
- Francia 1958 (Reims). A causa del caldo l’asfalto si spappola. Dopo pochi giri la pavimentazione della curva di Thillois comincia a sgretolarsi, alzando pietre e pezzi d’asfalto al passaggio di ogni vettura. I primi a soffrirne sono Ireland (rottura degli occhiali) e Graham Hill (foro in un radiatore). Ha la peggio Gregory: al nono giro rientra con un taglio al volto.
- Argentina 1980 (Buenos Aires) - L’asfalto si sgretola al passaggio delle monoposto ed in alcune curve si vedono chiaramente dei solchi pieni di porzioni di asfalto sbriciolato.
- Belgio 1985 (Spa) - Il GP è previsto per il 2 giugno, ma viene posticipato a settembre perché l’asfalto si sgretola.
Il precedente simile nella MotoGP
- Gran Bretagna 2018 (Silverstone) - Al sabato si registrano numerose cadute a causa della pioggia e dell’asfalto sconnesso: a farne le spese Tito Rabat, che viene colpito dalla moto di Morbidelli e si frattura femore, tibia e perone della gamba destra. La gara viene inizialmente anticipata, nella speranza di evitare la perturbazione in arrivo, ma non c’è nulla da fare: quando arriva il momento di schierarsi in pista, le condizioni sono già pessime e si comincia con una litania di rinvii che durano ben 5 ore, dopodiché tutte le gare in programma vengono cancellate.