Formula 1, le statistiche del GP di Turchia a Istanbul

Formula 1

Michele Merlino

Lewis Hamilton ha centrato il settimo titolo vincendo per la terza volta in 'rimonta'. Il protagonista in negativo in Turchia è stato però Lance Stroll, scattato dalla pole e al comando per 32 giri, prima di scivolare in nona posizione: mai nessuno aveva fatto così male

HAMILTON CAMPIONE: HIGHLIGHTS DEL GP TURCHIA

Settimo mondiale per Hamilton: eguaglia Schumacher al vertice della classifica di tutti i tempi. Una vittoria inusuale per lui: siamo sempre abituati a vederlo vincere dalle prime posizioni in griglia, vista la forza della sua Mercedes, non a caso 81 delle sue vittorie sono giunte dalla prima fila, ma Lewis in Turchia ha dato prova di saper rimontare. Il GP di Istanbul è stato il terzo per lui vinto senza partire dalle prime 5 posizioni in griglia (era 6°) dopo Gran Bretagna 2014 (6°) e Germania 2018 (14°). Proprio da Germania 2018 non si qualificava così in basso: in Turchia ha fallito la prima fila dopo 12 gare consecutive. Al di là del leggendario 7° titolo, non ci sono molti altri record per lui: il fatto che abbia percorso 15000 giri in carriera (15054) passa decisamente in secondo piano…

Il triste record di Stroll

Lance Stroll, primo canadese in pole ed al comando di una gara dal 1997 (Jacques Villeneuve, a Jerez) ha condotto per 32 giri, prima di scivolare in nona posizione sotto alla bandiera a scacchi. È un nuovo record: nella storia della Formula 1, tutti i piloti che finora avevano condotto almeno 30 giri in una gara, o avevano vinto, oppure avevano patito gravi problemi meccanici o incidenti. Stroll inoltre ha spezzato una statistica che riguardava la vettura numero 18. In tutti e 10 i precedenti casi in cui la vettura numero 18 era partita in pole in F.1 si erano registrate solo vittorie (5 volte) o ritiri (5), quindi questo 9° posto è una novità. L’ultima volta che la vettura 18 era partita in pole era stato nel GP di Spagna 2018: Maldonado vinse dalla pole dopo che Lewis Hamilton, autore del miglior tempo al sabato, fu escluso dalle qualifiche per mancanza di benzina.

 

Perez eterno piazzato

Un podio ed un terzo posto in griglia non si buttano mai via, ma per Perez sono risultati che lasciano l’amaro in bocca. In qualifica sembrava avviato verso la prima pole in carriera: al 188° GP sarebbe stato il pilota che ha impiegato più gare per la prima pole, ma niente, appuntamento rimandato, di nuovo. In gara Sergio è andato in testa dopo un’attesa di 2338 giorni (Austria 2014), ha conquistato il suo 9° podio eguagliando il suo miglior risultato in carriera, secondo, ottenuto in Malesia e a Monza nel 2012, ma ancora una volta, niente vittoria. Anche in questo caso, Perez è vicino ad un record: solo un pilota nella storia della F.1 ha preso parte a più GP senza vincere, il compianto Andrea de Cesaris (208).

 

Le qualifiche che non ti aspetti

Diversi record sono stati battuti in qualifica, perlopiù legati alla fine, probabilmente temporanea, del dominio Mercedes, Ferrari e Red Bull. Per la prima volta dopo 126 qualifiche infatti la pole non è andata ad uno dei suddetti team e la Racing Point è diventato il 40° team nella storia con almeno una pole. La sequenza era cominciata al GP di Gran Bretagna e da allora si erano registrate esattamente 100 pole Mercedes, 21 Ferrari e 5 Red Bull. Una seconda anomalia è stata vedere le Mercedes solo 6^ e 9^ sullo schieramento. Le frecce d’argento hanno mancato un piazzamento nella top-5 in qualifica per la prima volta da 141 gare (Monza 2013: Rosberg 6°, Hamilton 12°). Il dato sicuramente più anomalo è stato quello che ha visto l’assenza di Ferrari, McLaren e Williams -i tre team con più pole nella storia- dalla top-10 in griglia. Non succedeva dal GP del Sudafrica 1967.

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