Ferrari, pro e contro dopo i test in Bahrain: prime certezze e miglioramenti necessari

Formula 1
Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Dopo la tre giorni di test in Bahrain per la Ferrari 2021 è tempo di un primo bilancio del lavoro svolto finora. A Maranello la concentrazione è alta sui dati raccolti e sui miglioramenti da effettuare sulle monoposto, tra prime certezze e punti a sfavore

Realismo e prudenza. La stagione 2021 della Ferrari è stata impostata su questi principi, un po’ per necessità, visto i risultati dello scorso anno, un po’ perché anche la concorrenza è cresciuta molto. La stabilità tecnica e i test ridotti all’osso lasciano aperti scenari imprevedibili pensando alla prima gara. Ma a Maranello ora la concentrazione è totale solo sulla macchina portata in pista e i numerosi dati raccolti. Oltre che il feedback dei propri piloti ovviamente. Le prospettive di inizio stagione sono migliori di quelle di 12 mesi fa e anche Mattia Binotto si è parzialmente sbilanciato in questo senso. Da che certezze parte questa Rossa? Una su tutte la correlazione tra le simulazioni invernali e quanto visto durante i test in pista. Fondamentale poi anche per i futuri sviluppi della SF21. La power unit è tornata finalmente a spingere e così i rettilinei non saranno più una montagna da scalare come nel 2020. Ferrari ma anche Alfa Romeo e Haas hanno già sentito e confermato il cambiamento importante. La macchina guidata nei test da Leclerc e Sainz ha dimostrato inoltre di avere un buon bilanciamento ed era ben equilibrata anche in curva. Punto a sfavore rimane il telaio che comunque è quello della sfortunata SF1000 ma non solo. L’affidabilità non è ancora ottimale e sulla gestione gomme bisognerà dare delle risposte definitive, anche se le condizioni in Bahrain sono sempre un po’ particolari. Al primo weekend di gara mancano una decina di giorni, fare previsioni è quanto mai un azzardo quest’anno ma dal realismo poi bisognerà passare a dimostra qualcosa anche nella realtà.