F1, GP Bahrain: la gara vista dalla pista di Sakhir

Formula 1
Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

La Ferrari inizia una stagione con voti positivi in Bahrain. C’è ancora del lavoro da fare ma la base per risorgere c’è, nella macchina e nei piloti. Il sesto posto di Leclerc e l’ottavo di Sainz non sono ancora da champagne, ma l’alba è rosea, o meglio, rossa

CRONACA E HIGHLIGHTS DELLA GARA

È un’alba che sembra la stessa ma che potrebbe essere davvero diversa. È vero davanti a tutti c’è ancora una volta una Mercedes e ancora il campione del mondo, ma Lewis Hamilton era cinque anni che non vinceva la gara d’apertura e nella sfida con Max Verstappen ha sfoderato stile e sangue freddo. In Bahrain non ha infatti vinto la miglior macchina, per ora, ma il miglior pilota. A favore di Lewis hanno giocato anche le temperature più fresche che hanno mitigato alcuni problemi di raffreddamento della power unit Mercedes.

 

Peccato che la federazione ci abbia messo del suo cambiando in corsa le regole sui track limits della curva 4, costringendo così la Red Bull a far restituire a Verstappen la posizione a Hamilton perché nel sorpasso aveva oltrepassato i limiti, perché la sfida sarebbe stata sicuramente ancor più avvincente fino alla bandiera a scacchi.  Il secondo posto tra le due Mercedes per Verstappen non era da festeggiare, ma per la Formula Uno le prospettive sono esaltanti.

 

C’è stata lotta e non solo là davanti. La McLaren si è confermata terza forza con un super Norris quarto, ma anche la Ferrari inizia una stagione con voti positivi. C’è ancora del lavoro da fare ma la base per risorgere c’è, nella macchina e nei piloti. Il sesto posto di Leclerc e l’ottavo di Sainz non sono ancora da champagne, ma l’alba è rosea, o meglio, rossa.