F1, esclusiva Sainz: "Vogliamo battere tutti, ma serve tempo. La Ferrari il mio sogno"

ESCLUSIVA

Il pilota spagnolo della Ferrari a Sky Sport24 nel giovedì di Barcellona: "Tante emozioni, un peccato non avere il pubblico. Da bambino sognavo la Ferrari e correre sul circuito di casa. Così come sognavo il 'derby' con Alonso". Le sue sensazioni per il presente e il futuro: "Battere la McLaren? Vogliamo stare davanti a tutti, ma serve tempo". E poi il calcio: "Dura digerire l'eliminazione del Real dalla Champions". Il GP di Spagna è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207)

GP SPAGNA, LA DIRETTA DELLE QUALIFICHE

Correre in casa e provare a confermare le impressioni e il buon feeling che finora sembra esserci con la Ferrari. Con questo obiettivo lo spagnolo Carlos Sainz si prepara a scendere in pista a Barcellona, dove si corre il quarto GP della stagione di F1. Prima ancora della gara, però, il pensiero va al calcio. Mani sulla faccia quando si parla del suo Real Madrid eliminato nella semifinale di Champions: "Non l’ho digerito - ha raccontato in diretta a Sky Sport 24 -. Mandare giù questa sconfitta è più difficile di quello che è successo in pista domenica scorsa a Portimao. Non Posso fare nulla per cambiare le cose. Ieri la squadra non c’era dal punto di vista fisico".

Spagna, il GP di casa: il primo con la Ferrari

“Non c'è dubbio che sia speciale: è la gara di casa e la più importante dell’anno. Qui vuoi fare bene, anche se senza il pubblico è diverso. Non può essere lo stesso e alla fine quelle sensazioni speciali non le hai del tutto”.

Barcellona, il sogno e i tifosi della Ferrari

“Quando sogni da piccolo il futuro da pilota, immagini la carriera in Ferrari, immagini di correre in casa sulla Rossa, con le bandiere rosse e il Cavallino... Ma tutto questo stavolta non c’è e non sono contento. Speriamo che possa cambiare tutto l’anno prossimo”.

Il derby spagnolo con Alonso

“L’ho conosciuto qui a Barcellona quando avevo 10 anni, era il 2005. E qui ho poi ho conosciuto anche Todt e Michael Schumacher. Qui praticamente ho conosciuto la F1. Ho sempre sognato su questa pista con Fernando e 15 anni dopo sono qua. Ma, ripeto, sarebbe stato speciale con il pubblico".

Papà Sainz senior: è vero che non ti ha dato consigli per questa avventura?

“In realtà me li ha dati. Come pilota no, perché si fida di me e di come mi sto abituando alla squadra. Come atleta e sportivo, però, sa come ci si deve comportare e qualche consiglio lo dà. Ha esperienza, sa quanto sia importante tutto questo per me”.

Le sfide con papà... a golf

“Spero non lo senta, a golf lo batto. Sono in un buon momento, ma lui nelle ultime due partite è migliorato. Ha preso le lezioni perché non vuole perdere...".

Alonso o Leclerc: a chi vorresti stare davanti in questo GP?

"Direi Fernando, Charles è il mio compagno di squadra. Però tutti vogliamo finire davanti agli altri e soprattutto siamo la Ferrari. Quindi vogliamo e dobbiamo battere tutti. Alpine era forte in Portogallo, ma noi vogliamo essere davanti. Anche alla McLaren? Sì, anche alla Mercedes e alla Red Bull, però sappiamo che dobbiamo aspettare per quest’anno. Norris? E’ bravo e forse gli manca solo un po’ che Ricciardo spinga di più e lo metta in difficoltà".

Il messaggio a Norris dopo il Portogallo

“Sì, è vero. Dopo la gara e il suo podio gli ho mandato un messaggio. Ma dateci un po’ di tempo e poi magari sarà lui a mandarlo a noi".

Sul duello Verstappen-Hamilton

"Verstappen può fare suo il Mondiale. Hamilton ha voglia di dimostrare che non ha vinto solo per la macchina e vuole farlo in un anno in cui la Red Bull è davvero in palla. È concentrato nel dare il massimo per dimostrare quanto vale. È una bellissima sfida".

L’esperienza italiana

"La lingua un po’ lo parlavo, questo grazie agli anni del karting. E poi, in F1, ho sempre avuto un buon rapporto con la Ferrari e con il team. Questo mi ha aiutato. Quanto a noi e alla stagione, ora dobbiamo lavorare tanto e guardare avanti".

Il feeling con la monoposto

"Ci sono tanti piloti che hanno cambiato squadra quest’anno. Io sto cercando di abituarmi il prima possibile, ma devono passare le gare e fare esperienza. So che è un processo lungo e difficile, ho cambiato team 4 volte e ne sono consapevole. Ma sono contento di come sta andando. Gli aspetti su cui sto lavorando? Possiamo divederli in tre parti: una è l'integrazione dentro la squadra, sapere a chi rivolgermi quando ho bisogno di qualcosa. Poi c'è il mio stile di guida. Ogni macchina si guida con uno stile diverso, e la Ferrari ha il suo. Ha le sue particolarità, intendo. Inoltre devi adattare la macchina a te stesso, dal setup al sedile. Comprendere come funziona, comprendere la finestra di setup migliore. Questo lo capisci solo il venerdì con le libere, magari compiendo errori fino a quando tutto diventa più chiaro".

Verstappen e Norris: un GP dove vorresti lasciarteli alle spalle

"Ovviamente tutti. Ma dovendo scegliere, dico questo in Spagna oppure a Montecarlo".

Quando ha chiamato la Ferrari ti sei emozionato?

“In realtà ero più nervoso che emozionato. Di solito sono freddo, appaio così perché non credo fino a quando non vedo. E infatti non ci credevo quando mi ha chiamato Binotto. Ma ne momento in cui ho firmato il contratto, sì, mi sono emozionato. Anche perché c’era la mia famiglia presente. È stato un momento importante per tutti noi”.