F1, GP Baku: l'analisi tecnica delle prove libere dall'Azerbaijan

L'ANALISI

Cristiano Sponton

L'andamento delle prove libere candida la Red Bull al ruolo di protagonista, sia per la qualifica che per la gara. La Ferrari si conferma tra i team al vertice. Tra gli outsiders da segnalare l’ottima prestazione dell’Alpha Tauri (P5 Gasly, P10 Tsunoda) e del team Alpine. E la Mercedes? Tutto il weekend di Baku è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207)

GP BAKU, LA DIRETTA DI LIBERE 3 E QUALIFICHE

Dopo le libere disputate sul tracciato cittadino di Baku è lecito indicare la Red Bull come la vettura favorita sia per le qualifiche che per la gara. Entrambi i piloti del team di Milton Keynes si sono dimostrati velocissimi (Perez P1, Verstappen P2) a dimostrazione dell’ottimo adattamento della RB16B su questo tracciato. Nelle posizioni di testa manca la Mercedes che ha svolto un lavoro alquanto strano e diverso rispetto a quello che ci avevano abituato in questi anni. Nonostante questo, la W12 non è sembrata essere completamente a suo agio visto che, entrambi i piloti, si sono lamentati molto di mancanza di grip (Hamilton P11, Bottas P16).

Dopo l’ottimo fine settimana a Montecarlo la Ferrari si conferma nelle posizioni di vertice grazie al terzo tempo ottenuto da Sainz e al quarto di Leclerc. Tra gli outsiders da segnalare l’ottima prestazione dell’Alpha Tauri (P5 Gasly, P10 Tsunoda) e del team Alpine che si è presentato su questo tracciato con diverse novità tecniche che sembrano aver dato dei buo0ni risultati vedendo l’ottimo tempo messo a segno da Alonso.  Molto positiva anche la prestazione di Giovinazzi che è riuscito a portare la sua Alfa Romeo in settima posizione. 

Nuova unità endotermica e nuovo MGU-H

Prima di andare ad analizzare alcuni dati sulle prove libere 2, è giusto sottolineare che i motorizzati Ferrari e Mercedes hanno optato per l’utilizzo di una nuova unità endotermica e di un nuovo MGU-H. Nonostante questo sia un circuito cittadino, la Power Unit è molto importante visto il lunghissimo rettilineo che misura ben 2,2 km. Il motore endotermico dovrà garantire un quantitativo importante di cavalli visto che, per oltre il 70% del giro, la farfalla risulta essere completamente spalancata. AL tempo stesso bisognerà  avere un’ efficienza molto elevata poiché il consumo di carburante sul tracciato di Baku è forse il fattore tecnico più critico.  Il circuito di Baku è il tracciato ove la parte ibrida ha il maggior peso nell'arco di un giro in tutto il mondiale: più del 3%. Per questo sarà cruciale avere un efficiente recupero di energia elettrica da parte del motore elettrico MGU-H. 

 

Sainz con il miglior “Ideal Lap”

Se osserviamo gli ideal lap dei piloti analizzati possiamo notare che, solo Perez, è riuscito ad esprimere il massimo potenziale. Tutti gli altri potevano ottenere dei crono migliori e questo dimostra quanto sia difficile mettere insieme un giro “pulito” su questa tipologia di tracciato.

Le potenzialità della Ferrari

La Ferrari, nonostante l’ottimo risultato ottenuto, aveva la potenzialità di fare ancora meglio visto che, Sainz, mettendo insieme i suoi “best sector” poteva ottenere il miglior tempo. Anche Leclerc aveva il potenziale per migliorare ma nel suo secondo giro cronometrato, dopo aver ottenuto un ottimo primo settore, ha sbattuto contro le barriere. L’impatto è avvenuto a bassa velocità creando solo un danno all’ala anteriore. La Rossa sta confermando le ottime prestazione di Monaco nonostante il layout della pista sia completamente diverso rispetto a quello del Principato. Rispetto alle FP1, sulla SF21, sono state utilizzate delle ali da minor carico che hanno permesso ai due piloti di essere maggiormente veloci nel settore iniziale e in quello finale perdendo relativamente poco in quello centrale che è il più guidato dove serve avere tanta downforce. 

"Best sector" per Max

Max Verstappen ha ottenuto il “best sector” sia nel primo che in quello centrale ma, nonostante questo, non è riuscito ad ottenere la prima posizione. Rispetto a Perez ha perso tantissimo in quello finale che è formato dal lunghissimo rettifilo. Questo potrebbe essere dovuto ad un diverso settaggio della parte ibrida che ha dato buoni risultati con Perez. Quindi, per le qualifiche di domani, è lecito individuare nel pilota olandese il vero favorito per la pole position. Sembra continuare il momento no per la Mercedes che, dopo Monaco, continua ad avere dei problemi di grip. I due piloti, nonostante una nuova Power Unit, hanno utilizzato una mappatura motore molto blanda (Strat 14) ma non possiamo spiegare il distacco rimediato solo con questo. La vettura manca di grip meccanico e si fatica a comprendere se i problemi sono di assetto o di temperatura delle gomme. Su questa pista è molto difficile avere i due assali nella giusta finestra di funzionamento visto che, il posteriore tende al surriscaldamento mentre l’anteriore tende ad essere “low temperature”. Ai box Mercedes si attende una nottata di duro lavoro per cercare di ritrovare la competitività perduta.

In simulazione gara “vola” la Red Bull. Ferrari deve lavorare molto sul passo

Red Bull si conferma al top anche nella simulazione di gara con Verstappen (1:46,8) davanti a Perez (1:46,9). Con tanto carico di carburante la Mercedes è decisamente più vicina alla Red Bull con Hamilton che è riuscito a girare a 4 decimi dal pilota olandese.  Decisamente più in difficoltà Bottas visto che, a parità di gomme, è stato più lento del compagno di squadra di 9 decimi al giro. Il pilota finlandese, al termine delle libere, è parso piuttosto deluso: “Oggi è stata una giornata pazza, davvero complicata per noi. Ci manca chiaramente il passo ed il grip a livello generale. Il bilanciamento non è così malvagio. Vero, l’auto si comporta in maniera un po’ imprevedibile, ma continuiamo a scivolare per mancanza di grip. Sarà una lunga notte per noi, per analizzare tutti i dati. La situazione è più complicata qui che a Monaco. Lì, più o meno per le qualifiche eravamo a posto. Sicuramente è stata una giornata più difficile, questa, e dobbiamo capire perché”. 

Simulazione a due facce

Per la Ferrari è stata una simulazione di gara a due facce. Bene Sainz con le soft, meno bene Leclerc con le medie. Se la velocità in qualifica è decisamente buona bisognerà lavorare per sistemare il passo gara visto che le chance di stare davanti alla McLaren ci sono anche su questa pista che, alla vigilia, non sembrava adattarsi nel migliore dei modi alle caratteristiche della SF21.