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F1, l'analisi tecnica dopo il GP d'Austria: si può fermare la Red Bull?

DOPO SPIELBERG

Cristiano Sponton

Verstappen, grazie alla terza vittoria consecutiva, ha portato il vantaggio su Hamilton in classifica a ben 32 punti. Anche in classifica Costruttori il divario sta aumentando. Ma cerchiamo di capire cosa è successo in pista e se davvero questo dovario è incolmabile. Il Mondiale torma il 18 luglio con l'appuntamento di Silverstone in diretta su Sky Sport F1 (canale 207)

GLI HIGHLIGHTS DEL GP D'AUSTRIA

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Red Bull fa la voce grossa in questa doppia trasferta in terra austriaca. Il dominio Mercedes che dura dal 2014 sta ormai per terminare. Verstappen, grazie alla terza vittoria consecutiva, ha portato il vantaggio su Hamilton in classifica mondiale a ben 32 punti. Anche in classifica Costruttori la “forchetta” sta iniziando ad essere piuttosto ampia visto che il team di Milton Keynes ha un vantaggio su Mercedes di ben 44 punti. In questa gara 2 sul tracciato del Red Bull Ring, il dominio di Verstappen è stato ancora più netto. Partito dalla pole ha subito allungato sul gruppo e nessuno è riuscito ad impensierirlo. Sul podio, insieme all’olandese, sono saliti Bottas e uno straordinario Norris che ha saputo spremere al massimo il potenziale della sua McLaren. Solo quarto il campione del mondo Lewis Hamilton.

È possibile fermare questa Red Bull?

Ancora una volta la pista ha dimostrato che il pacchetto Red Bull è il migliore in questo 2021. Se ad inizio stagione le prestazioni con Mercedes erano pressoché equivalenti, specialmente in questo ultimo mese il divario tra i due team si è allargato. Questo non è frutto solamente dei circuiti che meglio si adattavano alla RB16B. Il team di Milton Keynes ha continuato ad introdurre sviluppi sulla monoposto quasi ad ogni fine settimana e questo ha permesso loro di diventare la macchina migliore del Circus. Dopo il dominio nella gara 1 del Gp di Stiria hanno portato per questo fine settimana ulteriori sviluppi all’ala anteriore e nella zona dei bargebords che ha permesso loro di migliorare ulteriormente la propria vettura. Anche Honda ha dato il suo contributo visto che, con la specifica 2 della Power Unit, sono riusciti a sbloccare circa 14 cv che ad inizio stagione non riuscivano a sfruttare per non mettere a repentaglio l’affidabilità. Il fine settimana è andato bene per Verstappen ma il team poteva sicuramente ottenere di più visto la terza posizione ottenuta da Perez in qualifica. L’obiettivo era quello della doppietta sul circuito di casa ma, il pilota messicano, è stato autore di una pessima gara condita da diversi errori che lo hanno costretto ad accontentarsi del sesto posto.

Formula 1 2021: Austrian GP

Come si spiega la mancata prestazione della Mercedes?

 

Gli ingegneri alla vigilia erano convinti di avere la velocità per lottare con Verstappen. Sia Hamilton che Bottas hanno perso troppo tempo nei primi giri dietro alla McLaren di Norris e questo ha permesso al pilota olandese di ottenere un grande vantaggio. In Mercedes, nonostante la pessima gara, sono ancora convinti di questa cosa: “Senza la McLaren davanti a noi avremmo potuto lottare contro Verstappen oggi. Non voglio dire che lo avremmo battuto. Ma il nostro passo gara era migliore questa settimana rispetto alla scorsa gara”. Dati alla mano, nonostante il lavoro fatto al simulatore e l’ottimizzazione del setup, il gap tra Mercedes e Red Bull non è diminuito sui rettifili rispetto al recente Gp di Stiria (gap è passato da 0,052 a 0,090 s). In compenso la Mercedes si è trovata maggiormente in difficoltà nel settore centrale e in quello finale e questo può essere dipeso dall’innalzamento della temperatura della pista che ha creato un surriscaldamento sulle posteriori. 

Perdita di downforce

Ritornando alla gara, Hamilton ha accusato una perdita di downforce nella seconda parte di gara. Secondo gli ingegneri il pilota inglese ha perso ben 30 punti di carico che sul tracciato austriaco equivalgono a più di mezzo secondo al giro. Questo ha provocato un eccessivo scivolamento della W12 con conseguente aumento del degrado degli pneumatici. Per questo è stato costretto ad effettuare una seconda sosta ai box con relativo adeguamento del carico sull’anteriore per cercare di bilanciare la vettura. Si parla di ben 9° in meno sull’ala anteriore a dimostrazione del tanto carico che è stato perso sul posteriore della sua vettura. Hamilton, a fine gara, era molto rammaricato perché la seconda posizione era alla sua portata senza la perdita di carico: “Avevo già detto prima della gara che oggi sarebbe stato difficile battere Max. Ovviamente perdere così tanta downforce al posteriore e non essere in grado di chiudere in seconda posizione è frustrante. Abbiamo perso molti punti oggi. La seconda posizione era alla nostra portata, ma tutto è accaduto all’improvviso e non sono più stato in grado di tenere il passo dei ragazzi che mi precedevano".

Hamilton attende con impazienza gli aggiornamenti che Mercedes porterà a Silverstone anche se è consapevole che saranno insufficienti per recuperare il gap che li separa dalla Red Bull: “Abbiamo molto lavoro da fare. Sono consapevole che sono tutti concentrati, ma loro hanno portato molte novità nelle ultime gare, mentre noi nessuna. Dobbiamo portare degli aggiornamenti e trovare più performance possibili altrimenti i risultati saranno sempre questi”.

Perché la McLaren era così veloce?

La McLaren è una vettura che dove serve efficienza va veramente forte. Ha una resistenza all’avanzamento molto basso e una Power Unit molto potente. Il team Mercedes “ufficiale” non riesce a mostrare questa potenza perché hanno una vettura poco efficiente perché non sono riusciti, dopo i cambi regolamentari, a recuperare carico dal fondo. Per questo utilizzano sempre un’ala posteriore molto carica con conseguente aumento della resistenza all’avanzamento. McLaren si era già dimostrata veloce la scorsa settimana ma grazie ad un affinamento del setup e sfruttando qualche sviluppo aerodinamico sono riusciti a sfruttare al massimo il loro potenziale. Sono cresciuti molto nelle curve veloci del secondo e terzo settore dove fino ad una settimana fa soffrivano molto. La mossa vincente è stata quella di riuscire a qualificarsi con le medie e questo ha permesso loro di correre su una strategia similare a quella di Red Bull e Mercedes. Tutto questo ha permesso a Norris di terminare la gara al terzo posto con Ricciardo in settima posizione.

Ferrari risale la classifica in gara

La gara del team di Maranello è stata abbastanza positiva anche se il distacco dai migliori è ancora troppo grande. Difficile attendersi prestazioni migliori da una vettura che deriva dalla disastrosa SF1000. In questa doppia trasferta austriaca la Rossa ha perso qualche punto in classifica costruttori su McLaren ma sono riusciti a limitare piuttosto bene i danni. Con il senno di poi hanno fatto bene a sacrificare la qualifica per utilizzare nel primo stint le gomme medie con Leclerc e le hard con Sainz. Il passo gara è stato positivo, infatti, sono riusciti a rimontare terminando al quinto posto con lo spagnolo e all’ottavo con il monegasco. A fine gara, Binotto si è dimostrato soddisfatto del risultato ottenuto: “La quinta posizione credo che sia un risultato che rispecchi il nostro valore in questo weekend. Peccato per Charles perché avrebbe potuto ottenere una posizione migliore, ma quando ha provato ad attaccare Perez si è trovato in una situazione scorretta”. Per vedere se sono stati fatti dei passi avanti, specialmente nella gestione delle gomme, bisognerà attendere il circuito di Silverstone che è una pista front limited che dovrebbe evidenziare le carenze della SF21.