F1, l'analisi tecnica del GP Gran Bretagna: Mercedes alza la testa, Ferrari in crescita
L'ANALISITorniamo a Silverstone per analizzare la decima gara della stagione. L'episodio dell'incidente di Verstappen è stato decisivo, ma dove ha vinto la gara Hamilton? Il duello con Leclerc e l'ottima prova in generale della Ferrari che fa ben sperare per il futuro. Il Mondiale torna il 1° agosto con il GP dell'Ungheria: diretta Sky Sport F1 (canale 207)
Hamilton infiamma il pubblico di casa ed ottiene una vittoria che gli permette di rimettersi in gioco per la conquista del mondiale. Quelli ottenuti dal pilota inglese sono punti pesanti visto anche lo 0 di Verstappen che è stato costretto al ritiro dopo un contatto in curva 9 proprio con il campione britannico. In questa analisi non andremo a sindacare sulle responsabilità dell’incidente visto che sono cose che succedono nelle gare di Formula 1. Questo contatto era nell’aria già da inizio Mondiale (vedi partenza Imola, Barcellona, sprint qualyfing Silverstone) e fino ad ora era stato evitato per mancanza di aggressività di Hamilton nei confronti di Verstappen che, in diverse occasioni, era stato troppo “leggero” con il pilota olandese. Credo che non sarà l’ultimo che vedremo in questa stagione 2021 specialmente se le prestazioni delle due vetture saranno similari.
Hamilton è stato punito dai commissari con 10 s di penalità ma nonostante questo è riuscito a vincere sorpassando la Ferrari di Leclerc a pochi giri dalla bandiera a scacchi. Il pilota britannico è stato molto fortunato e la sua gara è stata salvata dalla bandiera rossa (dovevano essere ripristinate le barriere dopo l’uscita di Verstappen) come ha anche ammesso Shovlin: “Il contatto tra l’anteriore sinistra di Hamilton e la posteriore destra di Verstappen aveva rovinato il completamente il cerchione. Senza la bandiera rossa Lewis avrebbe dovuto ritirarsi...".
Sorpresa Rossa
Ferrari che è stata la vera sorpresa di questo fine settimana visto il passo gara mostrato da Leclerc (specialmente con gomme medie) e da Sainz (6°) quando è riuscito a girare in aria libera. La scuderia di Maranello è riuscita a recuperare qualche punto in classifica costruttori sulla McLaren che, sulla pista di casa, ha colto il quarto posto con Norris e il quinto con Ricciardo.
Mercedes ha raggiunto la Red Bull a livello prestazionale?
La Mercedes W12 con l’update di Silverstone si è sicuramente avvicinata alle prestazioni della RB16B ma è presto per dire se c’è stato un vero e proprio aggancio a livello prestazionale anche perché, in pista, è mancato il confronto diretto tra Hamilton e Verstappen. In Mercedes sono convinti che il pacchetto aerodinamico portato in pista non gli ha permesso di raggiungere le performance della vettura di Milton Keynes. Sono dell’idea che la pista di Silverstone si è adattata meglio alla finestra aerodinamica in cui lavora la W12 e questo ha permesso loro di utilizzare un’ala posteriore più piccola trasformando lo svantaggio di velocità massima dell’Austria nel suo opposto.
L’utilizzo di un’ala da basso carico
Una scelta presa anche grazie all’utilizzo del simulatore come ha spiegato Andrew Shovlin: “Le simulazioni ci hanno consigliato questo setup e la pista ha dimostrato che i nostri strumenti funzionano correttamente”. Quello che ha sorpreso gli ingegneri anglo-tedesci è la bassa velocità che aveva la Red Bull sul dritto nonostante l’utilizzo dell’ala posteriore già usata a Baku. Nonostante questo Hamilton, dopo l’esperienza vissuta nella qualifica sprint, aveva capito che buona parte della gara si decideva al primo giro e per questo è stato così aggressivo in curva 9. I punti recuperato in classifica sono tanti ma Verstappen continua ad essere il vero favorito per vincere il titolo. La RB16B è ancora la miglior monoposto e il team sta continuando ancora a spingere con gli sviluppi. La Mercedes ha ancora un piccolo upgrade a livello aerodinamico che coinvolgerà il fondo e l’estrattore mentre con il motore, specialmente lato endotermico, sono arrivati già al limite e potranno ottenere un surplus di energia solo a livello dell’ibrido.
Hamilton ha fatto la differenza su Leclerc con la gomma dura
Con Verstappen fuori gioco la vittoria per Hamilton non è stata così banale. Hanno sicuramente pesato i 10 s di penalità ma la Ferrari di Leclerc ha fatto sudare fino alla fine il padrone di casa. Con gomma media il passo tra i due è stato similare ma Leclerc con la sua SF21 ha avuto una gestione della gomma migliore. Sull’anteriore della W12 sono comparsi segnali di blistering mentre la Ferrari ha completato tutto il suo primo stint senza nessun problema.
Gomme dure dopo il pit
Dopo il pit stop, entrambi sono passati alle gomme dure ed è proprio in questo frangente che Hamilton è riuscito a recuperare il gap e successivamente è stato in grado di portarsi in testa alla corsa. Questo compound si è ben sposato con la W12 perché ha permesso ad Hamilton e Bottas di spingere al massimo senza mandare in surriscaldamento gli pneumatici come invece era successo con le medie.
Il ritmo di Hamilton
In questo stint, la differenza tra i due è stata piuttosto netta con Hamilton che è riuscito a tenere un ritmo nettamente migliore rispetto a Leclerc. Tempi alla mano il passo di Hamilton è stato di 1:30.7 contro il 1:31,5 di Leclerc.
La miglior Ferrari SF21 della stagione
La Ferrari si è recata a Silverstone con timore visto i problemi che avevano avuto in Francia nello sfruttamento delle gomme anteriori. Silverstone è una pista che tende a sollecitare eccessivamente le gomme anteriori e questo fattore ha sempre mandato in difficoltà la SF21. Nonostante questo Leclerc è riuscito ad ottenere il quarto tempo nelle “qualifiche” confermando la posizione nella Sprint Qualyfing. In gara le cose sono andate addirittura meglio visto che, fino a tre giri dalla fine, era al comando della gara. Il risultato ottenuto è frutto del lavoro fatto a Maranello e anche gli errori commessi in Francia hanno aiutato il team a migliorare il setup della vettura. Questo concetto è stato spiegato anche da Binotto che evidenziato che la competitività della SF21 di Silverstone è frutto del buon lavoro di analisi che la squadra aveva svolto dopo il “fiasco” del Paul Ricard. "Nonostante la sconfitta di misura, siamo contenti perché la squadra ha capito i punti deboli e ha reagito correttamente. Nelle ultime tre gare la nostra velocità in gara è sempre stata buona".
Sicuramente ha aiutato molto il caldo che, abbinato alle tante curve veloci, ha aiutato entrambi i piloti a portare nella giusta finestra di funzionamento l’asse anteriore. Cosa che, invece, non era riuscita in Francia dove, per tutta la gara, erano sempre stati fuori dal working range ideale.
Il passo del primo stint
In Ferrari sono stati sorpresi dal ritmo che sono riusciti a tenere nel primo stint quando tutte le vetture montavano la gomma media. Se analizziamo il passo del primo stint possiamo notare che il pilota monegasco è stato più veloce di Norris di ben mezzo secondo al giro. Più lento Sainz che, però, è stato costretto a girare spesso nel traffico.
Il confronto con McLaren
Con le gialle la Rossa “volava” mentre con le dure ha sofferto molto di più ed è mancata stabilità specialmente con il posteriore della vettura. Nonostante questo, analizzando i tempi, possiamo notare che c’è stata una differenza sostanziale nei confronti di Mercedes ma, su McLaren, il ritmo tenuto da Leclerc e Sainz è stato molto buono.