F1, Gp Belgio: la gara vista dalla pista di Spa

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

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Quello di Spa è stato un brutto spettacolo, dove non sono state fatte le scelte più coraggiose: cancellare la gara o provare a fare qualche giro in più nella ripartenza. I vincitori morali sono gli uomini Red Bull, che rosicchiano punti alla Mercedes, con Verstappen ora a -3 da Hamilton. E domenica si corre in Olanda

GP BELGIO, CRONACA E HIGHLIGHTS

E’ stato un brutto spettacolo, forse nemmeno degno della bella stagione che la Formula Uno sta vivendo quest’anno. La pioggia, ma soprattutto l’acqua stagnante in pista che rendeva la visibilità davvero difficile, ha impedito al direttore di corsa Michael Masi di dare il via alla gara al canonico orario e anche dopo un paio di giri per far testare le condizioni ai piloti dietro la safety car. Mentre le condizioni metereologiche di certo non miglioravano, l’attesa per piloti, team e tifosi sulle tribune è stata estenuante. Alla fine, dopo più di tre ore in cui c’è chi persino si è appisolato aspettando o ha organizzato una partita a bocce nelle vie di fuga, la gara è partita, ovviamente dietro alla Mercedes di Maylander, ma è durata solo 3 minuti e 27 secondi. La corsa più corta della storia. I tre passaggi sulla linea del traguardo, di cui uno in pitlane, hanno però permesso a Masi per regolamento di validare tutto effettivamente come una gara assegnando persino i punti anche se con metà punteggio. 

 

Sul podio con meno patos che si ricordi son saliti Verstappen, Russell e Hamilton, ma i veri vincitori morali son stati gli uomini Red Bull che hanno rosicchiato punti che potrebbero risultare fondamentali a fine anno su Hamilton e Mercedes. L’olandese infatti è tornato con il fiato sul collo al sette volte campione del mondo a meno tre lunghezze in classifica. E’ vero che alla fine si è fatto di tutto per provare a correre, ma forse non si sono fatte le scelte più coraggiose, come cancellare la gara o provare a fare anche qualche giro in più. Nel nome almeno della sportività.