In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

F1, Gp Monza: l'analisi delle prove libere dall'Italia

monza

Cristiano Sponton

La Mercedes è la vettura da battere in questo weekend del GP di Monza: Verstappen si è ottimamente difeso dagli attacchi di una McLaren davvero competitiva. Alla Ferrari mancano circa 25 cavalli per poter restare nelle zone alte della classifica. Tutto il GP d'Italia è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207)

GP ITALIA, LA DIRETTA DI LIBERE E QUALIFICA SPRINT

Condividi:

Valtteri Bottas è stato nominato “King of the speed” grazie alla prima posizione conquistata nelle “qualifiche” odierne. Il pilota finlandese partirà dalla prima posizione nella Sprint Qualifyng che determinerà la griglia di partenza di domenica. Nel duello per il titolo mondiale troviamo Hamilton in seconda posizione con Verstappen subito alle sue spalle. Perez, con l’altra Red Bull, ancora una volta “non pervenuto” visto il nono tempo che costringerà Max a lottare con le due Mercedes

nella gara corta di domani. La prima posizione di Bottas è stata una vera sorpresa visto che fin dalle libere 1 non sembrava avere il ritmo di Hamilton. Sembrava destinato al solito ruolo di gregario visto che veniva utilizzato, ad ogni giro di qualificazione, per tirare la scia al proprio compagno di team. Ma, nell’ultimo giro, pur continuando ad aiutare Hamilton, è riuscito a trovare un buon “timing” che gli ha permesso di sfruttare la scia di una McLaren. Bottas, neo-pilota Alfa Romeo, ha sicuramente beneficiato dell’utilizzo della specifica 4 di Power Unit che lo costringerà a partire dalle retrovie nella gara di domenica.

 

La scelta fatta dalla Mercedes è alquanto discutibile visto che, sul tracciato di Monza, la W12 sembra essere decisamente superiore alla RB16B e, il finlandese, poteva essere molto prezioso per Lewis Hamilton visto che c’era una buonissima possibilità di portare via punti a Verstappen. Vediamo domani se Bottas darà una mano ad Hamilton o se accadrà come nel 2018 quando Raikkonen “silurato” ottenne la pole position davanti a Vettel e in curva 1 mise in difficoltà il proprio compagno che era in lotta per il titolo con una staccata molto profonda.

Se torniamo ad analizzare le qualifiche possiamo notare che, Bottas, ha fatto la differenza su Hamilton nei primi due settori mentre, in quello conclusivo, è stato più lento solo di pochissimi centesimi. Verstappen si è ben difeso ottenendo il terzo posto che, vedendo i tempi, non era poi così scontato vista la competitività della McLaren che ha rischiato, per pochissimi centesimi, di “fregare” la terza posizione al pilota leader del mondiale. Analizzando i dati della telemetria si evince che la differenza la Power Unit Mercedes l’ha fatta su quella Honda nelle prime fasi del rettifilo mentre in top speed, ad eccezione del rettilineo di partenza, Verstappen riusciva ad avere qualche km/h di vantaggio. Questo potrebbe essere dovuto ad un vantaggio di Mercedes in allungo o ad una diversa gestione del sistema ibrido con

Mercedes che andava ad utilizzare la parte elettrica in accelerazione mentre Red Bull andava a sfruttarla nella seconda parte del rettifilo.

Nelle curve, invece, notiamo una superiorità della W12 che è stata più rapida della RB16B in tutte le tipologie di curve e questo potrebbe indicare l’utilizzo di un maggior carico utilizzato sulla vettura anglo-tedesca che potrebbe andare anche a spiegare la differenza, seppur minima, in rettifilo nei confronti di Verstappen.

Per la Ferrari è stata una “qualifica” in linea con le attese e la quarta fila ottenuta non si può considerare una delusione. Si sapeva che sarebbe stato un fine settimana da correre in difesa per perdere meno punti possibile dalla McLaren. Non è stata una qualifica semplicissima specialmente per Leclerc che ha dovuto combattere con dei problemi in frenata. Nonostante questo, entrambe le macchine sono state portate nel top 10 e questa è sicuramente una nota positiva visto il disastro del 2020. La Ferrari, nonostante il grosso lavoro fatto a Maranello, continua ad avere un gap di potenza da Mercedes di circa 25 cv che su questa pista equivalgono a circa 5 decimi al giri. Se guardiamo il distacco finale che è intorno ad 1 s possiamo capire che il 50% è dovuto alla potenza e il rimanente al telaio, meccanica e aerodinamica. Molto positiva la “qualifica” di Giovinazzi che è riuscito nuovamente a portare la sua Alfa Romeo nella top 10. Per quanto riguarda il passo gara non è possibile dare nessuna indicazione visto che, i team, andranno a provare la vetture con il pieno di carburante solo durante le FP3 di domani. Analizzeremo domani il risultato della Sprint Qualyfing e delle FP3 per arrivare preparati nel migliore dei modi per la gara di domenica.