F1, l'analisi tecnica del GP del Qatar: vince Hamilton e tiene vivo il Mondiale

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Cristiano Sponton

Lewis Hamilton ha vinto in Qatar al termine di un weekend molto positivo per la Mercedes a livello di performance. Il ritiro di Bottas ha fatto però perdere punti rispetto alla Red Bull in classifica costruttori. Il team di Milton Keynes ha avuto più problemi, soprattutto all'ala posteriore, ma ha chiuso comunque con un 2° e un 4° posto. Benissimo l'Alpine, con il ritorno sul podio di Fernando Alonso

Hamilton in Qatar ottiene la seconda vittoria consecutiva e tiene ancora vivo il Mondiale 2021. Ora, a due GP dalla fine, il distacco su Verstappen nella classifica del mondiale piloti è di soli 8 punti. È stato un fine settimana molto positivo a livello di performance per il team Mercedes ma, nonostante questo, ha perso punti nella lotta iridata nei confronti della Red Bull. Bottas, autore di una gara anonima è stato costretto al ritiro mentre il team di Milton Keynes è riuscito a portare a punti entrambe le vetture con Verstappen secondo e Perez quarto. La gara ci ha regalato lo splendido terzo posto ottenuto da Fernando Alonso. Il pilota spagnolo è stato autore di una gara fantastica specialmente nel primo stint dove è riuscito a gestire alla perfezione le gomme soft. Con le hard è riuscito a contenere il ritorno della Red Bull di Perez.

Quale è stato il momento decisivo della corsa?

La Mercedes W12, per tutto il fine settimana, è sembrata essere superiore alla Red Bull RB16B. La vittoria di Hamilton è stata piuttosto semplice grazie alla penalizzazione in griglia di Verstappen che è stato costretto a partire dalla settima posizione. Il pilota olandese, in qualifica, non ha rallentato con doppia bandiera gialla e questo gli è costato una penalità in griglia. Stessa sorte è toccata a Bottas autore del secondo tempo in qualifica. Il pilota finlandese è stato penalizzato di tre posizioni per non aver rallentato nonostante l’esposizione della singola bandiera gialla. Questa penalizzazione ha permesso ad Hamilton di costruire, fin dai primissimi giri, un gap di sicurezza su Verstappen che poi è riuscito a gestire senza troppi problemi durante tutta la corsa. 

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Perché la Mercedes era così superiore?

Per il team di Milton Keynes è stato un fine settimana con molti problemi. Durante le prove libere 1 i due piloti avevano fatte prove comparative all’ala posteriore e dopo aver analizzato i dati, gli ingegneri, avevano optato per l’utilizzo della specifica a meno carico per poter competere con la velocità sul dritto della Mercedes. L’ala da meno carico ha dato grossi problemi al sistema DRS e per evitare una possibile squalifica sono stati costretti ad usare quella più carica che non dava nessun tipo di problematica. Questo ha comportato dei problemi di bilanciamento con un posteriore della RB16B molto “solido” e un avantreno “leggero”.  Per questo in qualifica Verstappen e Perez hanno accusato molto sottosterzo che è diminuito però in gara con le vetture cariche di benzina.

 

Nonostante l’uso dell’ala da alto carico la RB16B si è ben difesa sul rettifilo nei confronti della W12 ma è stata sonoramente battuta nelle curve di alta velocità che, solitamente, sono il suo punto forte.  In casa Mercedes, invece, le cose si sono messe in modo positivo fin dalle prime prove libere. I due piloti, durante le libere, hanno provato due setup diversi per poi utilizzare, su entrambe le monoposto, le regolazioni usate da Bottas che hanno dato risultati decisamente migliori rispetto a quelle di Hamilton. Hamilton, in qualifica, non ha utilizzato il motore endotermico del Brasile ma ha portato in pista l’unità introdotta in Turchia. Dall’analisi GPS si nota che sul dritto la velocità con Red Bull è stata pressoché uguale ma ha fatto la differenza nel secondo settore che è quello più guidato.  Il campione del mondo è riuscito a guadagnare un decimo alle curve 4 e 5, mezzo decimo alla curva 6, 2 decimi tra le curve 7 e 10 e un altro mezzo decimo tra le curve 11 e 15.

 

In gara Hamilton, dopo aver costruito un bel gap nei primissimi giri, ha gestito prevalentemente gli pneumatici e non ha dato l’impressione di spingere al massimo. A livello strategico il box anglo-tedesco non ha preso nessun rischio e si è limitato ad andare in copertura su Max Verstappen copiando sia il momento del pit stop che il compound utilizzato. 

La VSC ha aiutato Alonso?

L’Alpine si è dimostrata molto competitiva in questo fine settimana e, alla bandiera a scacchi, sono riusciti ad ottenere il terzo posto con Alonso e il quinto con Ocon. La vettura francese, in questo 2021, ha dimostrato di trovarsi a suo agio su asfalti piuttosto lisci perché possono usare un setup meccanico molto rigido. Anche la mancanza di potenza si è sentita meno rispetto a quello che si pensava alla vigilia. Il vero punto di forza è stata la gestione gomme che ha permesso ad Alonso e Ocon di arrivare alla bandiera a scacchi con una sola sosta.

 

Nel finale di gara, Perez grazie alla maggiore velocità della Red Bull e alle gomme fresche, stava riprendendo il pilota spagnolo ma la VSC ha “congelato” i distacchi e le posizioni. Senza, secondo i calcoli di Red Bull, il pilota messicano avrebbe raggiunto il pilota spagnolo all’ultimo giro senza avere, però, grosse chance di sferrare l’attacco. Grazie a questo prezioso risultato di squadra, il team francese, sembra aver messo al sicuro il quinto posto in classifica costruttori dall’attacco di Alpha Tauri che, in queste ultime gare, aveva guadagnato parecchi punti. 

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Come è stata la gara della Ferrari?

La Rossa esce da questo appuntamento con il terzo posto in classifica costruttori che sembra ormai un obiettivo raggiunto. Questa è l’unica nota positiva del fine settimana perché, a livello di performance, la SF21 non è stata competitiva. Sainz si è dovuto accontentare del settimo posto mentre, Leclerc, partito dalla P13 ha concluso la sua corsa in ottava posizione. La SF21 è finita quasi doppiata con entrambe le monoposto e, a livello prestazionale, sono stati più lenti anche di Alpine e Aston Martin. Con gomme hard, a livello di passo gara, le cose sono andate decisamente meglio rispetto alle medie. Secondo il team principal, Mattia Binotto, i piloti non hanno spinto al massimo perché, hanno cercato principalmente a gestire gli penumatici per riuscire a completare la corsa con un singolo pit stop. 

LOSAIL INTERNATIONAL CIRCUIT, QATAR - NOVEMBER 19: Charles Leclerc, Ferrari during the Qatar GP at Losail International Circuit on Friday November 19, 2021 in Losail, Qatar. (Photo by Jerry Andre / LAT Images)
Formula 1 2021: Qatar GP

Le gomme sono state un problema?

Le gomme hanno accusato un degrado minore rispetto a quello che si pensava alla vigilia della corsa. Le gomme si sono ben comportate a livello di performance sia all’inizio degli stint che alla fine. Nonostante questo l’usura è stata piuttosto elevata specialmente sullo pneumatico anteriore sinistro. Il circuito di Losail sollecita molto questo lato perché le curve ad alta velocità sono tutte verso destra. I piloti hanno dovuto essere particolarmente attenti in gara ma, nonostante questo, ci sono stati quattro problemi: uno alla Mercedes di Bottas, uno alla McLaren di Norris e due sulle Williams di Russell e Latifi.

 

A Bottas la gomma media è scoppiata al 33° giro e questo gli ha danneggiato anche l’ala anteriore. Il pilota finlandese, con delle gomme molto usurate, è stato troppo aggressivo sui cordoli e questo gli ha creato delle vibrazioni anomale sulla gomma provocandone il problema.  Probabilmente la causa è stata la stessa anche per le due Williams mentre, per la McLaren, le ragioni probabilmente sono altre visto che, Norris, aveva coperto più giri con la soft rispetto alla hard.  

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