F1, GP Arabia Saudita: l'analisi delle prove libere da Jeddah

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Cristiano Sponton

Non sono ancora state definite le forze in campo dopo la prima giornata di libere a Jeddah. Se per la pole la lotta è tra Hamilton e Verstappen, la Ferrari ha dimostrato di avere un buon passo gara con le due mescole: servirà però una grande qualifica per staccarsi dal gruppetto, in cui sono in forte ascesa Alpine e Alpha Tauri. Tutto il weekend è live su Sky Sport F1 (canale 207)

GP ARABIA SAUDITA, LA DIRETTA DELLA GARA

Dopo le prime due sessioni di libere disputate sul circuito cittadino di Jeddah le forze in campo non sono ancora ben definite. Sicuramente la lotta per la pole position e per la vittoria sarà tra le Mercedes e la Red Bull di Verstappen. Tra questi due team è ancora presto per definire chi sia il favorito visto che le variabili in gioco sono ancora tantissime. La pista, seppur in buone condizioni, subirà un’evoluzione molto importante ed essendo un tracciato sconosciuto a tutti servirà un lavoro supplementare da parte degli ingegneri per mettere in pista una vettura con un setup ottimizzato. Nonostante il lavoro fatto con i simulatori, i team non hanno ancora ben chiaro quale assetto aerodinamico scegliere e per questo hanno fatto tantissime prove comparative utilizzando ali da basso carico e medio carico. Anche le gomme sono state problematiche nello sfruttamento ottimale. Nella prima sessione, le mescole più morbide tendevano all’overheating mentre nella FP2 hanno faticato a portare nel giusto range di funzionamento l’asse anteriore. Proprio per questo motivo, tutti i piloti hanno faticato parecchio a migliorare il loro tempo con le gomme soft rispetto a quello ottenuto in precedenza con le medie e le hard. Mercedes, per esempio, ha ottenuto i migliori crono con le medie e Tsunoda addirittura con le hard.

La lotta per il titolo Verstappen-Hamilton

Se ci focalizziamo nella lotta per il titolo possiamo notare Hamilton e Verstappen a livello prestazionale sono stati molto simili. Se confrontiamo l’ideal lap di entrambi i piloti il gap tra i due è inferiore al decimo di secondo. Va comunque detto che, Verstappen è riuscito ad ottenere il suo miglior crono con la soft mentre Hamilton con la media. Mercedes ha sofferto di problemi di bassa temperatura con gli pneumatici più morbidi come ha ammesso alla stampa l’ingegnere capo Andrew Shovlin: “E’ stato un buon inizio per noi. La macchina sta funzionando bene. Stiamo ancora lottando con le gomme morbide. I nostri piloti non riescono a trovare il grip che desiderano. Abbiamo ancora del lavoro da fare in questo senso. Dobbiamo mettere a punto la macchina per il giro da qualifica per essere pienamente soddisfatti del nostro lavoro”. Secondo Pirelli, se il grip non aumenterà a dismisura rispetto a quello riscontrato oggi, la differenza tra le due mescole è moto bassa e quantificata in circa 2 decimi al giro.

 

Analizzando i dati GPS tra Hamilton e Verstappen non si vedono grosse sorprese rispetto a quello che stiamo vedendo in questi ultimi GP. La W12 continua a fare la differenza sul dritto sulla RB16B nonostante il team di Milton Keynes sia sceso in pista in FP2 con delle ali posteriori molto scariche. La vettura del pilota olandese, invece, rende molto di più sulle curve veloci dove riesce a portare delle velocità molto più elevate rispetto a quelle di Hamilton e Bottas.

 

La lotta per il ruolo di terza forza: il venerdì della Ferrari

Nella lotta per il ruolo di terza forza si conferma un momento piuttosto positivo per il team Alpine e per l’Alpha Tauri. Alpine ha brillato su un circuito di motore nonostante il gap di potenza, quantificabile in 30 cv, che li separa da Mercedes. Fernando Alonso ed Esteban Ocon hanno ottenuto il quinto e sesto tempo a circa mezzo secondo dal best time di Hamilton. Il tracciato, essendo molto liscio, permette loro di utilizzare un setup meccanico molto rigido e questo gli garantisce di essere molto competitivi nelle curve veloci. Nella lotta per il terzo posto in classifica costruttori non hanno brillato né la Ferrari e nemmeno la McLaren. Tra i due quella messa meglio sembra essere la Scuderia Italiana nonostante l’incidente di Leclerc che costringerà i meccanici ad un lavoro extra per sistemare la sua SF21.

 

Per quanto riguarda la gara possiamo dire che, i top 10, cercheranno di qualificarsi tutti con le gomme medie per poterle sfruttare nella prima parte di corsa. Essendo il gap tra media e soft molto ridotto non dovrebbe essere un problema riuscirci anche per i team di centro classifica. L’obiettivo sarà quello di impostare la gara su una singola sosta con la media nel primo stint e la hard nel secondo. Una strategia con medie e soft, secondo Pirelli, è molto al limite.

Se analizziamo il passo gara possiamo notare, senza dubbio, il ritmo che è riuscito a tenere Hamilton che è stato l’unico pilota a scendere ben 3 volte sotto il muro del minuto e trentaquattro. Il compagno di squadra, con gomme soft, ha pagato 1 s al giro come ritmo e questo ci fa capire quanto la Mercedes preferisca la mescola media rispetto alla soft. Per quanto riguarda Verstappen i suoi tempi non sono stati rappresentativi. Il suo passo è stato decisamente più lento rispetto a quello della Mercedes e questo ci fa capire che non ha spinto la sua RB16B al 100 % delle sue possibilità. La Ferrari, in condizione di gara, è stata veloce con entrambe le mescole e questo ci fa capire che, con una buona qualifica, il team italiano ha la possibilità di raccogliere un buon bottino di punti nella gara di domenica.