Il team principal della Ferrari sull'attacco missilistico a Jeddah: "Se c’è un obiettivo che possiamo avere come F1 è quello trasmettere un messaggio positivo. È un obiettivo e un nostro dovere essere qui. Lo abbiamo spiegato ai piloti e credo abbiano capito"
"È stata una lunga notte, ma dobbiamo concentrarci sui fatti. Abbiamo visto tutti quello che è successo. Non è la prima volta che episodi del genere si verificano qui, purtroppo", così Mattia Binotto, team principal della Ferrari, nella conferenza di sabato a Jeddah, ha raccontato le ore successive all'attacco missilistico a un impianto non lontano dal circuito dove è in programma il GP dell'Arabia Saudita. "Credo che se c’è un obiettivo che possiamo avere come F1 è quello trasmettere un messaggio positivo - ha aggiunto -. È un obiettivo e un nostro dovere essere qui. E sono certo che in futuro tutto sarà affrontato e migliorato. Noi ci metteremo tutto il nostro impegno. Abbiamo avuto rassicurazioni dal Governo e dalle autorità e lo abbiamo spiegato ai piloti. E loro hanno capito, credo, che è giusto essere qui e che sarebbe stato sbagliato lasciare il paese. Ciò non vuol dire che non ci siano preoccupazioni, ma siamo stati rassicurati sulla sicurezza. Nessuno in Ferrari ha espresso il desiderio di andare via".