F1, Gp Baku: le qualifiche dell'Azerbaijan viste dalla pista

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Charles Leclerc si dimostra un extraterrestre anche sul circuito azero, dove nemmeno il lungo rettilineo che doveva favorire la Red Bull, ha impedito al monegasco di centrare la sesta pole stagionale, la quarta consecutiva. Ora chiudere il cerchio in gara è quasi un obbligo. La gara di Baku è in diretta alle 13 su Sky Sport F1, Sky Sport Uno, in streaming su NOW e in tempo reale su skysport.it

GP BAKU, LA DIRETTA DELLA GARA

Charles l’extraterrestre. Più a sorpresa che su altre piste il monegasco a Baku ha tirato fuori un altro giro stratosferico firmando la sesta pole position della stagione, la quarta consecutiva. Ora Leclerc è a quota 15. Con la Ferrari a riuscirci anche Felipe Massa e meglio solo Michael Schumacher e Niki Lauda. Ma al di là dei freddi numeri, è vederlo danzare ed esaltare in questo modo questa Rossa che lo accomuna ai più grandi. Una pole costruita soprattutto nel settore centrale, quello più insidioso, pennellando muri e barriere in modo clamoroso, inarrivabile per Red Bull.

 

Perez e Verstappen si sono dovuti inchinare ancora una volta al binomio Ferrari-Leclerc il sabato e non di poco. Il messicano si è preso quasi tre decimi, il campione del mondo praticamente tre e mezzo. Su una pista che visto il lunghissimo rettilineo di oltre due chilometri si pensava potesse esaltare ancora di più l’efficienza e la velocità di punta della RB18. Da non sottovalutare comunque in gara. Ma intanto in casa Red Bull ci sono da gestire le ambizioni del messicano che da un paio di gare si sta trovando sicuramente meglio nel guidare questa monoposto che Verstappen, ancora alle prese con un fastidioso sottosterzo. Se questa inattesa sfida interna nel box gestito da Horner diventerà un alleato per Ferrari solo il tempo lo dirà.

 

Intanto anche Sainz ha accarezzato il sogno della pole dopo il primo tentativo in Q3 ma poi ha chiesto troppo a sé stesso facendo qualche sbavatura qua e là, dovendosi accontentare del quarto posto. Senza strane variabili gli altri sono davvero lontani, da Russell a Gasly fino a Hamilton. Ora il dovere non c’è, ma volendo pensare in grande chiudere il cerchio dopo tanti tentativi mancati è quasi un obbligo.