Il Mondiale non si ferma e, dopo Baku, si sposta a Montreal. Il Circus torna in Canada dopo ben tre anni, per un GP che ha sempre regalato momenti spettacolari. E la Ferrari ha un rapporto tutto particolare con questo appuntamento. Domenica la gara live su Sky Sport F1, Sky Sport Uno e in streaming du NOW
Si torna in Canada dopo ben 3 anni. La pandemia ha tenuto lontano la F1 da Montreal per tutto questo tempo ed è stata un’assenza pesante. Lo scenario, sull’isola di Notre-Dame è magnifico e la pista, veloce e sfidante, ha regalato sempre gare spettacolari. Come l’ultima, nel 2019, decisa nel finale da una controversa penalità di 5 secondi inflitta a Vettel per aver bloccato Hamilton al rientro in pista dopo un errore: tedesco primo al traguardo ma non in classifica, e autore di una plateale protesta, rifiutandosi di portare la macchina sotto il podio e invertendo i cartelli di primo e secondo classificato.
Da allora, liberi di correre
Seb non fu certo l’unico a lamentarsi per quella decisione, tanto che proprio dopo quella gara sono cambiate le regole del gioco. La Fia ha lasciato ai piloti più libertà nei duelli e in particolare quelli della nuova generazione, su tutti Verstappen e Leclerc, ne hanno approfittato dando vita a spettacolari ruota a ruota. Lo abbiamo visto anche in questa stagione, all’inizio, con i duelli tra Charles e Max in Bahrain e in Arabia Saudita: sembrava il preludio a una sfida infuocata, invece da Imola in po’ la Ferrari non è stata più in grado di lottare con Red Bull.
Obiettivo affidabilità
Dopo un avvio entusiasmante il proseguo del mondiale ha messo in luce tutte le difficoltà della rossa, soprattutto per i problemi di affidabilità. Con un motore così fragile è davvero difficile puntare al titolo, anche se la stagione è lunga e la Ferrari ha ancora una carta pesante da giocare: la nuova parte ibrida della power unit che assicurerà cavalli in più, probabilmente da Silverstone. In Canada però Leclerc monterà già il terzo motore, con l’incognita del turbo: se lo cambiasse scatterebbero le 10 posizioni di penalità in griglia. In ogni caso da qui a fine stagione probabilmente lui e Sainz sconteranno più di una penalità. Ma un conto è partire dal fondo o da metà della griglia, con la possibilità di rimontare magari anche fino al podio, un conto è doversi ritirare e fare 0 punti. Per questo al momento la priorità è evitare ulteriori rotture, senza pensare troppo al mondiale ma ragionando tappa per tappa.