F1, GP Monza: la gara vista dalla pista in Italia

Formula 1
Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

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A Monza arriva la quinta vittoria consecutiva di Verstappen, sempre più leader del Mondiale. Per le Ferrari di Leclerc (2°) e Sainz (4° dopo una rimonta indiavolata) il rimpianto di non aver potuto concludere la gara all'attacco, 'stoppate' dall'entrata in pista della Safety Car, ma la consapevolezza di una ritrovata competitività

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L'amaro in bocca un po' è rimasto, per un finale in parte già scritto e senza pathos. È mancata l'emozione di una volata, l'adrenalina di qualche possibile battaglia. Max Verstappen ha tagliato il traguardo per primo dietro la safety car davanti a Leclerc e Russell, conquistando l'undicesima vittoria della stagione e la quinta consecutiva. Ora a sei gare dal termine veleggia verso il suo secondo mondiale con 116 punti di vantaggio sul monegasco e con tutti i motivi per farlo. Anche qui è stato sveglio e concreto, soprattutto in gara, ancora una volta più forte di una penalità che lo ha costretto a partire settimo. Anche a lui non è piaciuto troppo finire la gara senza poter esprimersi fino alla fine, ma la FIA non ha fatto altro che seguire il regolamento, sottoscritto anche dai team dopo il pasticcio di Abu Dhabi. È stato impossibile mettere la folle alla macchina di Ricciardo ferma a bordo pista e quindi spingerla nelle vie di fuga. In nome della sicurezza la safety car è entrata a sei giri dalla fine seguendo, anche nel tempismo, fedelmente le regole. Toto Wolff lo ha ricordato con chiarezza, non chiudendo la porta a possibili discussioni e cambi se in futuro se ne sentisse la necessità.

La Ferrari ritrova il sorriso, ma è una festa a metà 

Verstappen ha vinto comunque con merito, mentre la Ferrari ha festeggiato a metà per il podio di Leclerc e un terzo possibilissimo posto di Sainz, autore di una rimonta indiavolata dalla diciottesima casella. In un fine settimana ricco di pressioni e aspettative i motivi per sorridere ci sono, soprattutto per una ritrovata competitività della Rossa. Ma Monza lascia tanti e troppi spunti, a una Federazione che sembra non riuscire a correre con la stessa velocità di una Formula Uno capace invece di creare questo tipo di spettacolo.