F1, il casco d'oro di Verstappen campione 2022: "Tutto deciso su un aereo". FOTO e VIDEO
Il casco di Verstappen per il secondo titolo iridato non è certo passato inosservato, ma non tutti sanno che dietro la sua creazione c'è tanto Made in Italy. Alberto Dall'Oglio, responsabile di Schuberth Performance, ci spiega com'è nato uno dei simboli del Mondiale 2022 con foglie d'oro vere e svela: "Tutto è stato deciso in volo e la reazione di Max quando lo ha visto...". Il weekend del GP di Abu Dhabi è live su Sky, in 4K e in streaming su NOW
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di Alfredo Alberico
- Lo abbiamo visto, ci siamo stropicciati gli occhi, forse un po' lo abbiamo anche desiderato con irrefrenabile invidia. E' il casco d'oro con cui Max Verstappen ha celebrato il suo secondo titolo Mondiale e dietro la cui creazione c'è tanto Made in Italy. A spiegarci com'è nato questo capolavoro - con foglie d'oro vere - è Alberto Dall'Oglio, Responsabile di Schuberth Performance (con sede a Schio, Vicenza). E' lui a raccontarci una storia che deve essere un vanto per il nostro Paese e per chi ama la F1.
- Da luglio 2014 il marchio tedesco Schuberth ha acquistato Teca25, azienda di cui Dall'Oglio è il fondatore e specialista nella progettazione di interni caschi e nella lavorazione del carbonio per il settore auto e motosport.
- Va subito detto che qui c'è un lavoro enorme che fonde artigianato e tecnologia. Ma anche un lavoro altrettanto mastodontico fatto da un'azienda giovane. "L’età media in produzione è di 26 anni" ricorda Dall'Oglio che in queste ore si trova ad Abu Dhabi per l'ultimo weekend della stagione e per ammirare da vicino le sue creature. La struttura di Schio realizza la calotta che "è il cuore del casco, anche se il materiale viene poi spedito al Racing Service in Germania, il prodotto è realizzato da noi in Italia”.
- "Le livree dei caschi e le edizioni speciali si decidono a inizio stagione, quindi con ampio margine rispetto alle gare. Ma certe cose non si possono prevedere con certezza, come la vittoria di un Mondiale... E allora la verità è che il casco d'oro di Verstappen è 'nato' in volo, sull'aereo di ritorno dal Giappone...".
- "Quella di Suzuka è stata la gara dell'aritmetica vittoria del titolo mondiale, il management di Max mi ha detto che stavano lavorando a un casco dorato. Ma stava succedendo tutto all'ultimo minuto e lui voleva indossarlo già nella gara successiva a quella di Austin (USA), ossia in Messico per celebrare anche il titolo costruttori. Potete quindi immaginare la pressione e la tensione per garantire la realizzazione del progetto, anche perché ne dovevamo creare due per ogni gran premio fino al termine del campionato”.
- Per comprendere l'importanza dei prodotti Schuberth, basti pensare che la struttura - l'impronta originaria - è quella dei caschi di Michael Schumacher (l'azienda era fornitrice ufficiale). "Nella pianificazione e nella realizzazione è una questione di tempi e dettagli. Come costruttori da parte nostra c'è poca attività, mettiamo a disposizione il telaio per intenderci, ma l'impronta è fortemente italiana. Poi con il pilota si cura la grafica fino al tocco finale che è di JMD (Jens Munser Designs, monumento nel settore)".
- "Se dovessi fare un paragone - spiega Dall'Oglio - il nostro è come un prodotto di alta orologeria. Fatto a mano, con una cura maniacale dei più piccoli dettagli. E la parte decorativa è la firma d'autore è l'etichetta, il tocco che rende unico il casco".
- "Non si può ripetere quello che ha detto... ma direi potete immaginarlo: era piacevolmente stupito quando ha visto il casco. Sì, perché il pilota può avere anche un'idea di ciò che sarà il prodotto finale con il bozzetto, ma quello reale è davvero un'altra cosa. Lui sceglie come sarà al di là del logo Red Bull - e a ben guardare il casco è anche l'unica componente sulla quale può decidere in totale autonomia - ma dal vivo assume tutto un altro valore".
- "Avere tutti i caschi dorati per gli ultimi 4 GP, sistemare le calotte, spedirle al verniciatore e poi ricevere nuovamente il materiale sono solo alcuni dei passaggi culminati nel viaggio del nostro tecnico Sven Krieter per la consegna a Verstappen: il casco è stato il suo bagaglio a mano... Paura di non farcela? Quella c'è sempre, ma l'impegno e la voglia di fare bene ci guidano per chiudere il lavoro con successo e garantendo qualità”.
- "Sono 4 i marchi al mondo che realizzano questo tipo di lavorazione. Ciò è già sufficiente a capire quanto delicato e 'pesante' sia il compito che ci viene affidato. Siamo stati scelti perché il nostro segreto è semplicemente quello di garantire la 'bontà del prodotto'. Ci siamo riusciti con giovani italiani di altissimo profilo e valore". Un valore che si aggira attorno agli 8mila euro, tutto racchiuso in 1,4 Kg.
- Qui Alberto Dall'Olglio con il casco d'oro di Verstappen sul circuito di Yas Marina. E' solo l'ultimo capitolo di una storia italiana che ha ancora tanto da raccontare.