Verstappen prima del GP a Baku: "Incognita Sprint, mi aspetto un weekend caotico"

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Max Verstappen si attende un weekend non proprio agevole a Baku: "La sosta mi ha ricaricato fisicamente, ora sto bene. Il nuovo format lascia incognite, mi aspetto un weekend caotico. Avere una qualifica in più è un rischio. Ritiro nel 2028? Se continuano ad ampliare il calendario, c'è il rischio che non ne valga più la pena...". ll weekend è in diretta su Sky Sport F1, Sky Sport Uno, in 4K  e in streaming su NOW

GP BAKU, LA GARA LIVE

Max Verstappen guida il Mondiale di Formula 1 dopo tre gare. Con la sua Red Bull, il due volte campione del mondo proverà l'allungo a Baku, dove però le insidie non mancano, a cominciare dal nuovo formato legato alla Sprint. 

"Sosta utile fisicamente, una qualifica in più è un rischio"

“La sosta per me è stata utile, non mi sentivo bene in Australia e questo influiva sulle mie prestazioni. In queste tre settimane sono tornato al 100% e ora mi sento carico. In Azerbaijan potrò dare tutto, speriamo di continuare a vincere. Credo che questo tracciato possa essere buono per noi, anche se il nuovo format del weekend ci lascia  incognite. Ci sarà la sprint con le sue qualifiche, ma soprattutto avremo una sola sessione di libere e questo renderà tutto più complesso. Il fine settimana sarà un po' più caotico. Una qualifica in più come quella comporta un rischio. I rischi che vuoi correre rimangono gli stessi perché non vuoi danneggiare la tua auto. Ciò può anche avere conseguenze per un ulteriore sviluppo più avanti nella stagione". 

"Ritiro nel 2028? Se continuano ad ampliare il calendario..."

"Se mi ritirerò nel 2028? Ho sempre detto, anche se non aggiungiamo più gare sprint, ma se continuiamo ad ampliare il calendario, devi chiederti se alla lunga ne vale la pena. Mi piace correre e mi piace vincere. Lo stipendio è buono, quindi sotto questo aspetto ovviamente hai una bella vita in Formula 1. Ma devi chiederti: è davvero una bella vita? Ho un contratto fino al 2028 e fino ad allora rimarrò, ma poi mi porrò di nuovo la domanda: se a un certo punto diventa troppo, allora forse è il momento di cambiare".