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F1, Adrian Newey (Red Bull) a Sky: "In passato sono stato vicino alla Ferrari"

ESCLUSIVA

Lo Special One e genio della F1, Adrian Newey, si è raccontato in una chiacchierata con Ivan Capelli. La mente della Red Bull ha parlato anche della Ferrari: "In passato sono stato tentato di andare lì, è un marchio leggendario. Fossi vent'anni più giovane.... Verstappen è il prototipo del pilota perfetto. I nuovi regolamenti? Cerco sempre delle scappatoie". 

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Lo vedi osservare tutto in griglia di partenza per poi scrivere pagine e pagine di appunti. Poi pensi: "Chissà cosa s'inventerà stavolta Adrian Newey". Il genio della Formula 1, lo Special One della Red Bull, si è raccontato in una chiacchierata con Ivan Capelli su Sky Sport F1 (canale 207). Si è parlato della Ferrari, di quando in passato è stato vicino alla Scuderia di Maranello. Ma anche del futuro: "Sono stato molto tentato di andare lì in passato, è un marchio leggendario. Mi contattarono nel 1993, credo, e poi nel 1997, quando dalla Williams andai alla McLaren. E quella è stata una scelta molto difficile: al tempo i miei figli erano molto piccoli e non volevo cambiassero scuola. Onestamente, fossi vent'anni più giovane...".

"Nuovi regolamenti? Io cerco sempre delle scappatoie"

"Quando vengono fuori nuove regole, come in quel periodo di transizione tra i motori turbo e i normali aspirati, io passo molto tempo a ragionare su quali opportunità ti offrono le nuove regole. Cerco sempre delle scappatoie, situazioni in cui le regole ti chiedono di fare una cosa ma non ti obbligano, permettendoti un modo originale di procedere".

"Verstappen è il prototipo del pilota perfetto"

"Penso che Verstappen sia il prototipo di pilota perfetto. Ha un talento pazzesco nel controllare la macchina e delle qualità di guida innate. Quando è arrivato commetteva molto più errori perchè era molto giovane, si spingeva sempre oltre il limite, ma ora è diverso"  

"Ecco come abbiamo rivoluzionato la McLaren del 1998..."

"Pensando al 1998, quando ero responsabile della mia prima McLaren, la novità era il cambio agli pneumatici stretti scanalati. La stabilità in entrata di curva quando la macchina tende ad andare in avanti e diventa un po' nervosa perchè la carreggiata era più stretta. Molti hanno cercato di mantenere il rapporto dell'interasse della vettura uguale, mentre noi abbiamo cercato di fare l'opposto senza sovraccaricare il pneumatico anteriore esterno e mantenere il carico sul posteriore interno. Il miglior modo per fronteggiare la carreggiata stretta era abbassare il centro di gravità, disegnando una macchina che avesse un centro più basso, allungando il passo e cercando di limitare il sovraccarico di peso. 

L'uomo chiave della Red Bull

Il 63enne, concittadino di William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, Regno Unito), è il capo dell'ufficio tecnico, l'uomo che supervisiona alla progettazione della Red Bull. Una laurea in ingegneria aeronautica a Southampton, si è "fatto le ossa" nella Formula Indy negli Anni Ottanta per poi approdare alla Williams dove ha firmato in coppia con Patrick Head i successi del team tra il 1991 e il 1997. Dal 2006 firma quelli della Red Bull.