F1, Gp Spagna: la gara vista dalla pista a Barcellona

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

La Ferrari con i nuovi aggiornamenti era la grande attesa del weekend di Barcellona e ne è uscita da grande sconfitta. La SF-23 è ancora una macchina inconsistente, il primo vero test è andato sotto le aspettative. Servono basi più solide in vista del 2024. Il Mondiale torna tra due settimane in Canada, tutto su Sky Sport e in streaming su NOW

GP SPAGNA, HIGHLIGHTS

Era la grande attesa, ne è uscita la grande sconfitta. Lo dicono i miseri risultati della classifica della gara di Barcellona con Sainz solo quinto dopo essere scattato dalla prima fila e Leclerc addirittura fuori dai punti dopo la partenza dalla pitlane per il cambio di mezza macchina, e soprattutto senza ancora aver capito i problemi avuti proprio in qualifica. Ma lo dice anche la classifica costruttori perché dopo tanti proclami la Ferrari è ancora quarta dietro a Red Bull che è di un’altra liga, una Mercedes risorta e un’Aston Martin che ha avuto la peggior gara dall’inizio della stagione.

 

Alla vigilia di questo appuntamento mondiale c’erano le speranze che il grosso pacchetto di aggiornamenti portato per cambiare faccia e sostanza alla Rossa potesse essere un nuovo punto di partenza, ma la gara al Montmelò ha raccontato un’altra storia. Nonostante le novità la SF-23 è rimasta una macchina inconsistente. Su questo sia Leclerc che Vasseur a fine gara erano sulla stessa linea. Una monoposto che a entrambi i piloti non da certo la fiducia giusta e totale. Chi prova a vedere il bicchiere mezzo pieno è invece lo spagnolo, ricordando quanto la sua pista di casa sia sempre stato un esame particolarmente ostico per la Ferrari.

 

Ma il primo vero test del nuovo pacchetto è stato al di sotto delle aspettative, perché è ovvio che ci si aspettasse di più e invece questa Rossa continua a lottare con la mancanza di carico e più con sé stessa che con gli avversari in pista. Da recuperare di questo progetto sembra ci sia poco, ma da salvare c’è sicuramente il soldato Leclerc, che sembra sempre più amareggiato e solo. Il 2024 è già dietro l’angolo e servono basi solide e diverse da queste.