F1, una chance per Ricciardo e una Red Bull sempre più sicura: i temi del GP d'Ungheria

GP UNGHERIA
Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

Dopo qualche mese ai box (Red Bull), l'australiano ha l'occasione di tornare in pista e a Budapest riparte da titolare sull'AlphaTauri. Lo fa con il "benestare" di Verstappen e l'idea sullo sfondo che prima o poi possa anche tornare sulla Red Bull. La RB19 nel frattempo porta altri aggiornamenti per mostrare ancora più i suoi muscoli, mentre Ferrari, Aston Martin e Mercedes sperano di tronare a brillare. E la McLaren...

GP UNGHERIA, LA DIRETTA DELLA GARA

La scena a Max Verstappen era abituato a rubarla in pista, quando ancora erano compagni di squadra. Ora, in un caldo giovedì all’Hungaroring, Daniel Ricciardo è tornato dopo sette mesi a camminare nel paddock di nuovo da pilota titolare come fosse su un tappeto rosso, e i flash e le domande erano tutte per lui. Il sorriso, che è il suo marchio di fabbrica, non è mai scomparso, anche se negli ultimi anni era più forzato che naturale e liberatorio. Dopo aver lasciato la Red Bull nel 2018, relegato in un angolo dall’esplosione del giovane olandese, Ricciardo poi si è un po’ perso nelle sue avventure prima con Renault e poi con McLaren. Dopo averlo visto in pista con la RB19 a Silverstone una decina di giorni fa per un test gomme, Horner e Marko hanno deciso di ridargli una chance in AlphaTauri immediatamente, appiedando Nick De Vries. E così lui, nonostante un curriculum di tutto rispetto in cui ci sono ben 8 vittorie, 32 podi e 3 pole position, è tornato con umiltà sapendo di dover ripartire da un piccolo team che sta facendo una fatica incredibile quest’anno per provare a ricostruirsi una seconda vita qui.

 L’obiettivo ovviamente è chiaro e non ne ha fatto mistero Ricciardo: “Avere un’altra occasione è bello. Sono entusiasta di tornare anche per questo, ovvero tornare a guidare e mostrare il mio vero io. Poi ovviamente il sogno è un sedile in Red Bull, ma ora è il momento della cautela”. Tsunoda nello stesso box, ma soprattutto Perez, per ora hanno fatto i galantuomini e dato un caloroso bentornato a Daniel, ma entrambi sanno che il suo ritorno è voluto e pensato anche per mettere pressione a entrambi. Funziona così. Il messicano cerca di non darlo tanto a vedere, ma sa che deve tornare a guidare come ha fatto all’inizio della stagione per non mettersi nei guai, con la consapevolezza che più di metà griglia vorrebbe il suo posto. Riportare l’astronave RB19 a podio dopo essere partito dalle retrovie come gli è successo quasi sempre nelle ultime cinque gare non è più abbastanza. 

Perché la sagoma di Ricciardo per ora è solo un’ombra lunga e poco definitiva, di quelle prettamente estive, ma potrebbe diventare qualcosa di più. Con il benestare anche dello stesso Max che ha riaccolto l’australiano punzecchiando il suo attuale compagno: “Non ho mai voluto che Daniel se ne andasse”. Intanto quella che si è presentata in Ungheria è una Red Bull sempre più sicura, quasi strafottente. Ancora più magra e raffinata nelle pance, grazie a un raffreddamento ultra-efficiente, qui dove le temperature per tutti sono invece sempre stato un problema. Fuori portata per chiunque, ormai alla spicciolata lo ammettono un po’ tutti e qui lo ha fatto anche Leclerc, la squadra di Horner gioca per lasciare le briciole agli altri che in base alle piste sanno che adesso anche la lotta dietro a Max è difficile e serratissima. In Ungheria sperano infatti di tornare a brillare Ferrari e Aston Martin ma anche Mercedes, mentre McLaren pensa di tornare un po’ più in difficoltà per via della tortuosità di questo tracciato. La scena ormai in questo 2023 se l’è presa di forza Super Max, ma dietro di lui, e non solo, si sgomita, anche per stare di fianco a lui.