Formula 1, GP Ungheria: le statistiche e i numeri della gara dell'Hungaroring

gp ungheria

Michele Merlino

Dopo il GP d'Ungheria bisogna riscrivere per l'ennesima volta il libro dei record dell'accoppiata Verstappen-Red Bull. Ma a Budapest arrivano primati anche per il poleman Lewis Hamilton. Ecco numeri e statistiche del GP d'Ungheria. Il Mondiale torna già questo weekend a Spa su Sky Sport F1, Sky Sport Summer, in 4K e in streaming su NOW

GP UNGHERIA, HIGHLIGHTS

La Red Bull, o meglio, Max Verstappen, che non registra un Grande Slam, di questi tempi, fa sempre notizia, ma in questo caso è una notizia da record, perché il poleman del sabato, Hamilton, ha stabilito un primato di tutti i tempi, anzi più di uno.

Lewis ha registrato la sua 9^ pole all’Hungaroring, ed è il primo che ottiene questo

traguardo in un circuito: lascia a 8 Ayrton Senna (Imola) e Michael Schumacher (Suzuka). Non è stata una pole con un margine amplissimo, anzi: 3 millesimi, il più ridotto da Hockenheim 2010, quando 2 millesimi separarono Vettel e Alonso.

 

Il secondo record di Hamilton è temporale: questa sua 104^ pole è arrivata a 16 anni 1 mese e 13 giorni dalla numero 1, Canada 2007. Strappa il record a Kimi Raikkonen: 15 anni 2 mesi e 4 giorni da Europa 2003 a Italia 2018. Una pole con un margine così risicato non è certo un sigillo di supremazia, ed infatti alla domenica, così come ad Hockenheim 13 anni fa, a vincere è stato il secondo in griglia, Verstappen.

E, quando vince Verstappen, è sempre pioggia di record… 

 

Settima vittoria consecutiva: ora ha davanti a sé solo la sequenza da 9 di Vettel nelle ultime gare del 2013. La sequenza Red Bull sale a 12, nuovo record (la McLaren nel 1988 si fermò a 11), ed altri record, quali il 250° podio Red Bull, diventano decisamente secondari. Secondario anche il fatto che Max sia il primo pilota Red Bull con 12 podi consecutivi (batte Vettel, 11: Brasile 2010-Gran Bretagna 2011 e Germania-Brasile 2019) e che il suo vantaggio nel mondiale sia di 110 punti, il più elevato all’11° round.

 

Menzione d’onore per la McLaren, che va a podio in gare consecutive, un qualcosa di

assolutamente rilevante, perché non succedeva da 11 anni, quando Hamilton e Button vinsero i GP di USA e Brasile 2012. Per finire, un curioso incrocio numerico: Hamilton mette fine al suo digiuno più lungo di pole, 33, un tempo il numero di gara di Verstappen, e Max vince la sua gara numero 44, il numero di Hamilton…