F1, Gp Bahrain: la gara vista dalla pista di Sakhir

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Mara Sangiorgio

Mara Sangiorgio

La doppietta Red Bull non deve nascondere il fatto che la Ferrari all'alba di questo nuovo Mondiale è la 2^ forza in campo, con una SF-24 guidabile, sincera e migliorata sul passo. L'obiettivo di attaccare Perez è raggiunto, visto il distacco di soli 3 secondi di Sainz. Ora si va in Arabia, dove però sarà tutta un'altra storia. Giovedì si riparte a Jeddah: il Mondiale è live su Sky e in streaming su NOW

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 Ai meno attenti la fotografia nei colori può sembrare molto simile a quella scattata sull’ultimo podio della stagione 2023. Max Verstappen alla prima uscita del nuovo anno si è preso sia pole che vittoria, la 55^ della carriera in effetti. Per la Red Bull è stata la 29^ doppietta. Ma si tratta di una mezza verità. Il terzo posto di Carlos Sainz, ma anche il quarto di Charles Leclerc dopo una gara tormentata a causa del problema ai freni, vale la certezza invece che all’alba di questo nuovo mondiale la Ferrari è seconda forza e ha massimizzato qui il reale potenziale della SF-24.

 

Era l’obiettivo dichiarato: provare a giocare contro il più vulnerabile in casa Red Bull e Sainz da Perez è arrivato a meno di tre secondi. La Rossa è più guidabile, sincera, migliorata sul passo anche se non del tutto a posto ancora: con le soft ha sofferto mentre con la gomma più dura si è difesa. Nonostante i problemi la gara di Leclerc è stata ottima e Sainz si è dimostrato coriaceo ma corretto.

 

Dal Bahrain all’Arabia Saudita ora ci sono sia pochi chilometri che pochi giorni e ci si arriva con queste sensazioni, ma si cambia scenario: un tracciato velocissimo, con poco grip e che richiederà il meno carico possibile. Nel 2023 Checo Perez si esaltò conquistando sia pole che vittoria, ma Verstappen ebbe l’unico problema di affidabilità della stagione quando la rottura del semiasse in qualifica lo costrinse a partire dalla 15^ casella. Su una pista così potrebbero tornare più a vita McLaren e Aston Martin. In attesa di altre variabili.