F1, GP Australia: da Antonelli alla Ferrari, gioie e dolori del primo round della stagione
MELBOURNE
Mara Sangiorgio
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All'alba della nuova stagione c'è un pezzo di Italia che sorride con Kimi e il suo meraviglioso 4° posto, mentre l'altra parte cerca già le prime risposte per una Ferrari che dal Q3 di sabato si è spenta, nelle prestazioni ma anche in alcune interpretazioni della gara da rivedere. Il team professa calma, ma su una pista vera come la Cina tra pochi giorni si è già costretti dimostrare che il progetto ha margini di miglioramento. Intanto, gli avversari volano. Il weekend di Shanghai live su Sky e in streaming su NOW
Gioie e dolori. All'alba della nuova stagione di Formula 1 c'è un pezzo di Italia che giustamente sorride con Kimi Antonelli, mentre l'altra parte è costretta a leccarsi le ferite e cercare in fretta già le prime risposte. Dal Q3 di sabato in avanti la Ferrari è infatti scomparsa tra prestazioni dubbie e alcune interpretazioni della gara da rivedere. Ma al di là degli errori di Leclerc che ha pagato un testacoda e la scelta di ritardare di un giro la sosta durante il nubifragio e le difficoltà effettive di Hamilton ancora nella sua curva di apprendimento, è stata di base la Rossa a non essere proprio all’altezza della concorrenza.
La SF-25 in Australia non è stata competitiva in qualifica sull’asciutto e ha deluso in gara sul bagnato dove all’inizio sulle intermedie si è presa 31 secondi di distacco in 20 giri lanciati. Vasseur ma anche i piloti professano calma, ma su una pista vera come la Cina tra pochi giorni la Ferrari è già costretta a dimostrare che questo progetto ha diversi margini di espressione e miglioramento perché gli avversari volano, McLaren soprattutto.
Chi si è comportato subito da grande in condizioni più che complicate è stato Kimi Antonelli. Dalla sedicesima posizione si è arrampicato fino alla quarta con coraggio e spalle larghe. Secondo pilota più giovane a punti nella storia dopo Verstappen e miglior esordiente da Kevin Magnussen che era salito sul secondo gradino del podio sempre qui nel 2014. Non aveva fretta di dimostrare nulla e lo ha fatto invece fin da subito, facendo sognare soprattutto in prospettiva.