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Mick Schumacher, test sul circuito di Indianapolis: futuro in IndyCar?

dagli usa

Matteo Pittaccio

Penske Entertainment - Joe Skibinski

Lunedì Mick Schumacher ha debuttato in IndyCar svolgendo un test a Indianapolis con il Rahal Letterman Lanigan Racing. Il figlio d’arte ha stampato il terzo tempo, confermando quanto voglia tornare a correre in monoposto. Sfumata la possibilità di gareggiare in F1, Schumacher potrebbe mettere da parte il WEC e accettare la sfida a stelle e strisce?

L’esordio in IndyCar di Mick Schumacher non poteva che avvenire nella casa della categoria, con il circuito permanente di Indianapolis a fare da sfondo al test organizzato dal Rahal Letterman Lanigan Racing in compagnia di altre sei piloti. Attualmente impegnato nel WEC con Alpine, Schumacher ha colto la possibilità di provare la Dallara DW12 motorizzata Honda, tornando alla guida di un’auto a ruote scoperte dopo aver corso per due stagioni in F1 con Haas e svolto il ruolo di test driver Mercedes fino al 2024. La prima uscita in IndyCar ha soddisfatto il 26enne tedesco, capace di piazzarsi in testa prima della pausa pranzo, per poi chiudere la giornata in terza posizione alle spalle del campione Formula 3 2021 Dennis Hauger e di Alexander Rossi, vincitore della Indy500 da rookie nel 2016. Ai tempi più che

buoni sono seguite parole decisamente interessanti in ottica futura, con uno Schumacher molto appagato tanto dall’ambiente quanto dalla macchina. Potrebbe, quindi, la IndyCar diventare la prossima casa del campione F3 2018 e F2 2020?

Mick: "Mi sembra un'opportunità molto interessante"

Schumacher non ha mai nascosto la preferenza nei confronti delle monoposto, lasciate in favore delle ruote coperte per competere nel WEC con l’Alpine A424 LMDh. Alla seconda stagione nel Mondiale Endurance sono tre i podi ottenuti dal tedesco, affiancato quest’anno da Gounon e Makowiecki, un bottino tutto sommato positivo considerando l’alto livello del campionato. La hypercar francese è cresciuta e al Fuji ha anche vinto con Milesi-Habsburg-Chatin, ma Schumacher vorrebbe altro e il commento rilasciato una volta completato il test di Indianapolis lo conferma: "Mi piacerebbe tornare a correre con le monoposto e la IndyCar mi sembra davvero interessante. È un campionato importante, con ben 17 gare. Sono ancora giovane e ho voglia di gareggiare quanto più possibile. Apprezzo anche l’approccio delle corse americane, che mettono il pilota al centro del progetto, dandogli un ruolo guida in tutti i sensi. La macchina è piacevole da guidare, è molto fisica, anche se mi sarei aspettato una sensazione di peso maggiore senza il servosterzo. Devi spingere sempre e questo è quello che un pilota cerca in una macchina da corsa”.

IndyCar, soluzione allettante: e il WEC?

Resosi conto delle difficoltà nel trovare una collocazione in F1, Schumacher potrebbe trovare nella IndyCar una dimensione allettante. Per di più, lo stesso pilota ha ammesso che gli ovali non rappresenterebbero un problema: “sarebbe sbagliato gareggiare in America solo in parte. Sarei curioso di provare gli ovali e se dovessi correre in IndyCar sarebbe un impegno completo.” Spostarsi negli Stati Uniti vorrebbe dire mettere da parte il WEC, sebbene la compattezza del calendario della IndyCar, le cui stagioni finiscono tra agosto e settembre, possa eventualmente offrire

la possibilità di cimentarsi in altre categorie. La voglia di correre potrebbe sposarsi bene con una disciplina che racchiude 17 appuntamenti in circa sei mesi, con al centro il diamante rappresentato dalla 500 Miglia di Indianapolis. In questa ottica, puntando sulla IndyCar, Schumacher soddisferebbe due stimoli: correre spesso e, soprattutto, farlo con una monoposto. Le prossime settimane saranno fondamentali tanto per il pilota quanto per Bobby Rahal, caposquadra che vorrebbe riportare il proprio team ai vertici della serie. Il focus si dovrebbe successivamente spostare sui contratti, siccome Graham Rahal (figlio di Bobby), Devlin DeFrancesco e Louis Foster hanno accordi validi almeno fino al termine del 2026. Tra tutti a rischiare sarebbe per lo più DeFrancesco, il cui 2025 si è chiuso al 26° posto.

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