Las Vegas cambia le carte in tavola: Mondiale riaperto, SuperMax è in agguato

Senza il colpo di scena arrivato al termine della gara, vale a dire la squalifica delle due McLaren, ora staremmo parlando di un Norris pronto a prendersi la corona di campione del mondo. Secondo alle spalle di uno straordinario Verstappen, il britannico si era portato a +42 su Super Max e a +30 su Piastri: a due gare dal termine un vantaggio considerevole e difficilmente colmabile. E invece niente da fare: ora i punti di vantaggio sono ‘solo’ 24, con Verstappen che ha anche raggiunto Oscar al secondo posto in classifica. I giochi sono più che mai aperti e, con questo Verstappen, nulla è da escludere. Il Gran Premio di Las Vegas ci ha di nuovo mostrato un Max Verstappen devastante e lucidissimo. Aggressivo in partenza, impeccabile in gara: è stato capace di tenere sempre a distanza gli avversari. A onor del vero, squalifica a parte, la McLaren aveva mostrato un ottimo passo. La pista di Vegas non sorride alle caratteristiche della vettura papaya, eppure Norris e Piastri erano riusciti a ottenere un secondo e un quarto posto. Norris poteva dirsi soddisfatto, meno Piastri, che continua a sembrare un lontano parente del pilota ammirato nei primi tre quarti di stagione. Nel complesso la prova del duo McLaren era stata positiva, ma il doppio zero arrivato a fine gara cambia completamente lo scenario e, di conseguenza, le valutazioni. Sappiamo come la Federazione sia sempre molto attenta al controllo del consumo del plank, il pattino sotto la macchina che non può erodersi più di 1 mm in tre punti specifici. E la McLaren questa verifica non l’ha superata. Negli ultimi giri, quando il team chiedeva con insistenza a Norris di fare ‘lift and coast’, si era intuito che ci fosse qualcosa di strano. La squadra ha provato a giustificarsi con una criticità legata alla benzina, ma è evidente che avessero percepito un consumo eccessivo del plank e stessero tentando di limitare i danni in extremis. Nulla da fare: la doppia squalifica è arrivata e con questa anche una doccia fredda per le ambizioni della McLaren, che ora rischia di vedere sfumare un Mondiale che è sempre sembrato nelle sue mani. Il pallino resta comunque alla McLaren, anche perché il Qatar è una pista favorevole ai papaya, ma ora più che mai l’aspetto mentale può diventare decisivo. E sappiamo quanto, in queste situazioni, Verstappen riesca a tirare fuori il meglio di sé. Passando agli avversari, va sottolineata l’ottima performance della Mercedes, che però non è riuscita a raccogliere quanto avrebbe meritato: Russell ha sofferto a causa del graining, mentre Antonelli è stato penalizzato dalla partenza dalle retrovie. Kimi ha comunque completato una gara fantastica, chiusa con un meritato podio nonostante i 5 secondi di penalità. Il giovane italiano continua a sorprendere e, dettaglio non trascurabile, si sta avvicinando a Hamilton nella classifica piloti. Quanto alla Ferrari, anche a Las Vegas la Rossa è apparsa opaca, con un Hamilton ancora molto lontano dal suo livello e autore di un errore pesante in qualifica. A due gare dal termine, la sensazione è che Lewis stia solo aspettando di poter resettare e ripartire nel 2026 con una nuova macchina e un suo livello più adeguato. Sorride a metà Leclerc, che ha ottenuto il massimo con il poco potenziale a disposizione: come sempre ha lottato, non ha mollato e ci ha messo il cuore. Al momento la Ferrari è quarta tra i costruttori e, per il valore della macchina e ciò che si è visto nel corso del Mondiale, è probabilmente la posizione che merita in questo 2025.

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Matteo Bobbi