Un Mondiale tra certezze e variabili. Ma che bella questa F1!

Formula 1

Carlo Vanzini

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Il Cavallino va forte e mostra una notevole aggressività per un titolo piloti che sembra sempre più alla portata del tedesco. Ma per lottare ad armi pari con Mercedes e puntare all'obiettivo primario di Maranello, il Mondiale costruttori, serve un Raikkonen diverso

Le certezze sono che la Ferrari e Vettel sono decisamente aggressivi, in forma e giustamente in testa al Mondiale piloti. Ma è altrettanto evidente che per poter lottare ad armi pari con Mercedes, e soprattutto per puntare all'obiettivo primario per Maranello, ossia il titolo costruttori, serve un Raikkonen ben diverso. Tra problemi, incidenti e quanto altro Kimi è staccato di quasi 100 punti da Seb, il tempo per fare il suo c'è, ma i dubbi su un'ulteriore riconferma crescono.

Il ruolo di Bottas

Altra certezza è che Bottas invece questo lavoro, da ottimo secondo, lo sta facendo bene, creando però anche la prima variabile, ossia l'imbarazzo a Mercedes di non poterlo più utilizzare, come platealmente fatto in Spagna, solo da spalla di Hamilton. Bottas, sarebbe follia pensare il contrario, chiaramente continuerà a stare agli ordini di scuderia, ma a -15  punti in classifica da Hamilton per il team sarà più difficile chiedergli dei sacrifici.

Lotta interna? No, ma...

Non siamo comunque ai livelli della lotta interna Hamilton-Alonso che portò McLaren a perdere il Mondiale 2007 contro la Ferrari. In quel caso, dopo 9 gare, Hamilton era già in testa al campionato; un esempio che però basta a creare qualche dubbio e far venire magari qualche tarlo a Lewis che pensava sicuramente di poter avere vita più facile. Al netto della penalità per la sostituzione del cambio, sabato in qualifica Hamilton le aveva comunque prese da Bottas.

Tra alti e bassi, arriva Silverstone

Altra variabile i suoi alti e bassi, ma il Mondiale è ancora lungo e il 2012, ultima stagione in cui un pilota Ferrari si è trovato in testa al Mondiale, dopo 9 gare e con Alonso addirittura a 34 punti su Webber, insegna che è un attimo e tutto può cambiare. Neanche il tempo di rifiatare che arriva subito Silverstone, giro di boa del mondiale, dove inizieremo ad avere più certezze che variabili.