Camilleri dopo Marchionne: diverso lo stile, uguale l’ambizione

Formula 1

La prima di Lou Camilleri con la stampa mondiale rivela un leader diversissimo dal predecessore. Più mediatore che fustigatore, Camilleri non rivela nulla del futuro di Raikkonen. "Meglio dare il sorriso ai tifosi che toglierlo agli avversari"

Il GP d’Italia è in diretta su Sky Sport F1, Sky Sport Uno e in streaming su Skysport.it. La gara domenica 2 settembre alle 15.10 (pre dalle 13.30)

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Il debutto mediatico del nuovo CEO della Ferrari Lou Camilleri avviene nell’hospitality rossa alla fine di una giornata rocambolesca, in cui le rosse vanno a dormire davanti a tutti. Non sarà per quello che sorride, ma intanto sorride. Sessantadue anni, di origine maltese, Camilleri ha sviluppato la propria carriera tra gli Stati Uniti e la Svizzera, ma la passione è per l’Italia. Da noi ha comprato un casale in Toscana, a noi un mese fa si è legato ancora di più accettando di stravolgere la propria vita per guidare la Ferrari da Amministratore Delegato. Camilleri si esprime con la serenità e la pacatezza di chi la sa lunga, alternando con garbo la lingua inglese a un ottimo italiano per non scontentare nessuno. Una vita in Philip Morris ha forgiato un leader che conosce bene lo sport e del business, proprio come Sergio Marchionne, ma in modo formalmente molto diverso. Marchionne debordava, Camilleri soppesa e sussurra. Dovendo partire dallo sport, il tema più caldo è il rinnovo di Raikkonen.

Cosa ci può dire?

"Posso dirvi che la decisione non è stata ancora presa. E posso promettervi che quando sarà presa sarete i secondi a saperlo. Abbiamo due grandi piloti, due campioni del mondo. Conosco Kimi da molto tempo, siamo amici e mi è chiaro il suo valore. Sarà assolutamente una decisione di squadra ed è molto importante che sia una decisione di squadra".

La Formula1 italiana, oltre a Ferrari, è anche Alfa Romeo, per cui Sergio Marchionne pronosticava il prolungamento e l’ampliamento dell’impegno. Intendete dare continuità al progetto?

"Non è a me che dovete chiedere – risponde Camilleri – Io sono CEO di Ferrari e Alfa Romeo è un’altra azienda dello stesso Gruppo, ma un’altra azienda".

Camilleri capisce che su qualsiasi argomento i rimandi al Marchionne-pensiero sono inevitabili.

Sul patto della concordia? Marchionne era arrivato a dire che la Ferrari sarebbe stata pronta a lasciare se l’impostazione delle nuove regole dovesse superare un certo limite.

"Ho molta fiducia che riusciremo a trovare con Formula1 un accordo sui tre punti cardine della questione che sono Tecnica, Finanza e Governo".

Marchionne giusto un anno fa qui a Monza disse che avrebbe desiderato spegnere il sorriso sul volto dei rivali. Anche lei la vede così?

"Io invece preferisco pensare di dare il sorriso ai tifosi della Ferrari".

C’è una certa differenza con il suo predecessore.

"Io e lui eravamo legati da una grande amicizia e da una grande stima. Con stili diversi come avrete capito, ma con le stesse ambizioni. Ci conoscevamo da tanto tempo. Dieci anni fa io proposi a Sergio di entrare nel board dell’azienda per cui lavoravo [la Philip Morris, n.d.r.] e quando la Ferrari venne quotata in borsa fu lui a chiedere a me di entrare nel board di Maranello".

Come è stato l’impatto con la nuova vita che la lega a Ferrari? Traumatico? Ha già fatto dei cambiamenti, frequenta assiduamente l’azienda?

"Come potete immaginare il mio ruolo prevede che io viva a Maranello. Vivo lì e sono in azienda tutti i giorni. La Ferrari, il suo mondo, la sua realtà, per me non sono grandi novità. Non dimenticate che con la mia azienda precedente sono stato vicino alla Ferrari come sponsor per quarantacinque anni! Comunque no, non ho preso decisioni che abbiano stravolto qualcosa".

La Ferrari è molto più che la sola Formula1. Che strategie intendete adottare sul prodotto, magari pensando a una vettura stradale ibrida come diceva Marchionne?

"A settembre ci sarà un investment day in cui faremo luce sulle nostre strategie per i prossimi anni.  La Ferrari è un gioiello e come tale va trattato".

A proposito di gioielli, sa che in Italia si fa un gran parlare di Cristiano Ronaldo gioiello del calcio e della Juventus. Secondo lei chi è il Cr7 della Formula1?

"Per me il Cristiano Ronaldo della F1 ce l’abbiamo noi ed è Seb".