Formula 1, GP Singapore. Hamilton: "Ho fatto un giro perfetto su una pista epica. Io come Muhammad Ali"

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Il britannico della Mercedes commenta così la 79^ pole della sua carriera: "Singapore è un circuito speciale, sentivo la macchina perfetta sotto di me". E si paragona al grande pugile, da sempre tra i suoi idoli. Il GP di Singapore in diretta su Sky Sport F1 e Sky Sport Uno alle 14.10

SINGAPORE, LA DIRETTA DEL GRAN PREMIO

"Questa pista è epica, difficile, il circuito più impegnativo della stagione per noi. Chiaramente Monte-Carlo è speciale, certo, anche per quello che c'è lì attorno alla gara, ma questa è speciale anche per le curve. E' andato tutto bene. Stamattina abbiamo fatto qualche cambiamento e non c'era stata una buona sessione di libere". Sono state queste le prime parole di Lewis Hamilton nella conferenza che ha fatto seguito alla straordinaria pole position - la 79^ della carriera - ottenuta sul tracciato di Singapore. Prima di accomodarsi in sala stampa, però, ai microfoni di Sky Sport F1 il pilota britannico ha analizzato il suo sabato, fino a paragonarsi a Muhammad Ali.

Il paragone con Ali

"Credevamo davvero di essere dietro la Ferrari se non anche delle Red Bull. Onestamente siamo tutti carichissimi, perchè abbiamo fatto un salto triplo oggi, abbiamo tirato fuori un coniglio dal cilindro, anche se forse me lo aspettavo - ha detto nell'immediato post qualifiche - Sarà una gara comunque difficile, con le gomme hypersoft o ultrasoft dure da gestire, non so se sarà una sosta o due soste e la gestione delle gomme sarà cruciale. Di solito però la gestione delle gomme è la mia qualità migliore e spero di poterlo dimostrare anche domani. Undici secondi in più rispetto alla mia poleposition nel 2009? È fantastico, queste macchine sono incredibili, ed è davvero così che la F1 dovrebbe essere, la velocità, l’aderenza che abbiamo. È fenomenale, e la macchina dà delle sensazioni fenomenli lungo il giro e le qualifiche sono proprio l’elemento speciale a livello di sensazioni che hai lungo il weekend, perchè tutto è al punto più alto, la pressione, l’intensità, in quel giro secco. È un’esperienza bellissima onestamente. Se mi mancherà qualcosa dopo che mi ritirerò saranno questi momenti. Se sono sorpreso della mia prestazione? No, è un po' come quando guardavo Muhammad Ali nei suoi incontri e faceva quel passo di danza, il 'double shuffle' che serviva a cogliere di sorpresa gli avversari e io ho fatto lo stesso, un po' come Muhammad Ali. È stato un giro incredibilmente pazzesco".

Il super giro

"Abbiamo cominciato con le soft oggi rispetto alle hypersoft - ha invece aggiunto il britannico in conferenza - e tra queste c'è una differenza enorme. Poi ero piuttosto agitato perché per le qualifiche non avevamo il passo e non pensavo di avere quel mezzo secondo che ci mancava rispetto alle Ferrari. La sessione è stata una sfida. Nel Q1 eravamo con le ultra e nell'ultima sessione tutto stava nel mettere insieme i piccoli dettagli trovati nelle precedenti per ottenere il passo perfetto. Nel 99,9% delle volte non ci si riesce, ma in quel giro non ho avuto pattinamenti e correzioni. Sentivo la macchina perfetta sotto di me e sono riuscito a sfruttare al massimo ogni curva. Non riesco a pensare nemmeno ad una che avrei potuto fare meglio. Questo circuito, come detto, è talmente fisico che dopo la gara di solito ti trovi a tremare. Nel secondo giro abbiamo provato a fare qualcosa in più, a trovare quel mezzo metro di frenata più avanti. Ma ho esagerato e la macchina non reggeva più. Ho dato tutto nel primo. Ero un po' nervoso al rientro perché volevo sfruttare al massimo la seconda opportunità. Alla fine, però, sono grato perché il team ha lavorato tantissimo. Lavorano tanto tutti i team, ma il nostro ha spinto al massimo. Sapevamo che qui sia Ferrai che Red Bull sarebbero state dure da battere, ecco perché questo è un momento incredibile per noi, considerando tutte le circostanze".