Formula 1, GP Giappone 2018. La preview tecnica di Suzuka

Formula 1

Cristiano Sponton

Tutto quello che c’è da sapere per arrivare preparati alla gara sulla fantastica pista di Suzuka. Dall’assetto delle monoposto all’utilizzo di cambio e freni, dall’importanza della Power Unit alla scelta degli pneumatici da parte dei top team. Il GP del Giappone è in diretta esclusiva su SkySportF1 e SkySportUno

LA CRONACA DEL GP GIAPPONE

Il circuito: tecnico, velocissimo, amato dai piloti

Suzuka è sicuramente uno dei tracciati più amati dai piloti e a livello tecnico esalta come pochi l’efficienza aerodinamica delle monoposto. La pista presenta dei dislivelli altimetrici ed offre zone ad alta velocità alternate a settori difficili da affrontare, come la chicane che immette sul rettilineo finale. Il circuito è molto sensibile alla potenza e al peso, infatti, dalle simulazioni Magneti Marelli risulta un guadagno di 0,19s ogni 10 cv e un gap di 0,20s ogni 10 kg di peso.

I punti più interessanti del tracciato sono:
i) il settore iniziale caratterizzato da una serie di curve ad “S” in rapida successione e dalla Spoon Curve, un semicerchio a raggio costante in contropendenza. Questa piega è ricavata da un piccolo circuito interno tondo, utilizzato dalla Honda per testare la deriva degli pneumatici delle proprie vetture.
ii) La chicane prima del rettilineo finale, uno dei punti più delicati, per aderenza e per situazioni di sorpasso, di tutto il circuito. Qui è possibile provare a passare, a patto di possedere coperture fresche o un assetto perfetto.

Setup aerodinamico: attenzione al bilanciamento

Il tracciato di Suzuka richiede un carico aerodinamico medio o medio/basso e una particolare cura nel bilanciamento della monoposto per la percorrenza della curva più veloce, la 130R. L’utilizzo dell’ala mobile consente un aumento di velocità di soli 4 km/h perché il rettilineo dove può essere sfruttata non è molto lungo e l’aerodinamica è già di carico (e resistenza) moderata.

Cambio: poco stress

La trasmissione a Suzuka è un componente della vettura poco stressato poiché il numero delle cambiate è fra i più bassi della stagione.

Freni: quattro frenate impegnative

A Suzuka ci sono quattro staccate molto impegnative e la frenata più esigente è quella della chicane Casio Triangle. Dischi e pastiglie non saranno troppo sollecitati dal momento che anche il raffreddamento è adeguato in quanto le velocità medie sono comunque piuttosto elevate.

La Power Unit farà la differenza

Per quanto riguarda la Power Unit, il tracciato giapponese sarà molto impegnativo per il motore endotermico poiché resterà al massimo regime per più del 70% del giro con la potenza di picco che sarà più importante rispetto a Sochi. La differenza la farà la parte ibrida che sarà fondamentale. Secondo le simulazioni sarà possibile recuperare 832 kj in frenata mediante MGU-K mentre tramite MGU-H l’energia recuperabile sarà di circa 3141 kj per un totale al giro di 4231 kj.

Il consumo: non va sottovalutato

I consumi, nonostante la configurazione da medio/basso carico, saranno piuttosto critici visto che sono previsti 101 kg di carburante per terminare la gara. Consumi che andranno ad aumentare sulle monoposto che utilizzeranno una configurazione aerodinamica con più carico.

Gli pneumatici: scelta aggressiva di Ferrari

Le mescole che Pirelli porterà a Suzuka sono: Bianca-Medium, Gialla-Soft e Rossa-Supersoft. Questi compound sono gli stessi messi a disposizione in Bahrain, Spagna, Belgio e Italia. Sono le mescole utilizzate nell’edizione 2017 ma, come ben sappiamo, quest’anno sono più morbide di uno step rispetto alle equivalenti della passata stagione.

Se andiamo ad analizzare la situazione dei singoli piloti possiamo notare che Mercedes, come spesso abbiamo visto durante la stagione, ha fatto delle scelte conservative con 7 set di SuperSoft, 4 di Soft e 2 di Medium.  La Ferrari è stata molto aggressiva, portando ben 10 set di SuperSoft, 2 di Soft e 1 di Medium. L’unico set di mescola più dura dovrà obbligatoriamente essere portato in gara, quindi Ferrari e anche Red Bull non potranno provare le Medium nelle sessioni di Prove Libere. Una scelta molto particolare è stata fatta dalla McLaren che, tra tutti i team, è stata l’unica a portare solamente 4 set di SuperSoft, 5 di Soft e 4 di Medium.