La Haas si presenta alla Formula 1 2019: i piloti Grosjean e Magnussen

Formula 1

Il team americano, primo a svelare la nuova vettura in vista del Mondiale 2019, ha scelto di proseguire per il terzo anno di fila con la collaudata coppia formata da Grosjean e Magnussen: ecco storia, statistiche e curiosità dei due piloti

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La Haas ha scelto ancora una volta la via della continuità, confermando per il terzo anno consecutivo la coppia formata da Romain Grosjean e Kevin Magnussen anche per il Mondiale 2019. Difficile sciogliere un duo che ha fatto la storia della scuderia statunitense, capace lo scorso anno di chiudere al quinto posto in classifica costruttori, compreso il miglior risultato di sempre in Austria grazie al quarto posto del francese, chiamato a ripetersi anche a bordo della nuova VF-19

ROMAIN GROSJEAN

Il francese nato a Ginevra è ormai ambasciatore della Haas, essendo presente fin dal primo giorno dello sbarco in F1 degli americani nel 2016. Grosjean ha creduto fin da subito al progetto e alle potenzialità del team, raccogliendo subito risultati insperati (quinto e sesto nei primi due GP disputati) e tenendo duro nei momenti difficili, come la seconda parte del Campionato 2016, dove raccolse appena tre piazzamenti a punti nei successivi 19 Gran Premi.

La carriera

Il 33enne transalpino (Ginevra, 17 aprile 1986) è un veterano del circus, dove è sbarcato nel lontano 2008 in qualità di collaudatore della Renault. Proprio con la casa francese, arriva presto il debutto, nel GP d'Europa dello stesso anno, causa licenziamento di Piquet Jr. Gli scarsi risultati ottenuti, però, costringono Romain a fare un passo indietro, ripresentandosi pronto nel 2012 da campione della GP2, quando si presenta l'occasione della Lotus, che gli offre un posto a fianco di Kimi Raikkonen. Il francese non è sempre costante, ma quando azzecca la gara sta al passo con i migliori: il bilancio in tre campionati è di 10 podi, con il 2013 come annata d'oro (132 punti raccolti e 7° nel Mondiale piloti). Dopo aver accarezzato il sogno Ferrari, Grosjean sposa il progetto Haas, di cui è un perno fondamentale da tre anni a questa parte, con 94 punti conquistati e il capolavoro del 4° posto ottenuto lo scorso anno allo Spielberg. 

Curiosità

Grande appassionato di cucina, Grosjean stava per mollare il mondo delle corse nel 2010 per iscriversi a un corso per diventare chef. Allontanato dalla Renault e senza prospettive per la stagione seguente, il francese ha confessato a “The Players Tribune” di essere stato molto vicino a cambiare vita: "Pensavo mi avrebbero confermato, ma poco dopo arrivò la telefonata di Eric Boullier, il quale mi disse che avevano preso Vitaly Petrov. Ho riattaccato, pensando che la mia carriera in Formula 1 fosse terminata ed ho fatto i bagagli”. Non solo, Grosjean ha fatto il passo successivo: "Ho preso un treno da Ginevra a Parigi. Ho chiamato la mia ragazza e le ho comunicato che stavo per diventare uno chef. Sono cresciuto amando il cibo. Ho visto mia madre cucinare ottimi pasti nella nostra casa di famiglia. Ricordo ancora gli odori dei formaggi nella nostra cucina, i sapori del cioccolato". Il destino, però, ha riservato una strada diversa per Grosjean: "Sfortunatamente, o forse per fortuna, non si è mai arrivati a quel punto. In realtà sono andato a scuola di cucina a Parigi però non mi hanno nemmeno permesso di iscrivermi. Mi è stato detto che ero troppo vecchio. Troppo vecchio a 24 anni!”.

KEVIN MAGNUSSEN

Non è ai livelli del compagno Grosjean, ma anche Kevin Magnussen può essere ormai considerato un uomo Haas. Quella che comincerà il prossimo marzo in Australia, infatti, sarà la terza stagione del danese al volante della monoposto statunitense, un periodo discretamente lungo se si pensa alla voracità con cui il circus si mangia i piloti. Magnussen si è guadagnato la conferma a suon di risultati, riuscendo a far fruttare l'ottimo pacchetto messo a disposizione dai tecnici e dagli ingegneri della Haas, con cui lo scorso campionato ha ottenuto ben 11 piazzamenti a punti, chiudendo al nono posto in classifica iridata. 

La carriera

La prima volta su una Formula 1 arriva giovanissimo per Kevin, che nel 2012 svolge dei test a Yas Marina a bordo della McLaren. A Woking rimangono impressionati dai tempi del 19enne danese, che nel 2014 viene promosso in Formula 1 al posto di Sergio Perez. Magnussen debutta con il botto: in Australia chiude terzo, ma la squalifica di Ricciardo gli regala il secondo posto, primo danese a salire sul podio in F1. E' quello che si dice un 'fuoco di paglia', visto che la McLaren non mantiene le aspettative di competitività, con Kevin spesso fuori dalla zona punti e a fine stagione appena 11° in classifica mondiale. Retrocesso a terzo pilota nel 2015 per fare spazio a Fernando Alonso, Magnussen torna nel circus l'anno seguente, quando ad offrirgli un posto è la Renault. Il danese batte spesso il compagno Palmer, centra un prestigioso settimo posto in Russia e si guadagna la chiamata della Haas, dove dopo due stagioni è uno dei punti fermi del team. 

Curiosità

Kevin è figlio d'arte: papà Jan è stato infatti pilota di Formula 1 a fine anni '90. Dopo aver disputato il Gran Premio del Pacifico nel 1995 su McLaren in sostituzione dell'infortunato Mika Hakkinen, viene ingaggiato nel 1997 da Jackie Stewart, accanto a Rubens Barrichello sull'esordiente Stewart Grand Prix. Il bilancio, in due stagioni, è piuttosto magro, con un settimo posto a Montecarlo e un sesto Montreal, dove ha anche corso l'ultima gara della carriera. Dopo il GP del Canada, infatti, Stewart decise di rimpiazzarlo con un altro 'papà d'arte', ovvero Jos Verstappen

Kevin Magnussen ai tempi della McLaren con il padre Jan (Getty)