F1, GP di Germania 2019: la gara vista dalla pista di Hockenheim

Formula 1

Mara Sangiorgio

Vittoria meritata di Verstappen in un GP dalle mille sorprese e dove è apparso sempe più maturo e incisivo. Vettel, autore di una rimonta favolosa, va sul podio dopo aver gestito alla grande momenti delicati. Kvyat la sorpresa. La Mercedes rovina il weekend di festa, anche se poi arriva la penalità dell'Alfa a portare Hamilton in zona punti: nono 

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LECLERC, L'INCIDENTE COSTATO LA GARA IN GERMANIA

Inaspettato e da togliere il fiato: il gran premio di Germania 2019 verrà ricordato per aver quasi messo in secondo piano – visti i colpi di scena – chi il gran premio lo ha poi vinto e meritatamente, cioè Max Verstappen. L’olandese, sempre più maturo e sempre più incisivo, con la seconda vittoria di questa stagione è ora a meno 63 in classifica da Hamilton e il primo vero outsider nella lotta tra i due piloti Mercedes che sono quasi rimasti a secco: nono il cinque volte campione del mondo grazie solo alle penalità dei due Alfa Romeo, addirittura in barriera Bottas a otto giri dalla fine mentre era secondo. Tutti in pista, in condizioni che variavano giro dopo giro curva dopo curva, hanno fatto un’impresa. C’è chi ha sbagliato e lo hanno fatto in tanti, da Hamilton a Hulkenberg fino a Leclerc. Caduti in errore sì, ma presi alla sprovvista – come ha confermato il monegasco senza ricorrere a scuse – dall’asfalto forse troppo liscio in alcune vie di fuga. Ma c’è anche chi l’impresa l’ha fatta fino in fondo come loro, resistendo e leggendo benissimo una gara non facile movimentata da quattro safety car e due virtual safety car. Dopo undici anni dall’ultima volta la Toro Rosso ha conquistato un altro podio e lo ha fatto con il neo papà Daniil Kvyat che partiva dalla quattordicesima posizione. E’ stato forse il risultato più incredibile anche se il più sollevato su quel podio era Sebastian Vettel. Il tedesco scattava ultimo, finalmente ha gestito alla grande condizioni e momenti senza sbagliare e ha ritrovato il sorriso così, con un secondo posto, che non può bastare né a lui né alla Ferrari ma forse può e deve essere un’altra partenza.