
MotoGP, Sachsenring: come arrivano i team al GP di Germania. Il punto di Paolo Beltramo
La MotoGP torna in pista al Sachsenring, dove non sarà al via il Principe di Sassonia, alias Marc Marquez, 11 volte vincitore in Germania. Chi sarà il suo erede? Ecco come arrivano le sei marche al prossimo appuntamento del Mondiale. Il GP di Germania in diretta domenica 19 giugno alle 14 su Sky Sport MotoGP (canale 208) e in streaming su NOW
di Paolo Beltramo

Si va in Germania, un tracciato che da 11 anni (1 in 125, 2 inMoto2, 8 in MotoGP consecutive) vedeva Marc Marquez dominare, Praticamente sempre vincente, il Re di Sassonia, però quest’anno non ci sarà. Così si apre la sfida per diventare l’erede, il nuovo principe. Un motivo in più per guardare questa decima gara stagionale, la metà del campionato. Vediamo come ci arrivano le 6 marche che partecipano al mondiale MotoGP

YAMAHA - Fabio Quartararo campione del mondo e vincitore dell’ultima gara a Barcellona, arriva in Germania col morale alto e in una forma perfetta. Rilassato, convinto, sicuro, affiatato in modo perfetto con la sua M1 che non sarà la moto più veloce, ma che nel complesso il francese sfrutta al meglio. Il Sachsenring è un tracciato stretto, corto, nella prima parte quasi un “kartodromo” che potrebbe non penalizzare troppo la sua Yamaha. Soltanto la sua però, almeno così sembra dalle prime 9 gare

DUCATI - La casa bolognese in un modo o nell’altro sul podio c’è sempre e ha vinto molto, però schierando ben 8 moto il rischio è quello di spezzettare il risoltati nel mondiale piloti, mentre per quello marche va benissimo anche così. Bastianini, il più vincente, è terzo a 53 punti di distacco da Quartararo, Bagnaia ancora più lontano. Insomma basta sfortune come quella di Barcellona, basta errori: soltanto così si può sperare in un ducatista campione del mondo. E i due italiani sono quelli più competitivi, più vicini al top.

In generale, però, bene tutti: Martin (che corre dopo l’operazione per risolvere la sindrome compartimentale), Zarco, Marini, Bezzecchi, Di Giannantonio, Miller. Vedremo chi saprà approfittare dell’assenza di MM93

APRILIA - Aleix Espargarò vorrà rifarsi dell’errore di Montmelò, ha le possibilità per riuscirci: lui è forte, non sbaglia (nella guida), è motivato e la moto di Noale sembra adattarsi ed essere competitiva su tutte le piste. E se fosse proprio lui a riuscire a recuperare punti su Quartararo? Possibile, così come ci attendiamo un Vinales più competitivo ad ogni gara visto il suo progressivo adattamento alla moto e gli sforzi del team per accontentare le sue esigenze di guida, diverse da quelle di Aleix.

HONDA – No Marquez, no party. Il detto sembra adatto in generale, ma soprattutto qui al Sachsenring. Chissà che però non venga fuori un exploit di Polyccio Espargarò o di Alex? Difficile, ma non impossibile. E vedremo come starà Nakagami dopo il botto e lo spavento di Barcellona. Un mondo difficile da esplorare quello della Honda 2022 con una moto difficile e il suo leader assente.Da Bradl non ci aspettiamo moltissimo.

SUZUKI - Rins col polso destro guarito del tutto, dopo il botto alla prima curva di Barcellona? Lo sapremo soltanto venerdì, anche perché le MotoGP sono moto da guidare fisicamente e il toboga sassone non offre respiro. Mir però potrebbe essere la sorpresa, come ad ogni gara, d’altronde. Suzuki, quando i piloti arrivano, è sempre piuttosto ben messa e la zampata lì, dietro l’angolo.

KTM – A Barcellona la casa austriaca ha dato segnali di ripresa, dopo un inizio di stagione buono e un arrivo in Europa difficile. Binder e Oliveira sono le uniche due punte, Fernandez e Gardner da debuttanti stanno imparando e cercando di mantenere il posto o di trovarne un altro, visto il ritorno di Pol Espargarò dalla Honda per l’anno prossimo. Forse non sono ancora pronti per vincere, ma una buona gara la possono disputare.