Maximo Quiles, il giovane prodigio che 'studia' da Marc Marquez

Máximo Quiles condivide con Valentín Perrone il primato di essere il più rookie tra i rookies, per motivi diversi. Quiles ha compiuto 17 anni la settimana prima del Gp delle Americhe, e solo alla terza gara ha quindi potuto usare la deroga al regolamento sull'età minima di ingresso al motomondiale prevista per chi la meriti attraverso i risultati nel JuniorGp o nella Rookies Cup. Perrone invece quella deroga l'ha sfruttata sin dal primo gran premio del 2025, ma a differenza di Quiles prima del Mondiale non aveva mai guidato una Moto3, visto che quelle della Rookies Cup non sono paragonabili a quelle del Mondiale, essendo veramente delle basi senza troppi accorgimenti, e nel JuniorGp aveva guidato soltanto nella European Talent Cup, serie propedeutica alla Moto3. Ecco, diciamo che il più rookie tra i rookies ha quasi impedito all'altro più rookie tra i rookies di partecipare al Mondiale. E sarebbe stato un peccato. Quiles è un ragazzino che da anni fa parlare di sé, per vari motivi: innanzitutto il suo talento, visto che è l'unico pilota ad aver vinto per due volte la European Talent Cup e che ha ottenuto due podi nella classifica finale della Rookies Cup. Poi per la sua irruenza, che a volte, con ironia, ha spinto qualcuno a chiamarlo "Quiller", o "Killer", per gli esiti catastrofici di qualche manovra azzardata. Una su tutte al Mugello in Rookies Cup 2024, quando ha innescato una pericolosa carambola per Ruché Moodley e si è beccato una squalifica dal round successivo di Assen. Quella squalifica sarebbe potuta costare il Mondiale a Quiles. Non perché non ci fossero team disposti a perdonarlo per prenderlo, ma perché alla fine dell'anno, complice anche qualche altro errore come a Misano, ha chiuso il campionato al quarto posto dietro a Perrone. Nel 2024, a inizio stagione, il regolamento di accesso al motomondiale era stato allargato permettendo non solo ai vincitori di Rookies e JuniorGp di accedere anticipatamente alla Moto3, ma anche al secondo e terzo classificato dei due campionati propedeutici. I team della Moto3, abituati a muoversi con ampio anticipo per assicurarsi i migliori talenti, avevano chiesto però un chiarimento: valevano i secondi e terzi posti solo dal 2024 in avanti o anche degli anni precedenti? La risposta era stata "solo dall'anno in corso in avanti". Escludendo quindi potenziali piloti che avevano maturato i requisiti nelle stagioni passate dalla possibilità di avere un posto certo nel Mondiale 2025. Per Quiles questo significava essere fuori, a meno di non finire tra i primi tre della Rookies, cosa che come abbiamo visto non si è verificata, o del JuniorGp. Ma chi avrebbe aspettato la fine di un tiratissimo JuniorGp, destinato a concludersi dopo la fine del Mondiale? Forse nessuno. Qui entra in gioco la politica. In passato Emilio Alzamora, da manager di Marc Márquez una volta e da responsabile del team Estrella Galicia Moto3 l'altra, aveva ottenuto due via libera importanti: per Márquez, quello di cancellare la norma per cui i rookies MotoGp dovessero fare almeno una stagione in un team clienti. Márquez così entrò immediatamente con HRC vincendo il Mondiale al primo anno nel 2013. L'altro via libera riguarda Fabio Quartararo. Era giovanissimo, quindicenne, ok, ma talmente forte da aver vinto per due anni di fila il Cev Moto3 davanti a ragazzini più grandi di lui. Ecco, Quartararo fu il primo a usufruire del via libera a correre in deroga all'età minima in quanto vincitore del Cev Moto3. Le due regole sono ricordate come "regola Márquez" e "regola Quartararo". Marc Márquez ha avuto un ruolo molto importante per Quiles. Infatti i fratelli Márquez, insieme all'agenzia che li segue adesso, sono i manager del giovane Quiles. E Marc, ricordando i buoni uffici di Alzamora del 2013, ha sicuramente mosso mari e monti per dare una mano al suo pilota. E infatti, a giochi Rookies Cup fatti, con Quiles teoricamente out dal motomondiale, è arrivata a fine 2024 la "regola Quiles", che ha sbloccato l'accesso alla Moto3 non solo per i primi tre del JuniorGp o della Rookies Cup, ma per i primi tre in qualsiasi stagione, quindi anche nelle precedenti. E come detto, Quiles per due anni era stato sul podio della classifica finale della Rookies Cup. Regola Quiles perché tutti gli altri piloti non potevano usufruirne o non ne avevano bisogno: chi perché già nel Mondiale, chi perché avrebbe raggiunto comunque i 18 anni nel 2025, chi perché non avrebbe raggiunto neppure i 17 in tempo utile , chi perché avendo vinto la serie era già stato messo sotto contratto . Alla fine, per la verità, la regola Quiles non sarebbe servita neppure a Quiles: infatti ha chiuso sul podio il JuniorGp 2024 alle spalle di Carpe e Pini. Ma già sicuro di avere un contratto col team Aspar, che lo aveva già lanciato in European Talent Cup e da cui si era separato polemicamente firmando per Estrella Galicia nel JuniorGp. Ma di fronte al talento l'intelligenza ricompone le fratture, e Aspar ha così puntato su Quiles a costo di doverlo aspettare con un sostituto di fortuna per le prime due gare. La fiducia di Aspar, le mosse politiche della famiglia Márquez, la flessibilità della Fim nell'adattare una regola per farla su misura sono state tutte premiate dal primo weekend di gara di Quiles. A Austin, sulla pista preferita dal suo manager che ci ha vinto sette volte più una sprint, secondo sul bagnato in prequalifica, secondo sull'asciutto e prima fila con pole sfumata per un piccolo errore sul giro veloce in qualifica e quinto al traguardo, dopo un gran duello perso per un soffio con Piqueras, considerato uno dei due favoriti al titolo quest'anno insieme al vincitore di Austin e leader del Mondiale Rueda. Se la domanda è se siamo davanti a un talento speciale, la risposta è sicuramente sì. Dopo, se queste premesse che sono anche promesse saranno mantenute, dipenderà da Quiles. Che per farcela dovrà avere la calma del killer, mettendo da parte l'istinto del Quiller.

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Rosario Triolo