Sorride Golden State. Knicks, ancora un successo
NBAVince ancora in trasferta Philadelphia al secondo successo consecutivo, stavolta sul campo dei Pistons. New Orleans conquista il successo dopo un overtime a Phoeni trascinata dalla tripla doppia in uscita dalla panchina di Tim Frazier: 14 punti, 11 rimbalzi e 11 assist decisivi nel 120-119 finale
Minnesota Timberwolves-Golden State Warriors 108-116 (Highlights) - I Golden State Warriors, reduci dalla sconfitta contro Memphis, vincono in rimonta nel quarto periodo a Minneapolis nonostante quella contro i Timberwolves fosse la quarta partita giocata negli ultimi cinque giorni. Merito degli ospiti, bravi a cavalcare un parziale da 25-4 in apertura dell’ultima frazione che permette a Steph Curry e compagni di ricucire i dieci punti di svantaggio accumulati in tre quarti di partita. Non bastano a Minnesota i 25 a testa messi a referto da Karl-Anthony Towns (con 18 rimbalzi), Andrew Wiggins (con 8/14 dal campo) e Zach LaVine (con 5/9 da tre). In casa Warriors i Big Four combinano per 92 punti totali (dopo i 45 raccolti nella gara persa contro i Grizzlies), scesi sul parquet assieme a Kevon Looney, partito in quintetto vista l’assenza di Zaza Pachulia. Golden State allunga così a quota 111 il numero di match disputati senza perderne due consecutivamente in regular season, la striscia più lunga nella storia dell’Nba.
Los Angeles Lakers-New York Knicks 112-118 (Highlights) – Vincono ancora i New York Knicks, al sesto successo nelle ultime sette giocate e sempre più terza forza a Est (14-10 il record, lo stesso degli Charlotte Hornets). Discorso opposto in casa Lakers ai quali non è bastato il ritorno di D'Angelo Russell e Nick Young in quintetto per ritrovare la vittoria: per i gialloviola è la sesta sconfitta consecutiva, una striscia di insuccessi durante la quale hanno concesso ben 115.6 punti di media. "È imbarazzante", ha commentato a caldo Julius Rande che con i suoi 17 punti e 10 rimbalzi è stato uno dei più positivi della serata, assieme al solito Lou Williams da 24 punti in 26 minuti. A dominare l'incontro però ci ha pensato Kristaps Porzingis, sempre più riferimento e trascinatore su entrambi i lati del campo. Per lui sono 26 punti, 12 rimbalzi e 7 stoppate, in una gara da 8/15 al tiro. Tira bene anche Derrick Rose, che realizza 12 canestri su 16 tentativi di cui un paio decisivi nel finale.
Detroit Pistons-Philadelphia 76ers 79-97 (Highlights) – I Sixers vincono ancora in trasferta battendo a domicilio degli spenti Detroit Pistons, mai riusciti a scendere sotto la doppia cifra di svantaggio accumulata nei primi minuti di gioco e costretti a inseguire invano per tutti i 48 minuti. Per gli ospiti è il secondo successo dopo le 23 sconfitte consecutive lontano dal Wells Fargo Center ottenuto nonostante l’assenza di Joel Embiid, tenuto precauzionalmente a riposo come previsto dalla tabella di marcia del suo graduale recupero. 16 i punti di Robert Covington, miglior realizzatore dei suoi e uno dei cinque giocatori a chiudere in doppia cifra in casa Sixers: “Siamo una squadra giovane e abbiamo tante armi da poter sfruttare sia in attacco che in difesa”, commenta il numero 33, al termine di una gara in cui Philadelphia ha chiuso il primo tempo già avanti di 25. “Questa squadra può diventare davvero spaventosa”. I tifosi dei Sixers faranno gli scongiuri.
Phoenix Suns-New Orleans Pelicans 119-120 OT (Highlights) – La partita più combattuta della note è quella che si gioca in Arizona tra Suns e Pelicans, decisa soltanto dopo un tempo supplementare. Nonostante un Anthony Davis meno incisivo del solito in attacco (14 punti e 4/17 al tiro), sono gli ospiti a lucrare una vittoria importante in trasferta, trascinati dalla tripla doppia di Tim Frazier messa a referto in uscita dalla panchina. Per il prodotto di Penn State alla sirena sono 14 punti, 11 rimbalzi e 11 assist (e 5 rubate) in una gara in cui è stato l’ago della bilancia: “È stato decisivo e ha cambiato la gara con la sua tripla doppia – ammette coach Watson a fine gara – Basta guardare al plus/minus: ha chiuso a +18. Frazier è stata la differenza tra le due squadre in campo”. A Phoenix non bastano i 32 punti con 8 assist di Eric Bledsoe a evitare la 17° sconfitta stagionale. Le stesse dei Pelicans che dopo stanotte, però, hanno una vittoria in più.