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NBA, James Harden nella storia: 53 e tripla doppia

NBA
James Harden, quarta partita sopra i 50 e 17^ tripla doppia in carriera (Foto Getty)

La stella di Houston chiude con una tripla doppia da 53 punti, 16 rimbalzi e 17 assist: mai nessuno ci era riuscito. Con il record di Wilt Chamberlain pareggiato (53 punti in tripla doppia), i Rockets chiudono un mese di dicembre da 15-2 battendo i New York Knicks (129-122)

Non sappiamo come è andato il vostro Capodanno, ma possiamo dire con certezza che quello di James Harden è stato memorabile. Mai nessuno nella storia della NBA aveva realizzato una tripla doppia con almeno 50 punti, 15 rimbalzi e 15 assist prima di ieri notte, quando Harden si è sbarazzato dei New York Knicks (punteggio finale 129-122) con una prestazione da leggenda. Dopo i 29 punti nell’ultimo quarto di Isaiah Thomas, bisogna scomodare di nuovo il nome di Wilt Chamberlain per rendere il giusto merito a quanto fatto dal “Barba”: solamente il grande Wilt nel lontano 18 marzo 1968 è riuscito a realizzare una tripla doppia segnando 53 punti, che rappresenta il massimo in carriera del numero 13 degli Houston Rockets, a quattro dal record di franchigia detenuto da Calvin Murphy. Ma se Harden non avesse realizzato neanche un punto, anche solamente aver superato quota 15 in rimbalzi e assist sarebbe degno di nota, dato che negli ultimi 30 anni solamente cinque giocatori (Magic, Bird, Kidd, Rondo e Westbrook) sono riusciti a farlo — segno che la sua partita è stata, semplicemente, totale. “Questa stagione è stata incredibile, un sogno” ha commentato il candidato MVP. “La chimica di squadra, le vittorie, l’atmosfera che si respira qui quando andiamo in campo e ci divertiamo. È tutto bellissimo. Mike D’Antoni mi concede un sacco di libertà — forse perfino troppa quando perdo palloni su palloni. Succede”.

 

Macchina offensiva — Al di là dei 53 punti — raggiunti tirando 14/26 dal campo, 9/16 da tre (massimo in carriera per triple segnate e record NBA per una tripla doppia) e 16/18 ai liberi — anche i 17 assist distribuiti rappresentano un career-high pareggiato, nonché la prima volta nella storia che un giocatore finisce con 50 punti e 15 assist. Considerando che i suoi passaggi hanno portato a otto tiri da tre segnati dai compagni, James Harden ha creato per i suoi Rockets l’astronomica cifra di 95 (novantacinque!) punti, a cui ha aggiunto 16 rimbalzi (solamente a uno dal suo massimo in carriera). Non a caso Ryan Anderson, che ne ha segnati 25 in gran parte grazie a Harden, lo ha definito “di gran lunga il miglior giocatore offensivo della NBA: gli riesce tutto facile”. Per il Barba è la quarta partita sopra i 50 punti e la 17^ tripla doppia della carriera, di cui otto sono arrivate solamente in questa stagione giocata a livelli altissimi, con Houston che ha inanellato la quarta vittoria consecutiva e la 15^ di questo eccellente mese di dicembre, concluso con sole due sconfitte contro San Antonio e Memphis e il record NBA per triple segnate, ben 279.

Rimonta inutile — La prestazione storica di Harden è stata assolutamente necessaria per avere la meglio sui Knicks, che nell’ultimo quarto hanno rimontato da uno svantaggio di -19 a inizio terzo quarto fino a toccare il -3 a poco più di 4 minuti dalla fine, pur essendo privi di Kristaps Porzingis (tendine d’Achille), Courtney Lee (polso), Kyle O’Quinn (influenza) e nel secondo tempo anche Carmelo Anthony (colpo al ginocchio). A guidare la rimonta di New York sono stati allora Derrick Rose (21 punti pur con 8/23 al tiro), i 29 punti combinati dalla panchina di Justin Holiday e Mindaugas Kuzminskas e soprattutto il miglior Brandon Jennings della stagione (32 punti e 12/22 dal campo con 7 assist), che però non ha evitato la quarta sconfitta in fila per i Knicks, sempre sconfitti nella seconda serata di un back-to-back. Nel post-partita anche BJ non ha potuto fare altro che lodare la prestazione di Harden, californiano come lui: “Quelli sono numeri da NBA 2K. Gli ho detto di andare a prendersi l’MVP”. Anthony, che ha provato a giocare pur avendo un ginocchio in cattive condizioni per uno scontro con Dante Cunningham la sera prima a New Orleans, ha potuto solamente dire: “Da avversario, non ammiro [ciò che ha fatto Harden]. Da tifoso, lo ammiro. Noi giocatori offensivi cerchiamo trucchi che possano giocare in nostro favore. Lui ha trovato qualcosa che funziona, ma da avversario lo odio”. Di tutt’altro avviso il proprietario dei Rockets Leslie Alexander, che in estate ha rinegoziato ed esteso il contratto di Harden e ora ne sta ricavando tutti i dividendi: “È uno dei più grandi di sempre, sta lassù in alto con i migliori”, ha dichiarato a ESPN. “Nessuno è mai riuscito a fare quello che ha fatto lui stasera. Gli avversari giocavano duro e cercavano in tutti i modi di fermarlo senza riuscirci. È un giocatore semplicemente fantastico”.