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NBA, Gallinari: “Londra, i Nuggets e gli Europei"

NBA
Da leader ormai affermato, Gallinari vuole di più sia in NBA che con la nazionale italiana (Foto Getty)
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Arsenal e Milan, Londra e l'America, ma soprattutto tanta tanta Italia, a partire da quella maglia azzurra che indosserà ancora quest'estate per gli Europei. Parola a Danilo Gallinari

Danilo Gallinari arriva a Londra per l’edizione 2017 dei London Games (diretta giovedì, ore 21 su Sky Sport 2) da leader e miglior realizzatore — appena sopra i 17 punti a partita — dei suoi Denver Nuggets, in una stagione che però finora lui stesso non ha esitato a definire al di sotto delle aspettative (14 vinte e 23 perse il bilancio attuale). Arriva anche sulla scia di qualche velata polemica con il proprio allenatore, Michael Malone, un botta e risposta a distanza che è sembrato suggerire un rapporto non proprio idilliaco, o comunque una situazione di latente tensione per l’azzurro dei Nuggets. Alla vigilia della sfida contro gli Indiana Pacers in programma alla O2 Arena ecco cosa ha detto. 

Danilo, raccontaci la tua Londra preferita, i posti che ti piace visitare.

“Essendo un grande tifoso di tennis non posso che dire Wimbledon, ma anche un giro da Harrods — il simbolo dei grandi magazzini di lusso — e dalle parti di Piccadilly Circus non può mai mancare”.

Sei un grande appassionato di tennis, ma anche di calcio…

“Certo, tutti sanno che il Milan è la mia squadra del cuore, ma in Inghilterra tifo Arsenal e poter incontrare i loro giocatori, visitare l’Emirates Stadium, entrare negli spogliatoi dei Gunners per me è stata un’emozione fortissima. Non so se i miei compagni possono dire lo stesso, ma amando tantissimo il calcio per me è stato davvero speciale”.

Parlaci un po’ dei tuoi compagni, soprattutto dei ragazzi europei.

“Nikola [Jokic] è simpaticissimo, davvero un bravo ragazzo, mi piace passarci un sacco di tempo assieme. Sta disputando un’ottima stagione, sono davvero felice per lui. Ma anche il nostro rookie Juan Hernangomez mi ha impressionato: ama la pallacanestro e non vuole mai lasciare la palestra: è tutto quello che puoi chiedere a una matricola. Juan è forte, sono convinto diventerà un grande giocatore”.

A proposito di europei, cosa ci puoi dire degli Europei, in programma in estate?

“Che è una delle manifestazioni più dure e difficili in assoluto, avremo una competizione davvero tosta, la migliore al mondo. Fin da quando ero bambino uno dei miei sogni è stato quello di vincere un campionato Europeo per cui non vedo l’ora di prenderci parte. E magari compiere qualcosa di speciale…”.

Quali sono le avversarie da battere?

“Le solite: la Spagna ha una grandissima squadra, la Francia, la Serbia. Credo che questo terzetto sia il migliore in Europa”. 

E l’Italia?
“Visto il girone in cui siamo inseriti [con Ucraina, Israele, Lituania, Georgia e Germania, ndr], che definirei abbordabile, credo ci sia la chance di poter accedere al secondo turno. Credo fortemente che l’Italia sia una buona squadra, possiamo provare a vincere il nostro gruppo, ma poi non sarà facile — non lo è mai — con avversari del calibro di Spagna, Francia, Serbia, Grecia e Lituania”. 

Riassumici cosa vuol dire per te venire a giocare una partita NBA a Londra, in Europa.

“Senza dubbio è una grande opportunità, soprattutto per una squadra come la nostra che non l’ha mai avuta prima. Abbiamo a roster molti giocatori europei che conoscono l’ambiente della pallacanestro qui un po’ meglio dei nostri compagni americani ma anche per noi l’attesa di questo incontro è tanta, lo aspettiamo dall’inizio della stagione. Dobbiamo vincere a tutti i costi, abbiamo bisogno di un successo dopo cinque sconfitte in fila. La stagione è ancora lunga, è vero, abbiamo davanti ancora tanti incontri, ma iniziare a vincere già da questa sfida contro i Pacers per noi è molto importante”.