NBA, Warriors dominanti, Big Three spettacolari
NBAPer la tredicesima volta Durant (25), Curry (24) e Thompson (23) toccano tutti assieme quota 20 e per la tredicesima volta non sfugge la vittoria a Golden State, che nel secondo tempo allunga e batte Detroit 127-107
Gli Warriors e la loro pallacanestro quasi non fanno più notizia ormai, e invece dovrebbero, perché non andrebbe considerato normale viaggiare con l’85% di vittorie stagionale (34-6), mandare a segno 15 triple in una partita (17-0 quando ne segnano almeno 13), sfiorare i 40 assist serali (39 su 50 canestri realizzati) e annientare l’ennesimo avversario, stavolta i Pistons, travolti nel terzo quarto con un parziale di 41-19 per il 127-107 finale. Se si toglie la sconfitta all’ultimo tiro contro Cleveland la notte di Natale e la curiosa maledizione chiamata Grizzlies (0-2 contro Memphis, con la rocambolesca rimonta subita nell’ultimo incontro), Golden State ha fatto terra bruciata attorno a sé, vincendo 18 delle ultime 21 partite. Contro Detroit — settima gara su otto in casa, filotto che ora si concluderà ospitando Cleveland e Oklahoma City — per la tredicesima volta in stagione Kevin Durnat (25), Steph Curry (24) e Klay Thompson (23) hanno toccato contemporaneamente quota 20, ottenendo la 13^ vittoria a fronte di nessuna sconfitta. Quando giocano così loro, quando Draymond Green fa registrare 13 assist (Warriors 13-0 quando va in doppia cifra, quinta volta nelle ultime otto) e 9 rimbalzi ma non sfiora la tripla doppia solo perché tirare sembra non interessargli (4 conclusioni, tutte sbagliate) e quando anche la panchina contribuisce con 46 punti (14 di Ian Clark e 10 di Shawn Livingston), gli Warriors sono sostanzialmente imbattibili e di sicuro niente possono dei Pistons da metà classifica, giunti alla 23^ sconfitta stagionale su 41 gare.
Detroit resiste un tempo — Detroit prova ad arginare la marea Warriors e ci riesce per tutto il primo tempo, nel quale le due squadre si scambiano il vantaggio nel punteggio per ben 21 volte, il massimo stagionale NBA per due quarti di gioco. Ma la maledizione della Baia — i Pistons non vincono sul campo di Golden State dal 27 febbraio 2010, sette ko consecutivi — colpisce ancora e a nulla servono i 21 di Marcus Morris e i 18 di Tobias Harris soprattutto a fronte di una disastrosa transizione difensiva degli uomini di coach Stan Van Gundy (29-2 i punti in contropiede per i padroni di casa, Warriors 12-0 quando ne segnano più di 25) e di una pessima serata al tiro da tre (6/28).
Thompson domina il terzo quarto — La partita si spezza dopo l’intervallo, con un terzo quarto da consegnare dritto al Museo di Arte Moderna di San Francisco, chiuso con 41 punti (nona volta in stagione a 40 o più in un quarto, 9-0 il bilancio quando accade) frutto di un fenomenale 8/12 dall’arco di squadra e di 11 assist sui 13 canestri prodotti. A guidare gli uomini di Steve Kerr la mano calda del rientrante Klay Thompson, che manda a bersaglio tutti i quattro tiri presi (tre triple) nella frazione per 12 dei suoi 23 punti. Quando gioca così Golden State sembra inarrestabile, ma ad attendere Durant e compagni ora c’è la rivincita della sfida natalizia contro LeBron e poi l’ex amico Westbrook in visita: nella Baia lo spettacolo non è mai finito.