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NBA, Carmelo Anthony via dai Knicks?

NBA

Stefano Salerno

Carmelo Anthony non ha digerito i commenti che alludevano al fatto che il suo tempo ai Knicks sia finito da un pezzo, rispondendo piccato che prenderà in considerazione qualsiasi discussione riguardo una sua possibile trade (Foto Getty)
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Dopo i pessimi risultati delle ultime settimane e le numerose polemiche, Carmelo Anthony non ha escluso la possibilità di discutere con la dirigenza di New York un suo ipotetico trasferimento, qualora arrivasse un’offerta

Il buzzer beater realizzato da T.J. McConnell contro New York sembra aver determinato ben più del risultato di una semplice gara di regular season. È stato l’inizio della fine in casa Knicks, in una squadra che aveva già le sue rogne da risolvere dopo la scomparsa di Derrick Rose poche ore prima del match contro i Pelicans. Da lì in poi le spaccature all’interno del traballante spogliatoio dei Knicks sono diventate delle vere e proprie crepe, sempre più difficili da richiudere. Alla fine di quella gara, in cui l’ultimo tiro finì nelle mani di Kristaps Porzingis, Carmelo Anthony è esploso per l’ennesima volta, provando a scuotere la squadra e al contempo togliendo qualche scheletro dall’armadio: “Dobbiamo capire che questa situazione è inaccettabile”, commentò il numero 7 uscito sconsolato dal campo.

“Ha fatto il suo tempo” - La vittoria del giorno seguente - arrivata contro i rimaneggiati Chicago Bulls giunti al Madison Square Garden - è stata soltanto un palliativo. Un antidolorifico che ha fatto scendere per un po’ la febbre, ma che non ha curato l’infezione. A far discutere infatti non sono i risultati dei newyorkesi (sconfitti in 10 delle ultime 12 gare), ma le parole di un editoriale al vetriolo scritto da Charley Rosen, quanto di più vicino esista nel mondo del giornalismo americano a Phil Jackson (autore a quattro mani con lui del libro “Più di un gioco”, oltre che amico di lunga data e suo assistente allenatore in passato). “The only sure thing is that Carmelo Anthony has outlived his usefulness in New York”, un commento che lascia intendere (neanche troppo velatamente) che Anthony ha fatto il suo tempo in quel di New York. Parole che hanno letteralmente mandato su tutte le furie il diretto interessato; un pretesto che ha riaperto per l’ennesima volta la discussione sulla no-trade clause inserita nel suo contratto. Nell’estate del 2014 infatti, al rinnovo dell’accordo con i Knicks, Phil Jackson inserì all’interno del quinquennale da 124 milioni di dollari offerto al numero 7 anche la possibilità che fosse lo stesso Anthony a decidere del suo destino, avendo l’ultima parola su qualsiasi tipo di trade che lo avrebbe visto coinvolto. Un passaggio decisivo per comprendere il peso che ha il contrattone del tre volte medaglia d’oro olimpica sulle sorti della franchigia di New York.

“Il trasferimento? Qualcosa di cui discutere” – Ai diversi reporter che nel post partita di Toronto gli hanno ricordato le parole di Rosen, alludendo poi al fatto che un eventuale trasferimento sia sempre a sua discrezione, Anthony ha risposto: “Se questo fosse il caso, ossia che quelle parole in realtà provengono dalla dirigenza, sarebbe di certo una discussione che noi dovremmo avere. Se loro credono che il mio tempo a New York è finito, suppongo che sia qualcosa di cui si dovrà parlare”. Parole che aprono l'ennesima spaccatura in quello che sta diventando sempre più un rapporto difficile da sanare. Alla puntualizzazione del fatto che le dichiarazioni non fossero state fatte in realtà da Phil Jackson, ovverosia che non fosse stato lui a dire che i Knicks sono una squadra migliore senza di lui, il numero 7 ha ribattuto stizzito: "Non ho mai riflettuto su questo. Ascolto tutto, anche tutti i commenti retorici che vengono fatti su di me e sul mio contratto. L'unica cosa che continuo a fare è lavorare ogni giorno, giocare e provare a non pensarci troppo". Di grattacapi infatti il pessimo momento dei Knicks sembra già garantirne molti: "È frustrante - chiosa Anthony rispetto al fatto di avere soltanto 18 vittorie a questo punto della stagione -, non è di certo qualcosa a cui stia pensando soltanto adesso. Ma cosa possiamo pensare di fare per cambiare le cose, ora che siamo arrivati a questo punto?".

Il chiarimento - Nella giornata di martedì Carmelo Anthony e Phil Jackson si sono incontrati e chiariti faccia a faccia, con il secondo che ha chiesto alla sua stella se intende continuare a vestire la casacca dei Knicks. 'Melo ha risposto in maniera convinta di voler giocare a New York e di non aver intenzione di rinunciare alla sua "no-trade clause", di fatto spegnendo sul nascere ogni possibilità di scambio che lo possa coinvolgere da qui a metà febbraio. E anche se diverse persone all'interno della dirigenza pensino che la cosa migliore per entrambe le parti sia un addio, il coltello dalla parte del manico rimane comunque a Anthony: chi resisterà di più nella Grande Mela, Carmelo o Coach Zen?