NBA, Warriors dominanti: che batosta Cleveland!
NBANon c'è mai storia nell'attesissima rivincita della gara di Natale (e delle scorse Finals) tra Golden State e Cleveland. Stravincono i californiani 126-91, guidati dalla tripla doppia di Draymond Green
Un sottomano mancino di Steph Curry, una tripla di Klay Thompson, una schiacciata di Kevin Durant: Golden State parte 7-0 costringendo Tyronn Lue al time-out ma soprattutto mandando in scena un trailer di quello che sarà il film di serata. Ovvero un film horror per i Cavs, massacrati dall’attacco scintillante dei californiani capace di mettere a tabellone 78 punti (con un secondo quarto da 41, il decimo con almeno 40 punti segnati in stagione) e 26 assist nel solo primo tempo, contro i 4 degli ospiti. La partita a metà tempo è sostanzialmente già terminata perché Golden State — chiamata a vendicare le sconfitte subite a giugno nelle ultime finali e poi nella gara di Natale, ko che stavano facendo nascere un complesso Cavaliers — è un’autentica macchina da canestri che sotterra i campioni NBA sotto 29 punti all’intervallo, il massimo (eguagliato, una partita contro Portland lo scorso anno) deficit mai subito da LeBron James in carriera.
Chi ben inizia… — La prima frazione si chiude col parziale che decide la gara, un secco 20-5 per i padroni di casa che negli ultimi 4’16” segnano otto delle loro nove conclusioni, vede Steph Curry già in doppia cifra per assist (10) a fronte di zero palle perse, cui aggiunge 14 punti. Bene anche Kevin Durant (19 con 5 rimbalzi e 4 assist) ma la vera sorpresa è la panchina, che chiude i primi 24 minuti con 11/13 al tiro. Corrono senza sosta avanti e indietro per il campo gli Warriors, che hanno 34 punti in contropiede, stordendo Cleveland che non entra mai in partita, nonostante sia protagonista di un mini parziale 13-1 per finire il terzo quarto che però non cambia neppure minimamente il senso della gara.
Storia di un massacro — All’ultima sirena finisce 126-91 Warriors e si contano i 26 punti di Thompson con 5 triple, i 21 di Kevin Durant (che supera LeBron James nei punti totali delle 18 sfide dirette tra i due, 520-519, ottenendo però solo la quarta vittoria su 18 incontri) e 20 con 11 assist (massimo stagionale eguagliato) di Steph Curry. Si tratta della 16^ volta in stagione nella quale tre Warriors toccano quota 20 o più punti, per un bilancio di 15-1. Correlazione replicabile anche a due altri fattori, Draymond Green e tripla doppia: la sua terza stagionale a quota 11 punti, 13 rimbalzi e 11 assist (e 5 stoppate) è la 17^ in carriera, non a caso coincidenti con altrettante vittorie dei Dubs. Dei 49 canestri segnati dai padroni di casa, 37 sono assistiti (contro i solo 11 dei Cavs) ma è mostruoso anche il divario a rimbalzo (58-35, +23 Warriors).
Colpiti, non affondati — Per la squadra guidata da LeBron James (20 punti ma con un misero 6/18 al tiro, solo 2 assist e le solite storie tese con Green) un ko pesante da incassare, ma forse non impossibile da digerire considerando che si trattava dell'ultima partita di una trasferta da sei. Rimane poi un precedente "benaugurante", quello del 132-98 subìto proprio nel giorno dedicato a Martin Luther King dodici mesi fa (per di più sul parquet di casa). Una sconfitta che non ha impedito loro a fine ottobre, come è facile ricordare, di alzare al cielo il primo banner di campioni NBA. Si tratta dell'ultimo incontro in regular season tra le due squadre, ma chissà che non ci regalino la terza Finale in fila a partire dall'1 giugno.