Lunedì mattina i ladri si sono introdotti nella casa di Los Angeles di Derek Fisher, rubando oltre 300mila dollari in gioielli, tra cui i cinque anelli NBA vinti con i Lakers. L'ex coach dei Knicks aveva già fatto discutere rilasciando dichiarazioni d'accusa contro la sua ex squadra
Nelle ultime 24 ore non si fa altro che parlare di Derek Fisher; l’ex coach dei New York Knicks che tanto ha fatto discutere prima con le dichiarazioni al vetriolo rilasciate contro l’attuale coaching staff della squadra della Grande Mela e poi ritrovatosi vittima di un furto in casa da oltre 300mila dollari. Non è però l’entità economica di quanto sottratto a far notizia, ma il fatto che tra i gioielli rubati al cinque volte campione NBA ci fossero proprio gli anelli conquistati sul parquet con i Los Angeles Lakers al fianco di Kobe Bryant. L’ex playmaker, uscito dalla sua casa di Los Angeles alle 7.30 del mattino, si è ritrovato tre ore dopo con la villa svaligiata: un episodio che il diretto interessato ha più volte rifiutato di commentare.
Bordate contro i Knicks - In silenzio invece non è rimasto riguardo la situazione attuale dei New York Knicks, da lui allenati fino allo scorso 8 febbraio prima di essere sollevato dal suo incarico con un record di 23 vittorie e 31 sconfitte. Quest’anno il roster è stato profondamente cambiato, cercando il più possibile di raccogliere tanti successi nell’immediato; risultato lontano dall’essere raggiunto visto il 21-28 con cui stanno attualmente viaggiando Carmelo Anthony e compagni: “L’anno scorso siamo stati in grado di giocare meglio, dimostrando maggiore forza con un gruppo che non aveva il talento di quello di quest’anno”. Fisher prosegue poi a ruota libera: “C’è differenza tra il provare soltanto a fare l’allenatore e cercare di farlo sul lungo periodo. È una parte del lavoro che non è misurabile guardando al numero di vittorie e sconfitte raccolte, ma è quello che abbiamo fatto meglio la passata stagione”. Il momento in casa Knicks in effetti, raramente è stato così complesso, con i continui battibecchi tra Carmelo Anthony e Phil Jackson, il scomparsa di Derrick Rose prima della gara con i Pelicans, oltre agli infortuni che stanno colpendo Kristaps Porzingis (e non solo). La risposta di Jeff Hornacek quindi, è molto più abbottonata. Imbeccato dai cronisti per rilasciare un commento sul lavoro del suo collega, il coach dei Knicks ha replicato: “Bene, preferisco non farlo. Penso che sono tanti gli allenatori che preferiscono non commentare il lavoro dei colleghi. Ma alcuni certamente continueranno a farlo”. I problemi per i newyorchesi sono talmente tanti che conviene evitare di aggiungerne altri.