L'ultima sfuriata contro gli arbitri di DeMarcus Cousins gli è valsa il sedicesimo tecnico della stagione, portandolo a una gara di sospensione. Nel frattempo, la dirigenza lo conferma e si prepara a offrirgli l'estensione in estate
Viene chiamata non ufficialmente “Rasheed Wallace Rule”, perché impedisce che lo storico record di 41 falli tecnici in una stagione raccolti nel 2000-01 dall’ex stella di Blazers e Pistons venga mai battuto. Già, perché nella NBA contemporanea al sedicesimo fallo tecnico della stagione scatta automaticamente una partita di sospensione, un risultato già raggiunto (al 7 di febbraio, il più "veloce" a riuscirci dal 2005-06, anno di introduzione della regola) da DeMarcus Cousins nella sconfitta contro i Chicago Bulls per 112-107. Dopo aver rimontato da -25, il canestro finale di Dwyane Wade e una sanguinosa palla persa hanno fatto saltare i nervi per l’ennesima volta alla volatile stella dei Kings, che ha raccolto il secondo a 1.1 secondi dalla fine protestando per un fallo non fischiato. Il prodotto di Kentucky — che ha chiuso con 18 punti, 14 rimbalzi e 5 assist — ha poi abbandonato il Golden1 Center senza parlare con la stampa. “Sarà difficile” ha commentato la point guard Darren Collison, “ma è tutto l’anno che giochiamo con le spalle al muro. Senza Rudy Gay, Garrett Temple e Omri Casspi, tutti dovranno fare qualcosa in più. Avanti il prossimo”.
Sospensione — Il primo tecnico di serata era arrivato a fine terzo quarto quando Cousins ha spinto via il braccio dell’assistente allenatore dei Bulls, Jim Boylen, in una piccola serie di schermaglie a metà campo. Nell’occasione anche Matt Barnes e Taj Gibson hanno ricevuto un fallo tecnico, ma è il secondo ricevuto a pochissimo dalla fine che probabilmente costerà a “Boogie” la partita casalinga contro i Boston Celtics, se la NBA li confermerà nella giornata di oggi. D’ora in poi, ogni due falli tecnici (quindi al 18°, 20°, 22° ecc…) scatterà una partita di sospensione per Cousins, cosa che mette in serio pericolo la già traballante corsa verso l’ottavo posto dei Sacramento Kings, che non riescono mai a stabilizzare la loro situazione.
Niente trade — Nella giornata di ieri il GM dei Kings Vlade Divac ha spento per l’ennesima volta sul nascere le possibili voci di un addio di Cousins: “Non scambieremo DeMarcus, speriamo rimanga qui a lungo”, ha dichiarato in un’intervista telefonica con ESPN. A poco più di due settimane dalla deadline del mercato, una posizione netta e inequivocabile che porterà i Kings nella prossima estate ad offrire un’estensione contrattuale da 219 milioni di dollari in cinque anni, secondo la regola del “Designated Player” inserita nel nuovo contratto collettivo. Dal canto suo, Cousins ha ripetuto spesso che la sua intenzione è quella di rimanere a Sacramento, nonostante non sia mai andato ai playoff nella sua carriera NBA, sposando la causa dei Kings fino al 2023 (a meno di opzioni a suo favore sull’ultimo anno di contratto). Come si dice in occasione dei matrimoni: finché morte non li separi.